Su Melbourne, volevo scrivere un post molto mirato, dedicato solo alle sue laneways, alla street art o al lungofiume. Però, nel buttare giù gli appunti, mi sono resa conto che era impossibile. Perché non posso parlare delle laneways senza citare gli hipster, non posso nominare gli hipster senza ripassare mentalmente per Federation Square o lungo lo Yarra River.
A differenza della maggior parte delle città, Melbourne non riesco a ‘dividerla’ in zone perché l’ho colta – e credo vada vissuta – nella sua interezza e, cioè, come un concentrato di energia positiva, un turbinio di arte, caffè, cultura, divertimento, modernità. Melbourne è una città giovane, una città laid-back (rilassata), come ci ha detto un tassista. E’ un posto dove ‘si vive bene’ e questo lo si percepisce fin da subito.
Non ho sentito a Melbourne la frenesia del dover arrivare in tempo, né l’ansia da traffico. La gente non si accalca sui mezzi pubblici, sebbene il tram che ti porta in giro per il CBD – Central Business District, (city circle tram, numero 35) – sia gratuito. Le strade principali sono quasi vuote, troppo grandi per i relativamente pochi abitanti. Ad essere affollate sono le laneways e le arcades, quell’affascinante labirinto di vicoli e portici, dove, si dice, anche gli stessi residenti talvolta si perdano. Il dedalo di Melbourne trabocca di tavolini, insegne, voci, profumi, aromi. Si respira un’aria molto europea: ricordo che camminavo con il naso costantemente all’ insù, perchè sentivo ovunque ‘odore di Londra’. Di Soho, del sottopassaggio di Waterloo Station, di Camden anche.
Il consiglio che do è quello di girare queste viuzze senza cartina, per correre il piacevole rischio di trovare un po’ di tutto, da ottimi ristoranti economici a piccole gallerie d’arte moderna, da jazz bar a negozi di mobilia vintage. Bar e coffe-shop spuntano in ogni dove e questo perchè la città ha fatto del caffè un vero e proprio culto; non per niente vanta la più alta densità al mondo di coffe-shop pro capite.
Oppure potrai imbatterti negli artisti di strada. Se la street art ti interessa in modo particolare, allora riprendi in mano la cartina e raggiungi AC/DC Lane (rinominata proprio in onore della band: io, da brava fan, non potevo non andarci). Con la sua tenuta da scolaretto, vedrete Angus infiammare una parete con la sua chitarra mentre, poco più avanti, una grossa bocca dai labbroni turgidi in stile Mick Jagger, vi mostrerà la lingua: è la strada del rock.
Vera mecca della street art sono però Rutledge Lane e, soprattutto, Hosier Lane, dove nemmeno un Banksy è al sicuro: nel 2010, il grande artista aveva omaggiato la via di un suo lavoro che, però, non è durato più di qualche giorno. Il bello di questo intrico di vie è che sono in continua evoluzione: oggi troneggiano un teddy bear gigante, un maiale, una macchina da scrivere, ma domani potrebbero non esserci più, ricoperti dall’estro creativo di un nuovo artista.
E i graffittari li vedete lì, mentre si esprimono: bombolette appoggiate a terra, calibrano attentamente gli spazi sulla loro tela di mattoni prima di toccarla. Ben poco è lasciato al caso: anche nella street art, come in qualunque altro tipo di arte, la cura dei dettagli è importante e di approssimativo non c’è nulla.
Davanti a Hosier Lane c’è Federation Square. Non cercare di darle un senso, perché non ce l’ha. La chiamano piazza ma proprio una piazza non è. E’ piuttosto un’accozzaglia di spazi e scalini, sormontati da una spigolosa costruzione modernista tutta vetri, zinco e acciaio. E si estende su un’area di oltre 3 ettari.
Della piazza conserva però lo scopo ed è per questo che, nonostante il suo aspetto controverso, è oggi così cara agli abitanti di Melbourne: Fed Square è un luogo di ritrovo, dove fermarsi a prendere il sole, un caffè o a leggere un libro. E’ un luogo dove allestire eventi culturali e musicali, dove si trovano musei e collezioni d’arte. E’ un luogo moderno ai limiti dell’imbarazzante che fa a pugni con gli edifici vittoriani che la circondano, soprattutto con la vicina Flinders Station, la stazione della città, vecchia più di un secolo.
A Federation Square avrai sicuramente notato tanti giovani barbuti. Ora, sinceramente: credo di non aver mai visto così tante barbe come a Melbourne. La cultura hipster è talmente permeata da raggiungere – a mio parere – livelli quasi ridicoli: ragazzi fotocopia, con gli stessi abiti, gli stessi accessori, lo stesso taglio di capelli e, naturalmente, stesse barbe, tutte lunghe uguali, nè un centimetro di più nè uno di meno. Non biasimo Sydney che, dello stile di Melbourne, spesso si fa beffe. Gli hipster li noterai un po’ ovunque, anche e soprattutto sulle rive dello Yarra, su quel lungofiume che, con i suoi locali e ristorantini, è il cuore della vita notturna di Melbourne ma che, una visita, la vale anche di giorno.
E poi che altro? Ah, sì lo shopping. Di solito non è una cosa che mi interessa fare in vacanza, ma qui ho fatto un’eccezione. In primis perché, dopo mesi di Congo, entrare in un centro commerciale che occupa praticamente un intero quartiere (zona Bourke Street) è – credetemi – euforia pura, e secondo perché… ci hanno perso i bagagli e quindi eravamo praticamente in mutande. Come si dice, di necessità.. virtù (!). In poche ore ho recuperato il mancato shopping di mesi, con il conseguente problema di non riuscire a stipare tutti i nuovi acquisti nelle valigie, le quali, per la cronaca, sono arrivate appena due giorni dopo. But, hey, that’s life.
Ciao bella Melbourne, continua a goderti la vita anche per noi.
Che intanto proseguiamo lungo la Great Ocean Road.
Graffiti spettacolari. Su tutti Angus Young e la Macchina da scrivere/del tempo!
Ma quello nella seconda foto, non è morto, vero? Si sta riposando? 🙂 Eh eh eh
Concordo su Sydney. E’ una città davvero stupenda. Penso sia un gran posto dove vivere.
No no, non è morto: era in posa per un graffito (almeno credo!) 😀
Eh eh eh speriamo! 🙂
Che brava che sei.
?!?!? 😀
Fammi capire, la seconda foto rappresenta la street art accompagnata dall’opera d’arte spiaccicata su strada? Mi ricorda tanto me quando sono caduta lungo una discesa di Taormina. Oh, uguale uguale se non fosse per il muro colorato ben bene e la camicia rosa! Tengo a precisare che non ero ubriaca e nemmeno sono svenuta. Certe cose succedono quando si cammina senza guardare per terra!
Mah, in realtà stavano tracciando la sagoma del corpo in terra, in stile CSI. Mi piacerebbe sapere com’è poi finito quel ‘murales’!
PS: a me è capitato in Via Torino, a Milano (la caduta, dico). Con proprio nessuuuuno in giro, puoi immaginare.
Penso proprio che qui tu abbia colto l’essenza di Melbourne… però per me Sydney la batte 😉
…e se lo dici tu, ci credo!! 😀 Concordo anch’io su Sydney: non saprei dire in quanto a qualità della vita perchè suppongo si equivalgano ma, da un punto di vista turistico, Sydney mi ha attratta molto di più. Melbourne ha un vibe molto europeo alla fin fine!
Essendo stata a Melbourne solo da turista non posso commentare sulla qualita’ della vita, ma per quel che ho visto io a Melbourne si fa molta più vita indoor, mentre a Sydney si sta più fuori ed io questo lo adoro!
Davvero interessante. Vivi ancora in Congo? Mi piacerebbe intervistarti per il mio blog.
Grazie! Sì vivo ancora qui: se ti va, mandami una mail nella sezione contatti e sarò felicissima di risponderti!
Perfetto! Ti scriverò al più presto
Che Fed Square sia un’accozzaglia di cose e che non abbia un senso sono d’accordo anche io! 🙂 Continuo a preferire Sydney (per tante ragioni), ma in quei pochi giorni che l’ho visitata, Melbourne mi ha conquistata proprio per tutte le cose che hai raccontato!
Idem! Sydney l ho amata molto di più, ma Melbourne mi ha lasciato un ricordo piacevole, quello di un luogo dove viverci deve essere bello!
Esatto…non potevo non preferire Sydney, visto che ci ho abitato 9 mesi, mentre Melbourne l’ho visitata in 5 giorni…però dovessi mai tornare in Australia, un pensierino ce lo farei 🙂
Che meraviglia *^*
Già… ma Sydney mi è piaciuta ancora di più!