Sciare in Canada: 5 giorni a Whistler

Peak 2 Peak Gondola - Whistler Blackcomb, BC
Tanta neve ma... anche l'après-ski non scherza: bear watching, passeggiate a cavallo, spa, shopping e ottimo cibo.

Dopo due inverni trascorsi in Africa, la voglia di neve cominciava a farsi sentire. Non ricordo come, ma vengo a sapere che il 2016 è stato particolarmente generoso in British Columbia: a Whistler, dove normalmente cadono almeno 12 metri di neve l’anno, l’annata è stata strepitosa e gli impianti rimarranno eccezionalmente aperti fino a fine maggio invece che a fine aprile. Tanto basta: destinazione Canada.

Decidiamo di inserire 5 notti proprio a Whistler, in un itinerario on the road che partirà da Vancouver e terminerà in Alberta, attraversando i grandi parchi di Jasper e Banff lungo la Icefields Parkway.
Ma torniamo a Whistler. Probabilmente questo nome non ti è nuovo: il comprensorio di Whistler-Blackcomb è infatti l’ex villaggio olimpico che ha ospitato gli atleti e i loro team in occasione delle olimpiadi di Vancouver 2010. La capitale della British Columbia si trova infatti ad appena 140km da qui.

Oggi Whistler non è soltanto uno dei migliori resort sciistici del Nord America, ma è tra le ski area più grandi al mondo: oltre 3.000 ettari di piste, 3 ghiacciai e 39 impianti di risalita. Uno di essi, tra l’altro, è un impianto da Guinnes! La Peak 2 Peak Gondola, che unisce la cima di Whistler a quella di Blackcomb, detiene infatti ben due record: è il sistema di trasporto continuo più lungo del mondo (con oltre 4 km, è circa tre volte più lunga del Golden Gate a San Francisco) ed è anche quello più elevato, librandosi a un’altezza di oltre 430 metri.

Il villaggio di Whistler in sè ci è piaciuto molto: innanzitutto è un’area completamente smoke-free, del tipo che non puoi fumare nemmeno all’aperto se non in aree specifiche. Inoltre, è splendidamente organizzato e dispone di qualunque tipo di servizio legato allo sci e non solo: il Canada è pur sempre il paradiso del freestyle e salendo in seggiovia abbiamo visto svariati half-pipe e snow park. Salti da brividi!

Quanto a me, come saprai, non è che sono una grande sciatrice: abituata alle piste battute delle Alpi (o tutt’al più al pistone coperto di Dubai!) devo dire che ho avuto non poche difficoltà a cimentarmi con una neve ogni giorno diversa! Sì, perché ogni notte qualche bel centimetro continuava a scendere e quindi, il mattino seguente, uno strato di neve fresca c’era sempre: un piccolissimo assaggio della powder canadese fuori stagione! Il punto più elevato che abbiamo raggiunto è stato il picco di Blackcomb, per poi scendere con gli sci lungo la pista ‘Panorama’. Ad aspettarci lassù, l’inukshuk, l’omino di pietra simbolo dei giochi olimpici invernali, che riprende le costruzioni utilizzate dalle tribù indiane Inuit per segnalare il loro passaggio.

Bellissima Whistler quindi, ma con un’unica pecca: i suoi prezzi. Visitandola in bassissima stagione abbiamo abbattuto i costi della metà ma, ovviamente, non abbiamo goduto di tutto ciò che il comprensorio può offrire. Lo skipass in particolare è carissimo: tolto il mese di maggio, si viaggia su una media equivalente a circa 100 euro al giorno (cosa da pazzi, se si pensa che in Italia il Dolomiti Superski ne costa circa 60).
Ma del resto siamo in Canada, la patria dello sci…

Forse a questo punto starai pensando “5 giorni di neve, ok. E poi? Mica si può sciare ininterrottamente tutta la giornata!” Assolutamente no, povere gambe! Ma non per questo ci si annoia: Whistler offre un après-ski di tutto rispetto e le attività con cui occupare il tempo libero sono parecchie. Qualche esempio?

Bear watching: il primo orso l’abbiamo visto per caso. Era qualche centinaio di metri dietro di noi mentre aspettavamo la navetta che ci portava agli impianti! Roba che se non giravamo la schiena nemmeno sapevamo che era lì. Qualche giorno dopo abbiamo fatto un tour con una guida per cercare di vederne altri: a Whistler ci sono solo orsi bruni, niente grizzly, ma ne abbiamo incontrati un buon numero. Fondamentale appunto il supporto di un ranger che, naturalmente, conosce a menadito la zona ed ha accesso ad aree proibite ai non addetti ai lavori.

Ho scoperto che la primavera inoltrata – su per giù dalla seconda metà di maggio alla prima settimana di giugno – è il periodo ideale per gli avvistamenti, perché la neve non si è ancora sciolta del tutto e, dunque, gli orsi rimangono ancora relativamente a valle, dove trovare cibo è più facile. In piena estate si disperdono invece su per le montagne e, visto il caldo, si tengono ben nascosti nella foresta, al fresco tra i pini! Whistler secondo me è un luogo ottimo per il bear watching: la fortuna ci mette sempre del suo, chiaro, ma a differenza di Banff e Jasper, dove l’avvistamento è reso più complicato dal fitto dei boschi, Whistler gode di prati e discese molto ampi (che altro non sono che le piste da sci che, in inverno, vediamo coperte di neve). Contrariamente alle foreste, gli spazi così aperti consentono di individuare subito gli animali!
Se vuoi fare un tour di questo tipo, ti consiglio però di prenotarlo in anticipo e di optare per il mattino presto, quando gli orsi sono più attivi.

Horse riding: La prima volta in cui sono andata a cavallo, risale ad anni e anni fa nella Black Forest (UK) durante una vacanza studio. Perché non riprovarci in Canada? Canadian Wilderness Adventures offre, tra le altre cose, una serie di percorsi a cavallo per principianti: a farci da guida in una passeggiata nella foresta di circa 3 ore sarà Mr.Larry.
Dopo le presentazioni e le note sulla sicurezza, Larry introduce i cavalli: “All our horses were saved from being put down. Some of them, like Duke, have been badly abused and need someone gentle to ride them as they still feel quite nervous with most people. And… I want you to ride him (dito puntato stile Zio Sam)”. You ovviamente sono io. E ti pareva (!) che non mi veniva assegnato un cavallo nervoso perché sembro una persona calma!
Monto in sella e Duke va subito dove cacchio gli pare, cioè a mangiarsi delle foglie attaccato a una pianta. “Le redini!” – mi urla Larry. Come si dice, “ho voluto il cavallo e ora…”.
Duke comunque si comporta piuttosto bene: passiamo in mezzo alla foresta, raggiungiamo un belvedere stupendo e guadiamo una pozza bella grande. Addirittura non cado in acqua: cioè, son cose!

Scandinave Spa: Un po’ di relax post-sci non fa mai male. Questa piccola spa finlandese molto carina si trova a pochi minuti d’auto da Whistler: bagni di vapore all’eucalipto, sauna, cascate nordiche, piscine ghiacciate e area relax con caminetto in inverno o sul balcone in primavera ed estate, da dove godere di un fantastico panorama sulle foreste di cedri e sulle montagne di Whistler.

Shopping & Dining: L’area urbana di Whistler dispone di circa 90 negozi – soprattutto di abbigliamento e articoli sportivi: North Face, Patagonia, Marmot etc. – e di un sacco di ottimi ristoranti. Tra quelli che ho provato, consiglio l’Araxi con il suo Oyster Bar, il Nagomi Sushi, dove oltre a sushi e sashimi, ho mangiato granchi morbidi da urlo e una favolosa matcha brulèe e, per una bella colazione sostanziosa (o un brunch), il Wild Wood Bistrot che ti cucina le uova in tutti i modi immaginabili e fa le migliori Egg Benedict della città!

Queste sono solo alcuni suggerimenti per occupare il tuo tempo libero: in realtà ci sono un mucchio di altre cose da fare, dalla pesca a mosca alle escursioni in ciaspola, dalle corse in ATV al trekking più serio. In pieno inverno poi, per i temerari e i capaci (non per me quindi!) tanto tanto eliski e discese fuori pista.

Quindi non mi resta che augurarti una buona sciata e… tutto il resto!

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2 Comments

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  1. Fantastico! *_* Non amo particolarmente sciare ma andare a cavallo e “andare per orsi”, quello si! Niente grizzly perchè non è il loro habitat quello? Ad ogni modo da una parte meglio così, non voglio pensare alla reazione di Duke alla vista di Yogi 😛
    Adoro i canadesi ma si sono sforzati parecchio con l’inukshuk! Quèlo era più originale 😀 😀
    Un bacio, buon fine settimana! 😉

    1. says: Cris

      hahahah, bhè dai il primato-peggio-mascotte spetta sempre ai mondiali di Italia ’90 e l’omino CIAO. Teribbbbile!!!
      I grizzly sono in altre zone della British Columbia e in Alberta (e nell’est del Canada), ma sulle montagne di Whistler per qualche motivo non ce ne sono. E cmq, ci è andata bene, il vecchio Larry ci aveva detto che in media vedevano gli orsi circa una volta su quattro. E i cavalli non erano certo super felici. Ci aveva spiegato come tirare le redini per far ruotare il cavallo su stesso e cambiare strada, ma per fortuna non ho dovuto mettere in pratica questo insegnamento: PHEW!!