Una settimana in catamarano nell’arcipelago delle Tuamotu e una a terra tra Moorea e Bora Bora, Isole della Società. Bhè, non è che lo possiamo proprio definire un on the road. Come lo chiamiamo allora, on the boat? Chiamiamolo soltanto il viaggio di nozze. Quello con la laguna blu, un bungalow che guarda il Pacifico, i pesci colorati e tutto il resto.
Il sogno polinesiano, insomma.
– ITINERARIO POLINESIA FRANCESE –
(2 settimane)
GIORNO 1: Arrivo a Tahiti
GIORNO 2: Tahiti – Rangiroa
Volo per Rangiroa (1h) e imbarco al porto, dove il catamarano ci aspetta. Salperemo alla volta di Tikehau e, durante la settimana, circumnavigheremo parte dell’atollo, ci addentreremo all’interno della sua laguna e poi torneremo a Rangiroa. Le ore di navigazione saranno intervallate da escursioni in villaggi, motu, spiagge e tanti bagni.
GIORNO 3: Tikehau
Proseguiamo la rotta verso Tikehau. Pranzo a bordo e snorkeling nel giardino di coralli del Tuheiva Pass. Nel pomeriggio arriviamo al motu di Ohihi.
GIORNO 4: Tikehau
Intera giornata alla scoperta delle Pink Sands di Tikehau: visitiamo Bird Island e ci fermiamo per un barbecue su un motu privato. Raggiungiamo il villaggio principale di Tikehau, Tuherahera.
GIORNO 5: Tikehau
Riprendiamo la navigazione verso Rangiroa. Visitiamo il villaggio di Tiputa e quello di Avatoru con la sua fabbrica di perle nere.
GIORNO 6: Rangiroa – Moorea
Raggiungiamo il porto di Rangiroa in tempo per il volo per Moorea (via Tahiti)
GIORNO 7-8-9: Moorea
La chiamano l’isola magica, perché conserva un’atmosfera carica di credenze e leggende, a partire da quella che le ha dato il nome, che significa lucertola gialla. In questi tre giorni, tanto mare ovviamente ma anche un’escursione indimenticabile: quella al monte di Rotui, dalla cui sommità si possono vedere le baie gemelle di Cook e di Opunohu. Interessanti anche le tappe nelle immense piantagioni di ananas e ai Marae, templi preistorici dedicati agli dei pagani.
GIORNO 10: Moorea – Bora Bora
Volo di prima mattina (50 min) per l’isola che più di tutte alberga nell’immaginario polinesiano. Dal finestrino vedo il turchese della laguna, il bianco della spuma che si spezza sul reef e lo smeraldo del monte Otemanu, grosso totem che si erge proprio in mezzo all’isola.
GIORNO 11-12-13: Bora Bora
Bora Bora ha una superficie di nemmeno 40km2, ma è qualcosa di straordinario: facciamo il giro dell’isola in barca, nuotiamo con squali e razze e dentro acquari naturali troppo incredibili per essere veri. Ho ancora tanto da vedere, ma dubito di trovare un altro pezzetto di mondo così.
GIORNO 14: Partenza per l’Italia
Best memories: Il fiore di frangipane che ci viene consegnato quando saliamo a bordo dell’aereo. L’alba in catamarano e i cavalloni del Pacifico. La scaletta del bungalow che ti dà accesso privato alla laguna. Il mare dal letto. La marmellata d’ananas di Moorea e la guida francese che ha mollato tutto per vivere su una barca. Il pesce crudo alla tahitiana. L’ansia mentre uno squaletto mi passa più o meno vicino in acqua (mai più). L’amaca stesa tra due palme, che per raggiungerla devi nuotare un po’. L’idromassaggio al tramonto, quando gli ultimi raggi rossi calano dietro l’Otemanu.
Quando andare: Il clima polinesiano è piacevole tutto l’anno: anche in inverno la temperatura dell’acqua rimane superiore ai 25°, mentre in estate raggiunge i 30°. Nonostante ciò, meglio partire tra maggio e ottobre quando il clima è più asciutto. L’estate polinesiana – tra novembre e aprile – è infatti caratterizzata da temporali frequenti: è in questa stagione che cade il 70% delle precipitazioni annuali!
Fuso orario: Italia -12
Moneta: Franco Pacifico (XPF), ma si accettano anche Euro
Metti in valigia: Costume da bagno, pareo e infradito direi che bastano. Ok, anche un paio di scarpe da ginnastica e un k-way.
Ricorda che:
*Spesso la Polinesia viene abbinata come estensione mare a un viaggio in Giappone, USA o Australia. Ora, la Polinesia non è proprio dietro l’angolo in nessuno dei tre casi e il volo non costa due lire. Quindi, perchè spendere un sacco di tempo e di soldi per poi fermarsi solo qualche giorno? Probabilmente, nella vita, avrai modo di tornare più volte nello stesso posto ma in Polinesia… chissà: è pur sempre dall’altra parte del mondo! Già che ci sei sfrutta l’occasione al massimo: c’è sempre tempo per andare negli USA.
*Ma due settimane non mi annoio? Che te lo dico a fare: no!! I paradisi tropicali non sono sinonimo di ozio: le attività sportive con cui impegnarsi sono parecchie e anche il paesaggio può essere sufficientemente variegato da non risultare noioso.
Per movimentare un po’ il tuo viaggio inserisci diverse tipologie di soggiorno (appunto una settimana di vita in barca vs una settimana a terra) e, soprattutto, diverse destinazioni: abbina isole coralline a quelle vulcaniche, atolli semi-deserti a isole più patinate. Noi ci siamo trovati molto bene con l’accoppiata Tuamotu/Isole della Società, ma se dovessimo mai tornare in Polinesia, perchè non optare per le Isole Marchesi, meno conosciute e più selvagge?
*A proposito di accommodation: la sistemazione in catamarano prevedeva cabina doppia con servizi privati con attrezzature per le attività di snorkelling e kayak incluse. L’equipaggio era composto da due membri e una cuoca e, oltre a noi, erano presenti in barca altre due coppie (un’imbarcazione privata ha un costo improponibile), il che ci ha consentito di fare comunque un viaggio piacevole e sufficientemente intimo.
*A terra, abbiamo optato per due sistemazioni diverse: overwater bungalow a Bora Bora e beach bungalow a Moorea, una casina con accesso diretto alla spiaggia, dal costo ovviamente minore rispetto all’overwater. Questo era il nostro viaggio di nozze e abbiamo preferito sistemazioni da “una volta nella vita” ma, naturalmente è anche possibile soggiornare presso guesthouse a conduzione famigliare che abbattono notevolmente i costi di pernottamento.
Sail (?) safe!
Questo è uno dei viaggi che ho nel mio cassetto dei sogni… prima o poi spero di andarci per fare un tuffo in questo mare stupendo!!
Per la legge del contrappasso adesso dovresti scrivere un post corredato da foto brutte.
Te ne sarei grata per farmi tornare gli occhi da cuoricino a normali. 😉
Sai che tento da 5 anni di far fiorire la mia pianta di frangipane sul balcone? Acquistai i semi sul web ed ora ho un grosso arbusto sul balcone ma di fiori non se ne parla.
Ironia della sorte….qualche tempo fa regalai due semini superstiti alla vicina di casa (occhio eh, stesso balcone, stesso piano, stessa esposizione al sole, praticamente la piante sui nostri balconi confinanti quasi si toccano).
Le sue fioriscono e le mie no!! C’è stato un periodo in cui non ci dormivo la notte. Secondo me le dopa, non c’è altra spiegazione.
Un abbraccio!
Hai un modo di scrivere che mi ricorda troppo troppo troppo quello di un’amica a cui volevo un gran bene ma che poi, per ragioni che – giuro – non ho mai capito, ho perso per strada e ora non sento più (niente, te lo volevo dire). Anch’io avevo pensato a prendere dei semini, ma una delle cose in cui sono assolutamente negata è il giardinaggio quindi capisco come ti senti e condivido: le dopa sicuro! 😉