Questo è il mio secondo post dedicato alla Street Art di Shoreditch. Hai perso il primo? Lo trovi qui!
Se alcuni esempi di street art sono impossibili da non notare – un viso o una cicogna che occupano un’intera parete – tantissimi sono i lavori molto più discreti, a volte davvero minuscoli, calati così bene nell’ambiente urbano che è quasi impossibile rendersi conto della loro presenza a meno che qualcuno non te li faccia notare.
Ad esempio, guarda con attenzione pali e lampioni: proprio in cima ad essi potreste trovare dei piccoli stampi di bronzo, come questi qui sotto realizzati da Jonesy, un artista molto impegnato in tematiche ambientalistiche: le sue opere esprimono spesso una certa preoccupazione nei confronti di OGM, energie non rinnovabili e scorie radioattive.
Osserva ancora gli stessi pali: noterai che alcuni di essi sono letteralmente ricoperti di adesivi, i famosi sticker, che vari artisti lasciano come segno del loro passaggio. Su questo lampione ad esempio abbiamo trovato lo sticker di una delle più note campagne di strada, quella che ha reso famoso il suo creatore, Shepard Fairey (Obey), alla fine degli anni 80. Si tratta dell’iconica immagine del volto del wrestler André the Giant (che poi è il gigante Fezzik della storia Fantastica, non dirmi che non lo conosci!) che Fairey ha trasformato in uno stencil.
Un altro artista dello stiker (e non solo) è D*Face. Il suo marchio di fabbrica sono due alucce, che inserisce ad esempio ai lati delle teste dei personaggi che dipinge sui muri e soprattutto sul famoso D-Dog, un cane stilizzato che potete trovare appunto sottoforma di adesivo in giro per Shoreditch.
Ma se uno sticker di D*Face può essere difficile da individuare, di sicuro non ti può sfuggire il suo enorme D-Drone. Sul tetto di uno stabile in Grey Eagle Street troverai un’automobile (ovviamente a grandezza naturale) schiacciata da un drone alato, proprio mentre un arco ancora teso stava per scagliare la sua freccia.
Altrettanto gigantesco è Crunchy, realizzato dell’artista Ronzo, che si trova proprio di fronte al D-Drone. Affissa al muro, una delle tipiche targhe londinesi (quelle tonde e blu) che recita ‘Crunchy – The Credit Crunch Monster. Official mascotte of the global recession’. Anche questa è street art? Assolutamente sì!
Un personaggio che mi è piaciuto molto in quanto a originalità è Clet Abraham, che si esprime modificando i segnali stradali, senza lasciare nulla al caso: una freccia che indica il senso unico è diventa il dardo di cupido che trafigge un cuore, mentre un segnale di divieto d’accesso mostra un omino che sbuca furtivo con una chiave, come volesse passare comunque, in barba al divieto. Ho visitato il suo studio a Firenze!
E ancora: sai che a Londra (e nel mondo) ci sono un sacco di maialini nascosti? Stanno nel palmo di una mano e l’artista tedesco LovePiePenBrinck ama posizionarli un po’ dove capita: in alto sullo spigolo di un muro, dietro una tubatura… ciascun porcellino è diverso dall’altro!
Sicuramente particolare (e molto egocentrico) è invece l’artista francese Gregos che in giro per il mondo lascia non maialini ma… autoritratti. Si tratta di calchi del suo volto riprodotto in dimensioni e pose diverse: una volta gonfia le guance, un’altra fa la linguaccia, un’altra ancora, semplicemente, ti osserva. Gregos attacca le sue facce alle pareti, per dare l’idea di sé stesso che – buh! – quando meno te lo aspetti sbuca fuori.
Molto particolari sono poi i mosaici di ceramica di Space Invader. Piccoli o giganteschi che siano, sono attualmente più di 3000 nel mondo: trovate lo status aggiornato qui. Lo scopo di questa operazione, secondo il suo ideatore, è quello di liberare l’arte da contesti alienanti come musei e istituzioni e… liberare gli Invaders imprigionati nei videogame per farli entrare nel nostro mondo. Dobbiamo avere paura?
Sempre in ceramica sono le piastrelle di Dr Cream che ritraggono i Rolling Fool, giullari che rotolano dentro a quello che pare il guscio di una lumaca (?). Sono lavori di dimensioni ridotte, dunque difficili da scovare, specie se si trovano vicino a murales imponenti come quello qui sotto.
Altro progetto di Dr Cream è la sua collezione di Squali Robot, stampe disseminate, proprio come i Rolling Fool, un po’ per tutta Londra. Insieme, dovrebbero creare la trama di un film d’animazione che lo stesso Dr Cream intende produrre.
Purtroppo, proprio perché si tratta di opere tutto sommato piccine, questo tipo di street art è spesso soggetta non solo al vandalismo ma anche a furti: è ovviamente semplice staccare gli adesivi degli street artist più famosi o portarsi via le sculture bronzee di Jonesy & Co. per poi rivenderle ai collezionisti.
Che ne pensi di queste forme espressive? Ci avevi mai fatto caso?
A presto con il prossimo e ultimo appuntamento in giro per Shoreditch!
Molto interessanti i tuoi post su Shoreditch. Ci sono altri posti a Londra imperdibili? Me li puoi segnalare? Grazie Mara
Ciao Mara,
grazie! Ci sono così tanti posti da vedere a Londra che un scriverli tutti in un commento è impossibile… un posto che non conoscono in tanti e che a me piace moltissimo però è il parco di Richmond, lo conosci? qui trovi cmq i post che ho scritto sinora su Londra, naturalmente ne pubblicherò altri! Un abbraccio,
cris
https://drive-mycar.com/category/londra/