In giro per Shoreditch #3: Banksy e gli altri

Particolare di 'Guard Dog', Banksy, Londra
Banksy, ROA, Obey, Alo, Stik: ecco dove vedere i loro lavori nel cuore di Shoreditch

Eccoci all’ultimo appuntamento in giro per Shoreditch: abbiamo già visto le tecniche adottate dalla street art e qualche esempio poco convenzionale; in questo post invece ti presenterò alcuni tra gli artisti più famosi del momento e ti darò qualche indirizzo utile. Ricorda però che la street art è molto effimera: tutte le foto che vedi qui le ho scattate in agosto e oggi queste stesse opere potrebbero non esserci più.

ALO
Comincio con lui perchè… è italiano! Definisce il suo stile ‘espressionismo urbano’ e utilizza colori acrilici, quindi molto brillanti. Produce solitamente lavori di medie dimensioni, una scelta da un lato funzionale al suo stile, così dettagliato da sembrare un insieme di pixel, e dall’altro perchè uno spazio ridotto gli consente di terminare in fretta la sua opera, aspetto importante per uno street artist che il più delle vote dipinge senza permesso. Alo lavora sempre sul posto, spesso scegliendo come ‘tela’ delle stampe già presenti sul muro, dipingendoci dunque sopra: è forse per questo che i suoi lavori sembrano ‘incollati’. L’ingresso di Alo nell’empireo della street art è stato sancito un paio di anni fa, quando la prestigiosa Saatchi Gallery ha allestito una mostra a lui dedicata. Qui sotto invece, i suoi grattacieli in un cortile interno di Princelet Street.

STIK
Londinese, anonimo ma immediatamente riconoscibile nella sua identità di artista: i suoi personaggi sono inconfondibili. Stilizzati, con la testa grande e gambe e braccia sottilissime (appunto a ‘bastoncino’, da cui il nome Stik), sono incredibilmente espressivi nonostante i tratti così semplici. Forse, c’è in questo suo modo di esprimersi così grezzo un retaggio del suo passato: Stik è stato infatti homeless per circa 10 anni. Ha vissuto i drammi della strada in prima persona ed è forse per questo che li sa raccontare così bene. Stik è oggi un artista decisamente acclamato, tanto che collabora e ha collaborato con istituzioni del calibro di British Council, NHS e Amnesty International.

SHEPARD FAIREY (OBEY)
Vive a Los Angeles. I suoi esordi negli anni ’80 con il fortunato Andre the Giant te li ho già raccontati qui. Da allora, Shepard Fairey, in arte Obey, ne ha fatta di strada e, forse, insieme a Banksy, è oggi il più grande artista a livello mondiale. I non addetti ai lavori lo conoscono probabilmente per il suo poster di ispirazione sovietica che ritrae Barak Obama con la scritta Hope, divenuto simbolo della campagna presidenziale del 2008.

Ironia della sorte, proprio l’immagine che ha sancito il successo internazionale di Shepard Fairey, poteva costargli molto cara: l’Associated Press aprì infatti un contenzioso accusando Obey di aver illegalmente riprodotto una fotografia scattata da uno dei suoi reporter. Sebbene la violazione di copyright prevedesse una multa di $3.3 milioni e svariati mesi di prigione, Fairey se l’è cavata con due anni di libertà vigilata, 300 ore di servizi sociali e un risarcimento di 25mila dollari. Oggi, Obey continua a essere al centro della cronaca non essendo affatto nuovo ad arresti e denunce per atti vandalici. Il lavoro qui sotto – riconoscibile il volto di Andre the Giant proprio al centro della stella – si trova in Grey Eagle Street ed è sormontato dal Credit Crunch Monster dello street artist Ronzo.

ROA
Questo artista belga dal volto sconosciuto è famoso per i suoi murales di dimensioni gigantesche, il tratto predominante in bianco e nero e… una visione piuttosto pessimistica del mondo. Gli animali sono tra i suoi soggetti preferiti – iguane, ratti, serpenti, conigli, maiali – ma spesso vediamo anche scheletri e altre creature sinistre. Certo è che, complici i soggetti e i colori utilizzati, le opere di ROA lasciano sempre un senso di inquietudine, la sensazione di qualcosa che non va. Roa riscuote però un enorme successo di pubblico, tanto che numerose delle sue opere sono state realizzate su commissione e spuntano periodicamente in varie parti del mondo. La sua enorme cicogna l’ho fotografata in Hanbury Street.

BANKSY
Il padre della street art? Di sicuro è il suo esponente più famoso. Sappiamo di lui che è originario di Bristol, che è nato nel 1974 e… poco altro: ad esempio non abbiamo mai visto il suo viso. Le sue opere sono però arci note, intelligenti e sovversive, ricche di ironia sociale e politica: chi non ricorda i suoi poliziotti, i membri della famiglia reale, o ancora i suoi rats e i suoi bambini (uno su tutti Girl and ballon)? Maestro dello stencil, che gli permette di lavorare rapidamente in modo da squagliarsela il prima possibile, Banksy è stato inserito nel 2010 dalla rivista TIME tra le 100 persone più influenti del mondo: le sue opere valgono fino a un milione di euro. Tuttavia, nemmeno la sua fama può nulla nei confronti dell’effimera natura della street art: molti dei suoi lavori più belli sono stati rimossi dalle istituzioni perchè giudicati ‘scomodi’, oppure sono andati persi a causa di atti vandalici o incuria (vedi il caso di Melbourne).

Dove vedere Banksy a Londra?
Il suo lavoro meglio conservato a Londra è il Falling Shopper e non si trova a Shoreditch ma in Bruton Lane, una backstreet della super posh Bond St. Questo stencil è noto anche con il nome di Shop until you drop e, come gli altri lavori di Banksy, è altamente provocatorio. Nel cuore di Mayfair, meta dello shopping di lusso, viene rappresentata una donna che precipita nel vuoto ma, nonostante ciò, non lascia la presa del suo carrello della spesa. Io scorgo una leggerissima critica alla società consumistica, e tu?

Altri due lavori di Banksy li trovate invece a Shoreditch, nel cortile del Cargo, un pub in Rivington Street, accuratamente protetti da lastre di Perspex. Si tratta di Guard Dog and His Masters Voice. Guard Dog ritrae uno dei soggetti preferiti di Banksy – un poliziotto – che tiene al guinzaglio un…barboncino. La scritta apposta sopra il cane recita “Designated Graffiti Area”, quasi a prendere ulteriormente in giro il ruolo del poliziotto, il cui compito sembra proprio essere quello di sorvegliare un’area riservata ai graffiti.

His Masters Voice fa invece il verso all’etichetta discografica HMV, che per logo aveva un cane che guardava incuriosito dentro un grammofono. In questo caso invece il cane sembra infilare un bazooka dentro il grammofono: facile intuire l’idea che Banksy ha dell’attuale industria musicale!
(NB: I graffiti rossi che vedete intorno a questo lavoro non sono opera di Banksy; sono stati aggiunti successivamente da qualcun altro).

Le strade che ho citato in questo post, ad eccezione di Bruton Lane, sono tutte a Shoreditch e sono ottimi punti di partenza per esplorare il quartiere alla ricerca di street art. Da vedere anche Fashion Street, Heneage Street, Shoreditch High Street, Ebor Street, Bateman’s Row e Brick Lane. E, te lo consiglio con tutto il cuore, girale con una guida: vedrai il quartiere davvero con occhi diversi!

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4 Comments

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  1. says: Elisabetta

    Il caso vuole che stia organizzando un viaggetto a Londra e proprio pochissimi giorni fa mi hanno caldamente consigliato di passare a Shoreditch. Non ne avevo mai sentito parlare e tac…i tuoi articoli! Grazie mille, mi saranno sicuramente molto utili.

    1. says: Cris

      Bene! Ti consiglio di prendere una guida se vai in giro per Shoredicth, sarà molto più interessante!

  2. Amo tutti loro incredibilmente!!!
    Quando sono in qualche città mi infilo nelle vie più assurde a caccia di opere di street art….

    Bellissimo post!
    Molto interessante!!!

    1. says: Cris

      Grazie! io non sono super appassionata ma è un genere che mi incuriosisce molto: dai un’occhiata anche ai due post precedenti sempre su Shoreditch! 🙂