Per questo post ho deciso di riprendere parte di un vecchio itinerario a me molto caro: il mio primissimo on the road negli USA. Immaginate un percorso che sa di cowboy, di treni a vapore, di pueblos e di credenze indiane e inserite il tutto in una cornice naturale d’eccezione: ecco il mio viaggio in Colorado e Arizona sulle strade del Vecchio West.
Durango, Colorado
Partiamo da Durango, Colorado. Abbarbicata sui monti di San Juan, Durango è una famosa località sciistica in inverno e un’amena cittadina immersa nel verde in estate. Ma soprattutto è un tuffo nel passato. Durango è la cittadina americana che vorresti ma che non ti aspetti, con quei due hotel vittoriani, il General Palmer e lo Strater, e quel Saloon, il Diamond Belle, che sembra la location di un film western.
E’ a Durango che puoi sentire il fischio di una locomotiva a vapore, sulla quale salire per intraprendere quello che il National Geographic ha definito il miglior viaggio in treno del Nord America. Una volta saliti a bordo, si attraversano ponti e foreste sferragliando lungo canyon e rotaie a strapiombo sul fiume Animas, per poi arrivare, in poco meno di 4 ore, a Silverton, centro che un tempo accoglieva pionieri e cercatori d’oro e che, oggi, pare si sia conservato praticamente intatto. Un viaggio in treno che -ahimè – non ho potuto fare per motivi di tempo ma che senza dubbio terrò presente per la prossima volta!
Mesa Verde, Colorado
Dal vecchio west passiamo a una dimensione ancor più antica. A circa 40 minuti d’auto da Durango, si trova uno dei parchi nazionali più singolari degli USA. Si tratta di Mesa Verde, così chiamato per via dell’altipiano su cui sorge, dove ancora oggi è possibile ammirare – ed entrare – negli antichi villaggi del pueblo Anasazi, costruiti circa 800 anni fa. Sono su per giù 600 le abitazioni rupestri di Mesa Verde, oggi conosciute con il nome di cliff dwellings. Veri e propri villaggi scavati nelle nicchie naturali delle rocce, vertiginosamente sospesi sul canyon sottostante. Ti aspettano abitazioni a più piani, magazzini e affascinanti kivas, stanzoni circolari che sembra fossero adibiti a cerimonie e riti religiosi.
Data la loro posizione, le cliff dwellings di Mesa Verde sono accessibili solo con una visita guidata: puoi scegliere di vedere il complesso più grande e famoso, il Cliff Palace, oppure, se sei in buona forma fisica, la Balcony House, che prevede però un percorso con scarpinate piuttosto ripide. Ad oggi si sa molto poco del popolo Anasazi: perché questi villaggi siano stati abbandonati di punto in bianco ad un certo punto della storia, nessuno può dirlo.
Canyon De Chelly National Monument, Arizona
Sconfiniamo ora in Arizona: dopo 3 ore d’auto circa, vale la pena fare tappa al Canyon de Chelly National Monument, nel cuore della regione Navajo. Sebbene non sia possibile accedere al suo interno senza guida, puoi comunque spingerti lungo i due percorsi panoramici che costeggiano i rim nord e sud del canyon e sostare ai numerosi belvedere. Imperdibile, sul South Rim, la famosa Spider Rock, roccia sacra ai nativi in quanto dimora della Spider Woman, una delle maggiori divinità navajo.
Painted Desert e Petrified Forest National Park, Arizona
Altri 90 minuti d’auto e… ci spostiamo ancora più indietro nel tempo! Entrando nel complesso del Petrified Forest National Park, troviamo la foresta più vecchia del mondo, (oltre 225 milioni di anni!). Tronchi giganteschi e frammenti di corteccia che stanno sul palmo di una mano, ciocchi sparsi un po’ ovunque, tutti dai colori sgargianti: incredibile la quantità e la varietà di vegetali fossili che si trova in questo parco! Come hanno fatto a conservarsi così bene? Grazie ad un’eruzione vulcanica che, ricoprendo la foresta di cenere e lava, ha impedito la decomposizione del legno innescando invece un processo di trasformazione in pietra.
Un trionfo di tonalità quello della Petrified Forest che nulla ha da invidiare al vicino Painted Desert, tipica badland americana che, come suggerisce il nome, ha dalla sua un tocco di colore in più: i minerali che si sono sedimentati nel corso dei secoli hanno infatti dato vita a colline e depressioni stratificate – le più note quelle del Teepee e delle Blue Mesa – dalle sfumature più diverse, dal rosso al viola, dal bianco al blu. Un piacere per gli occhi, soprattutto al tramonto, quando i colori diventano cangianti.
Flagstaff e Grand Canyon, Arizona
Altre tre ore d’auto e si arriva finalmente al Grand Canyon, entrata South Rim. Se lo desiderate, potete fare una tappa intermedia a Flagstaff, cittadina sempre in stile vecchio west, nota soprattutto perché posta lungo la Mother Road, la mitica Route 66.
Una volta giunti al Grand Canyon, se le vostre tempistiche ve lo permettono, imboccate uno dei trail che ti consentirà di scendere – almeno per un tratto – al suo interno (io ti consiglio questo); in alternativa, puoi spostarti lungo il rim con la navetta gratuita e scendere ai vari punti d’osservazione. Da non perdere il belvedere dell’Hopi Point, dal quale si vede bene il Colorado: non puoi andartene senza prima aver visto l’artefice di questa meraviglia della natura!
Page, Arizona
Dopo il Grand Canyon, proseguite altre 2 ore verso nord. Raggiungerete la cittadina di Page, punto d’appoggio per una serie di tappe indimenticabili. Dirigiti subito verso quello che, secondo me, è uno dei panorami più sensazionali al mondo: l’Horseshoe Bend (prima foto in alto), dove il fiume Colorado forma uno strepitoso meandro a ferro di cavallo. E’ vero che, lasciata la macchina al parcheggio, per raggiungere il belvedere è necessario camminare un pochino (2.5 km andata e ritorno) ma… inutile dire che ne vale la pena: al termine del percorso troverai ad attenderti uno strapiombo dal quale osservare l’Horseshoe Bend dall’alto! Un consiglio spassionato: attento a dove metti i piedi mentre fotografi! Come ricordano i numerosissimi cartelli, la roccia è friabile e la sensazione di vertigine potrebbe essere forte.
Mentre siete a Page, non dimenticarti di fare una visita all’Antelope Canyon, di cui ho già parlato qui, e al Lago Powell, un lago artificiale ma non per questo da sottovalutare: si tratta infatti di un canyon (il Glen Canyon) colmato con le acque del fiume Colorado, deviate dalla diga di Glen. Lungo 300 km, il lago/canyon si è riempito completamente solo 17 anni dopo la costruzione della diga, avvenuta negli anni ‘60.
Meta di villeggiatura prediletta da americani e non, grazie all’ampio ventaglio di attività ricreative, il lago Powell non sta tuttavia attraversando un periodo felice, in quanto il livello delle sue acque sta scendendo notevolmente. E’ questo un problema di dimensioni molto più ampie di quanto si possa immaginare: a causa dei cambiamenti climatici degli ultimi anni e del suo eccessivo sfruttamento – dighe, prese d’acqua etc. – il Colorado si trova ad avere lo stesso problema ed è oggi uno dei fiumi più a rischio degli USA, tanto che sono stati avviati una serie di programmi per il suo recupero.
E ora? Bhè, per concludere il tuo itinerario all’insegna del Vecchio West non puoi che proseguire a est verso la Monument Valley – senza dimenticare di passare da qui! – oppure puoi optare per i parchi dell’ovest, Bryce e Zion.
Qualunque sia la tua scelta, gli USA non ti deluderanno.
Interessante post, ma soprattutto bellissime le foto *_*