Finalmente down-under. Troppi colori, troppi paesaggi diversi, persino troppi fusi orari in uno stesso paese. E’ stato difficile ricomporre il puzzle del viaggio in Australia una volta tornata. Ma una volta rimessi insieme quei mille pezzi, ne è uscita un’immagine meravigliosa.
– ITINERARIO SOUTH-EASTERN AUSTRALIA
E RED CENTRE –
(2 settimane)
GIORNO 1: Arrivo a Melbourne
GIORNO 2: Melbourne
Visita alla città più hipster del mondo. La vediamo in modo davvero easy, senza la smania di togliere voci a una checklist. Un morning coffee, un giro al mercato di Queen Victoria, la street art di AC/DC Lane e dintorni. Prendiamo il sole sugli scalini di Fed Square e, per una visuale aerea, saliamo sulla Eureka Tower, la più alta dell’emisfero sud. Un po’ di shopping e una passeggiata notturna lungo il fiume Yarra.
GIORNO 3: Melbourne – Apollo Bay (200km)
Cominciamo oggi la Great Ocean Road, definita uno degli on the road più belli del mondo! Drammatica e struggente, la B100 offre in meno di 250 km un concentrato di paesaggi tanto vari quanto affascinanti: spiagge lunghissime, foreste pluviali, pascoli e colline, scogliere di arenaria. Gli highlights di oggi sono Anglesea, dove vediamo i nostri primi canguri, Kennet River, dove ci attendono i koala nascosti tra i rami di eucalipto e tanti, tantissimi vedute a strapiombo sull’oceano, dove surfisti sprezzanti del freddo sfidano le onde.
GIORNO 4: Apollo Bay – Mt Gambier (360km)
Continuiamo la Great Ocean Road, arrivando oggi nel suo tratto più drammatico: a Cape Oatway saliamo sul faro per guardare dall’alto l’irruenza dell’oceano. Nel parco incontriamo cacatua, emu, koala… persino un’echidna! E finalmente, eccoci ai 12 apostoli (di cui oggi ne restano 8), vere e proprie sculture di roccia. A questa prima tappa del Port Campbell National Park, fa seguito un susseguirsi di formazioni arenarie e una serie di splendide baie e spiaggette.
GIORNO 5: Mt Gambier – Victor Harbour (485km)
Lunga giornata di transito. Attraversando il Coroong National Park, arriviamo a Victor Harbour, cittadina nota in passato per la caccia alle balene e oggi ottima base per avvistarle (tra giugno e ottobre).
GIORNO 6: Victor Harbour – Cape Jervis (60km) e traghetto per Kangaroo Island
Partenza di prima mattina in tempo per il traghetto che ci porterà in appena 45minuti a Kangaroo Island, dove rimarremo due giorni. Oggi ci dedichiamo al sud dell’isola: percorriamo circa 300km, visitando Vivonne Bay, Little Sahara e il Seal Bay Conservation Park, dove osserviamo da vicino i leoni marini! La sera, risaliamo l’isola per un appuntamento molto speciale: quello con i pellicani di Kingscote.
GIORNO 7: Kangaroo Island (350km)
Un salto alla super scenografica Stokes Bay e poi via verso ovest per raggiungere il Flinders Chase National Park, un’enorme macchia di oltre 70.000 ettari dove vivono svariate specie specie animali, tra cui anche l’ornitorinco (ma vederlo è un’illusione!). Poco distante, il faro di Cape de Couëdic e un immenso arco naturale, Admirals Arch, dove risiede una colonia di foche della Nuova Zelanda. Chiudiamo la giornata con le Remarkable Rocks, formazioni arancioni rompicapo dei geologi e, come dice il nome, davvero notevoli.
GIORNO 8: Kangaroo Island – Barossa Valley (180km)
Un traghetto al mattino presto ci riporta sulla terra ferma. Oggi esploriamo la valle di Barossa, famosa regione vinicola appena sopra Adelaide. Un rilassante giro tra le cantine per degustare vini e cibi locali!
GIORNO 9: Barossa Valley – Adelaide (80km) e volo per Alice Springs
Alle 12 siamo già ad Alice Springs: eccoci nel tanto sospirato Red Centre! Alice Springs è una tipica città di frontiera: circondata dal deserto, non la si può certo definire un posto ameno e, checchè se ne dica, a mio parere non vale la pena spenderci troppo tempo.
GIORNO 10: Alice Springs – Glen Helen (135km)
Partiamo oggi alla scoperta dell’Outback, lungo la Red Centre Way, in un itinerario che ci porterà a scoprire alcuni dei numerosi luoghi del Dreamtime, sacri al popolo aborigeno. Lungo la Namatjira Drive, sostiamo presso i numerosi waterholes, incontriamo wallabies e dingo, fino ad arrivare a un motel sperduto, dove prendiamo una birra nel (presumo unico) Outback Pub, proprio nel cuore del deserto.
GIORNO 11: Glen Helen – Kings Canyon (225km)
Percorriamo la Mereenie Loop Road, una strada sconnessa fattibile solo in 4WD, che incarna l’outback che immaginavo. Sostiamo allo spettacolare Gosses Bluff, un cratere dal diametro di ben 20 km, creatosi 140 milioni di anni fa a seguito dello schianto di una cometa. Arriviamo a Kings Canyon, nel Watarrka National Park.
GIORNO 12: Kings Canyon – Kata Tjuta (350km)
All’alba, quando il sole del deserto ancora non ti sfianca, affrontiamo il percorso escursionistico più bello del Kings Canyon, il Rim Walk: un’adrenalinica passeggiata a bordo canyon! Poche centinaia di km ci separano dal Kata Tjuta National Park: l’imponente sagoma di Uluru diventa sempre più grande man mano che ci avviciniamo. Prima di esplorarlo, facciamo tappa alle ‘Tante Teste’, per vedere da vicino i 36 dome che compongono i Monti Olgas. Poi visitiamo il bellissimo e super informativo Cultural Centre di Ayers Rock, prima di scegliere una delle tante piattaforme d’osservazione e aspettare il sole che scende su Uluru.
GIORNO 13: Kata Tjuta – Volo per Sydney
Guardiamo Uluru che si illumina dei raggi dell’alba. Dopo, partiamo alla volta della Base Walk, un percorso di una decina di km che gira tutto intorno al monolite e che, personalmente, ho ritenuto uno dei momenti più emozionanti del viaggio. Lasciamo a malincuore questo sito così magico e, in 3 ore, arriviamo a Sydney. Ceniamo al Waterfront, vediamo l’Opera House illuminarsi di giallo e verde: mancava poco alla finale della Rugby World Cup.
GIORNO 14: Sydney
Dopo un giro tra i vicoli di The Rocks, torniamo al porto per ammirare da vicino l’Opera House. Attraversiamo a piedi l’Harbour Bridge e torniamo un po’ bambini nel Luna Park vintage che si trova proprio dall’altra parte del ponte. Dopo pranzo, prendiamo un ferry per Manly, dove ci fermiamo in tutta tranquillità per il resto del pomeriggio, osservando i surfisti in spiaggia. Tornando prima del tramonto, abbiamo ancora tempo per andare a Mrs Macquarie’s Chair, uno dei punti più panoramici della città da cui ammirare il Waterfront.
GIORNO 15: Sydney – Rientro
Ancora una mattina dedicata a Sydney: decidiamo di fare la Bondi to Coogee Walk, una delle passeggiate più spettacolari della città, che tocca le spiagge più iconiche di Sydney. A metà pomeriggio, il volo per il rientro.
Distanza percorsa in auto: Circa 3000 km
Best memories: Le strade infinite, che profumavano di eucalipto. L’echidna vista per caso, con quel musino a punta. La scala di legno che porta all’Admirals Arch. I Road Train. Quella volta che una ventina di canguri sono passati saltando tutti insieme, uno dietro l’altro. I surfisti (che non sono belli come nell’immaginario). Il rosso accecante dell’Outback. Sydney, dove per andare in spiaggia prendi la metro (e che spiaggia, Bondi Beach!). I leoni marini che si rotolavano giù dalle dune di sabbia a Kangaroo Island. Uluru, che non si può descrivere.
Fuso orario: In questo viaggio toccheremo ben 4 regioni: Victoria: GMT+11; South Australia: GMT+10:30; Northern Territory: GMT+9:30; New South Wales: GMT+11
Quando andare: L’Australia è un territorio talmente vasto che, se si visitano più regioni in una volta, è difficile definire ‘la stagione migliore’. Noi siamo stati a fine ottobre, quindi in primavera e, se il Red Centre (Northern Territory) è sempre caldissimo trovandosi in mezzo al deserto, in Victoria, South Australia e New South Wales abbiamo invece trovato un clima veramente piacevole, generalmente soleggiato, mai freddo.
La natura in primavera è sempre al meglio: colline verdissime e una Kangaroo Island decisamente rigogliosa. L’acqua naturalmente è ancora gelida e i bagni sono fuori questione ma, se da un lato ci è un po’ dispiaciuto non poterci tuffare nell’oceano, dall’altro il non poter oziare in spiaggia ci ha consentito di essere sempre in movimento e vedere così più cose in un tempo ridotto.
Auto noleggiata: Un normale SUV da Melbourne ad Adelaide (la vettura si può imbarcare sul traghetto che porta a Kangaroo Island, basta prenotare in anticipo) e un Prado 4WD nel Red Centre. Nessun’auto a Sydney.
Moneta: Dollaro australiano (AUD)
Ricorda che:
*Per entrare in Australia è necessario richiedere l’ETA con una semplicissima procedura online. E’ un visto valido per 12 mesi e consente di entrare nel Paese un numero illimitato di volte, ciascuna con durata di soggiorno non superiore ai tre mesi.
*Mi sembra talmente ovvio che non lo scrivo mai. Ma dopo quel che ci è capitato in questo viaggio, te lo dico: fai sempre un’assicurazione totale sull’auto a noleggio! Ad Alice Springs abbiamo lasciato il Prado appena noleggiato per andare a comprare qualcosa al supermercato – parcheggiato benissimo e, caso vuole, proprio davanti ad una stazione di polizia. Bhè, siamo usciti e il cofano dell’auto era ammaccato di brutto, praticamente ripiegato su stesso. Cosa sia successo non lo so, in ogni caso, se non avessimo avuto l’assicurazione totale avremmo pagato… quanto l’intero viaggio o quasi!
*Se, nel Red Centre, hai intenzione di fare escursioni di un certo tipo (non parlo di brevi passeggiatine in piano, di un’ora o meno) ricorda che i trail chiudono per il troppo caldo (oltre i 36°) alle 11 (se non addirittura le 9 del mattino) e non riaprono più per il resto della giornata, nemmeno verso le 17, quando il caldo comincia a scendere. Quindi programma la sveglia all’alba!
*Due settimane per l’Australia sono poche, lo so. Purtroppo, quando non si ha mai la fortuna di poter attaccare tre settimane di ferie di fila, bisogna fare un’accurata cernita delle cose da vedere. Distribuendo il viaggio in questo modo mi sono comunque trovata bene: l’unico rimpianto è di non aver trascorso una notte in più ad Uluru, che spesso viene liquidato come just a big rock e ‘inutile perderci troppo tempo’. Per me non è stato così e, per questo, ci tornerò.
Drive safe!
Aggiungerei il Blue Lake, dal momento che si passa a Mt. Gambier. è un lago spettacolare, di un blu che io non ho mai visto in nessuna parte del mondo!
CI sono passata stefano! Ma era nuvoloso quel giorno… 🙁
Pazzesco ho fatto esattamente lo stesso itinerario, solo che in tre settimane (la quarta poi sono volata per le Fiji). Sicuramente un percorso suggestivo e ben organizzato, anche se, ovviamente, l’Australia offrirebbe miliardi di altre cose. Bisognerebbe andarci almeno 3 o 4 volte! 😉
Eh già, due settimane sono quelle che sono, ma se non si ha la possibilità di attaccarne altre, non per questo bisogna rinunciare al viaggio! L’itinerario per la prossima volta ce l’ho già in mente: Uluru di nuovo, Kakadu e Barriera Corallina. …mi manca solo il quando! 🙂