Il safari più bello d’Africa? Si fa in Tanzania.
Lo dice un sondaggio di un paio di anni fa che, sulla base di numerose valutazioni da parte di turisti ed esperti (travel editor e autori di guide turistiche), ha assegnato appunto alla Tanzania il titolo di ‘Best Safari Country of Africa’. E questo è uno slogan che, nel Paese, appare un po’ ovunque: sulle jeep, sui cartelloni pubblicitari, in aeroporto, sugli adesivi venduti in tutti i negozi.
Non mi ha sorpresa il fatto che, in Swahili, il termine safari significhi viaggio. Impossibile scindere l’uno dall’altro: per una settimana intera, il safari è stato protagonista assoluto e, sebbene a questo genere di vacanze non sia nuova, posso dire che mai come in Tanzania l’esperienza è stata così totalizzante, assoluta.
Perché solo in Tanzania…
# Vedere i Big 5 sembra essere sorprendentemente facile.
E tra questi includo il rarissimo rinoceronte nero, una specie, ahimè, oggi gravemente minacciata. Sinora avevo avuto occasione di scovare solo il rinoceronte bianco, al Parco Kruger, in Sudafrica; è stata grande l’emozione quando ho visto questa coppia di esemplari neri, nel cratere dello Ngorongoro.
# La fauna è talmente variegata che non mancherà mai di sorprenderti.
Oltre ai Big 5 e ai più comuni animali della savana, ogni giorno potrai imbatterti in più special guest d’eccezione: camaleonti verde fluo, servali sinuosi, grossi marabù o… simpatiche volpi dalle orecchie di pipistrello, qui ritratte proprio al momento del risveglio.
# L’avventura è all’ordine del giorno!
Esiste ancora la vera African wilderness? Esistono zone remote, poco battute dai turisti? Sì: il lato più selvaggio del nostro viaggio-safari l’abbiamo trovato a Ndutu, una zona all’interno della Ngorongoro Conservation Area, aperta al turismo appena tre mesi l’anno. Quasi completamente intatta, poche strade a percorrerla. E quando la via non c’è… un modo per passare lo si trova ugualmente, come nel caso qui sotto!
# Puoi essere testimone della Grande Migrazione.
Oltre 2 milioni tra gnu, zebre e gazzelle si muovono ogni anno seguendo le piogge, in un esodo quasi biblico. Uno spettacolo drammatico, di pura vita: a seconda del periodo dell’anno vedrai gli animali accoppiarsi, dare alla luce i loro piccoli, sfuggire ai pericoli, attraversare pianure infangate e terreni polverosi, formare lunghissime file nere ed irruente, guadare fiumi e soccombere tra le grinfie dei predatori. Ma le parole servono a poco, bisogna vederlo.
# Puoi scendere nella più grande caldera intatta del mondo.
Il cratere dello Ngorongoro è luogo d’altri tempi. Mentre ci si avvicina, incontrerai i Masai che portano al pascolo i loro greggi di pecore. Vedrai le loro capanne, circondate dai rovi per tenere lontano fiere e altri animali selvatici. Prima di scendervi, osserverai il cratere dall’alto: una meraviglia.
E una volta al suo interno, ti accorgerai dell’atmosfera primordiale che vi regna: nella vasta piana erbosa, bufali, elefanti, zebre, gnu conducono lenti la loro vita, mentre iene, leoni e leopardi tendono agguati. Gli ippopotami si sollazzano in acqua e i fenicotteri rosa si posano sul lago. E’ tutto perfetto.
# Vedrai così tanti leoni che… perderai il conto!
Davvero, non mi era mai successo. Ne ho incontrati talmente tanti, al ritmo di 15, a volte anche 20 al giorno, che ho perso il conto di quanti ne ho visti! Branchi numerosi composti da maschi, femmine e cuccioli che si stiracchiano, cacciano, sbranano prede, giocano. Così tanti che, a volte, spuntavano addirittura per aria. Eccone uno mentre si arrampica su di un albero (e i leoni sono pessimi arrampicatori, mica come i leopardi!).
# Nel periodo giusto, incontrerai un mondo di cuccioli!
E vedrai con i tuoi occhi che i ghepardi, da piccini, hanno una specie di criniera arruffata. Che il piccolo di zebra, è marroncino e lanoso. Che i leoncini sono minuscoli rispetto alla zampa della loro mamma e che sono instancabili giocherelloni sin dal momento in cui aprono gli occhi.
# Puoi dormire in affascinanti campi mobili, che oggi ci sono e, tra qualche mese, non più.
Pensati apposta per seguire la grande migrazione da vicino, vengono allestiti nelle zone più ottimali per poi essere smontati una volta terminato il passaggio dei wildebeest. Una torcia, un cielo di stelle e… i rumori (più o meno lontani!) della savana.
# Ti renderai conto di quanto sia dura la legge della natura.
Ho visto scene di caccia cruente eppure bellissime, incredibilmente perfette in quanto a tattica. La paziente attesa di una leonessa, l’agguato improvviso, la corsa senza speranza della preda, un secondo e poi un terzo leone a bloccarla. Infine il salto, le unghie nella carne.
E ancora, i ghepardi dalla pancia gonfia di cibo; il sangue che cola dalla mandibola delle iene. Gli avvoltoi che attendono più o meno pazienti il loro turno.
# Non solo animali: anche il paesaggio fa la differenza.
La Tanzania è spettacolare anche da un punto di vista puramente paesaggistico: la steppa si alterna alla tundra, che lascia spazio ad una lussureggiante foresta tropicale; nei parchi, splendidi laghi e corsi d’acqua sono circondati da palme e acacie su cui si affollano marabù e cicogne e, infine, i famosi kopje, impressionanti massi granitici, spuntano dal terreno come grosse teste di roccia. E che dire delle montagne?
Chissà che, con un marito alpinista, un giorno non mi venga voglia di scalare il Kilimajaro!
Insomma, quello in Tanzania è stato il safari più emozionante e avventuroso di sempre e… ancora non ti ho convinto? Ti lascio questo video del wildlife photographer Roie Galitz allora: non avrai più dubbi.
Vuoi sapere quale nazione è arrivata seconda nel sondaggio ‘Best Safari d’Africa’?
Si tratta del Botswana, secondo anche nella mia classifica personale!
Ciao! Volevo farti i complimenti, è bello leggerti e sento che tante cose avrei potuto scriverle io! 😊 Sono capitata qui per caso cercando informazioni sui safari, ma continuerò a seguirti sicuramente!
Ciao Annalisa, grazie mille per essere passata di qui e buon viaggio se presto andrai in Africa!
Ho sempre pensato che la Tanzania fosse una splendida meta, ma tu mi hai fatto voglia di andarci subito!!! Leggerò tutto tuoi post quando sarà l’ora 🙂
Decisamente! La Grande Migrazione poi è qualcosa di indescrivibile!!
Mamma, che meraviglia!
Leggere questo post prima di andare a dormire non potrà che conciliarmi bei sogni di viaggio 🙂
Heheh… sogni d’oro! 🙂
Le volpi con le orecchie da pipistrello non sapevo nemmeno esistessero!
Sono appena passati 3 mesi dalla mia ultima volta in Africa e dal mio ultimo safari, ma – come riesci sempre a fare – hai riacceso di nuovo la voglia di tornare.
Yes si chiamano bat-eared fox 😊 nemmeno io le conoscevo! Cmq prox volta Tanzania anche tu eh: ti ribalta la concezione di safari!
Deve essere un’esperienza unica, che scalda il cuore.
Quando penso all’Africa, la prima immagine che mi viene in mente è proprio il safari.
Assistere alla migrazione sarebbe il massimo. Spero di realizzare questo sogno al più presto.
Assolutamente! Prima di venire qui avrei consigliato il Botswana come meta, ma ora… bhè, assistere alla grande migrazione ha rivoluzionato tutto!
Ti aspetto presto in Africa allora! 🙂
contrariamente ai commenti di chi mi ha preceduto, non posso sicuramente dire: quando verrò….
però vedere le foto e il filmato è stato bellissimo.
Grazie ancora una volta
Grazie a te Gin. Sempre un piacere tenerti compagnia con le mie foto! 🙂
ho fatto il safari in Sudafrica ed è stato meraviglioso!
Devo andarci anche io, allora. Così magari stavolta i leoni riesco a beccarli! 😀
(quando ho fatto il safari al kruger non ne ho visto neanche mezzo)
Che peccato!! Al Kruger ne ho visti a dir la verità, anche se piuttosto lontani e quasi sempre dormienti… qui invece tutta vita! Potresti sempre fare un salto in Angola e poi… proseguire! 😉
Terrò conto dei tuoi consigli quando il momento verrà…
Ciao ciao
Max