Maldive. Ossia spiagge bianche, bungalow, relax… sì, di queste cose parleremo, ma un’altra volta. Il post di oggi è dedicato solo ed esclusivamente al mare e ai suoi abitanti: tutti i soggetti qui fotografati li ho avvistati una settimana di inizio gennaio nell’atollo di South Malè, facendo un normalissimo snorkeling al largo.
Il primo posto in cui ci immergiamo ha il fondale molto basso in parecchi punti, per cui occhio a non distruggere i coralli con le pinne ma anche a non scorticarci gambe e pancia che suppongo non sia piacevole. La barriera corallina è una vera e propria opera ingegneristica, costruita e composta da coralli. Con gli anni, cresce in altezza: i coralli vivi si sedimentano sullo scheletro di quelli ormai pietrificati. Si tratta di un ecosistema molto variegato che ospita un essere vivente in ogni fessura grande o minuscola che sia: ad oggi, moltissimi organismi marini sono ancora da identificare!
Tra i primi pesci che vediamo ci sono i pesci chirurgo – quelli blu e quelli a strisce gialle – si chiamano così perché sulla coda hanno una specie di bisturi che usano come arma di difesa. Meglio non toccarli quindi ma, del resto, questa è una regola che vale per TUTTO ciò che si trova nel reef. I chirurghi girano solitamente in banchi e, a volte, vi capiterà di vederne una quantità ridicola, proprio come nella foto sotto. Poco distante, ecco una tridacna gigante, che gli anglosassoni, molto più spicci, chiamano semplicemente giant clam, ossia mollusco gigante: è infatti il più grande mollusco del pianeta (può superare il metro di lunghezza)!
Il clam apre e chiude le valve, come fosse una grossa bocca: si tratta di una specie onnivora che, dunque, si nutre di alghe e di organismi animali. Alcune leggende dicono pure di uomini. Ma sono leggende: ad oggi non si hanno prove di nuotatori inghiottiti (anche perchè non potrebbero raccontarlo). Quel che è certo è che la tridacna raggiunge queste dimensioni non a causa del consumo di carne umana ma delle smisurate dosi di zucchero e proteine prodotti dalle alghe che vivono tra i suoi tessuti. E la poveraccia non può nemmeno fare un po’ di ginnastica: una volta scelto il proprio posto nel reef, vi si ancora per la vita. Nei pressi c’è anche una murena: mio marito la vede; io grazie a Dio no, che mi fanno un po’ senso.
Continuando le immersioni incrociamo i pesci farfalla, così chiamati per i loro colori: questi qui sopra hanno solo la coda gialla, ma ce ne sono di varie tinte, persino tutti gialli con le labbra blu! Sono animali monogami: girano sempre in coppia con lo stesso compagno, al quale si legano finchè morte non li separa. Talvolta si vedono anche in banchi e sono uno spettacolo. Oltre alle farfalle, il mare è anche ricco di pesci angelo, pagliaccio, pappagallo, balestra, trombetta, bandiera e sergente. E non mancano esemplari decisamente insidiosi: il pesce pietra, ad esempio, ha degli aculei che rilasciano un veleno in alcuni casi anche mortale. Si chiama pesce pietra perché se ne sta immobile sul fondo marino ben mimetizzato: la regola è sempre la stessa, quando si fa snorkeling meglio non poggiare i piedi.
A un certo punto, appaiono due tartarughe proprio davanti a noi. Dallo stupore apro la bocca e bevo un terzo dell’oceano indiano ma non faccio una piega: mi rituffo e seguo la mia nuova amica che, a dispetto della sua reputazione, in acqua non è affatto lenta!
Oltre a me e alla tartaruga, qui sopra ci sono altri due pesci: il grugnitore, che è quello a destra, in pigiama, chiamato così perché non è muto ma emette suoni digrignando i denti, e una cernia pavone seminascosta a sinistra, uno dei maggiori predatori della barriera corallina. Sogno di incontrare, un giorno, il pesce Napoleone: un gigante buono (lungo anche 2 metri e assolutamente pacifico), che si muove lento e pasciuto con la sua ‘feluca’ sulla fronte!
Insomma, tutto ciò per dire che la barriera corallina pullula di vita ed è un patrimonio di valore e bellezza inestimabili, che va capito, protetto e rispettato. Paradossalmente, solo in mare si può avere la sensazione di nuotare in un acquario: non certo in queste scemenze qui.
Stupendo!!! E’ proprio vero che i fondali sono sottostimati, invece offrono degli scenari spettacolari!
Proprio così! Tante volte leggo ‘lascio parlare le immagini’ quando si tratta dei poveri pesci… io sarò un po’ nerd, ma mi piace sapere ‘chi’ sono i pesci che ho visto e cosa fanno nella vita! 🙂
Che meraviglia!
Già! E c’è gente che è stata così fortunata da vedere – dalla barca – interi gruppi di delfini proprio mentre stava andando a fare snorkeling! Noi no purtroppo: buon motivo per tornarci!
Ti ho nominata per il liebster award sul mio blog https://passioneletteraria.wordpress.com/2015/02/25/liebster-award/, spero che la cosa non ti dispiaccia 😉
Assolutamente, anzi! Mi fa piacere e ti ringrazio! PS: sto preparando un post sui 5 bookstore che preferisco in giro per il mondo… stay tuned! 😉
Leggerò sicuramente l’articolo! La cosa mi interessa molto! Magari potrei anche trarne spunto per un prossimo viaggio 😉