Un po’ perché quando abitavo in Italia era tra le mete più vicine, un po’ perché ora che vivo in Africa lo scalo per l’Europa è sempre al Charles De Gaulle… insomma, a Parigi ci sono già finita un bel po’ di volte. Tanto che ormai alcuni appuntamenti sono diventati irrinunciabili o quasi! Ecco i miei must:
#1: Fare colazione da Ladurée, sugli Champs Elysées
Ladurée la conosciamo tutti per i macaron, per gli shop dai colori tenui che troviamo ormai ovunque, da Milano a New York. Ma sei mai stato in un ristorante Ladurée? Nel cuore di Parigi, al numero 75 degli Champs Elysées, non potrai non notare le veranda dall’inconfondibile tinta pastello: all’interno, un ambiente di ispirazione art nouveau e… un menù perfetto per cominciare la tua giornata parigina, con una colazione tutta a marchio Ladurée (anche la cioccolata calda!!!). I macaron? Se non vuoi ordinarli al tavolo, puoi naturalmente comprarli prima di uscire.
La prossima volta proverò anche il brunch!
#2: Cercare libri d’occasione dai bouquinistes
E’ una mia fissa. Spesso in Italia non riesco a trovare i libri che cerco, perché mai (o non più) tradotti nella nostra lingua e, così, se mi capita di passare in librerie specializzate, mi fiondo subito alla ricerca di volumi in lingua originale. Siccome amo in modo particolare l’800 francese, quale posto migliore di Parigi per cercare i romanzi del ciclo dei Rougon-Macquart mai pubblicati in Italia? I bouquinistes, le bancarelle patrimonio dell’Unesco disposte lungo la Senna, nascondono veri tesori!
PS: se proprio non scovi nulla che faccia al caso tuo, passa da Shakespeare and Company!
#3. Salire su Notre Dame
C’è qualcosa di più scontato da fare a Parigi? No. Qualcosa di più delizioso? Nemmeno. Abbiamo tutti un posto del cuore che, per quanto ritenuto ‘troppo turistico’, non esiteremmo a rivedere altre mille volte. Per me sono le torri di Notre Dame: fare centinaia di gradini per salirle, guardare da vicino i Gargoyle e… pensare al povero gobbo reso sordo dalle campane, a Esmeralda con la sua scarpina di neonata, al volo di Frollo dalla cattedrale, allo straziante ‘matrimonio’ di Quasimodo e…insomma, che mi piace l’800 francese l ho già detto. Capito perché non posso fare a meno di salire quassù?
Inutile dire che, quella sera del 15 aprile, ho pianto.
#4: Visitare un museo (possibilmente insolito)
Sei tornata a Parigi e non sei stata al Louvre. E nemmeno all’Orsay. Male? No, bene. Perché probabilmente li avrai già visitati almeno una volta, sono tappe quasi obbligate. Ma se gli impressionisti dopo un po’ ti annoiano e non hai voglia di trascinarti da una stanza all’altra del Louvre solo per forza d’inerzia, allora fai una cosa più intelligente.
Scegli un museo che ti interessi davvero, che tu abbia veramente voglia di visitare: ci sono un sacco di musei minori a Parigi, strambi come quello delle fognature, del fumatore, delle bambole (proprio vicino al Centre Pompidou), persino dei vampiri (!). E poi ci sono musei monografici: di Rodin, di Picasso, di Edith Piaf e, quello che ho scelto l’ultima volta, l’Espace Dalì, la più grande esposizione nazionale dedicata all’artista.
#5: Tornare nel proprio quartiere preferito e scoprirne uno nuovo
Nel mio caso, si tratta di Montmartre che, per me, è ancora la Parigi romantica e bohèmienne, la Parigi delle folies e degli artisti. Impensabile passare dalla ville lumière senza farci un giro per l’ennesima volta! Ma se tornare nei luoghi che amiamo di più è doveroso, di certo non può far male andare alla ricerca di nuovi angoli della città: come l’Ile de Saint Louis, che ho scoperto grazie a questo post della mia amica Monica (che di Parigi è super amante e, per questo, molto esperta!).
#6: Mangiare una crêpe
Per pranzo (ma anche per uno spuntino) punto spesso sulle crêpes. In particolare amo le galette bretonne, crêpe di grano saraceno… decisamente sostanziose! Quelle tradizionali prevedono un ripieno di formaggio, prosciutto e un uovo spaccato proprio nel mezzo, ma se desideri un’altra farcitura c’è solo l’imbarazzo della scelta: funghi, salmone, spinaci e chevre…
Per un assaggio ti posso consigliare due posticini molto diversi tra loro – il primo più classico, il secondo più giovane – ma ottimi entrambi: La Petite Bretonne in Rue Mouffetard e la creperie Gigi, nei Marais. Se però passi di lì e non hai tutta questa fame, vai direttamente al dolce: la semplicissima crêpe beurre-sucre è sempre la mia preferita.
#7: Passeggiare in un cimitero
Sceglilo tu, non importa quale. Può essere lo stranoto Père-Lachaise, il piccolo cimitero di Montparnasse o quello di Montmartre. In ciascuno di essi troverai almeno un angolo dall’atmosfera un po’ gotica, tombe coperte di muschio, sculture tanto angeliche quanto raccapriccianti e, soprattutto, mausolei dedicati a personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia. Da Proust a Jim Morrison, da Oscar Wilde a Baudelaire, da Beckett a Truffaut: i cimiteri parigini sono speciali!
#8: Trascorrere una serata al Moulin Rouge
Un’esperienza da fare anche solo una volta nella vita; una tappa da cui, prima o poi, passano tutti gli amanti di Parigi. Dress code adatto alla situazione (niente bermuda o scarpe da ginnastica), prenotazione anticipata, una bottiglia di champagne et voilà, sei pronto per la serata. Verrai introdotto in una sala decisamente retrò, dove un tendone rosso, sollevandosi, darà il via a uno show con tanto di ballerini in paillettes, ballerine in topless, boa di struzzo, piume a volontà (anche con led), numeri in vasca con i serpenti e, per finire, l’immancabile can can in abito tricolore! Uno spettacolo fuori dal tempo, che mai scade nel volgare; molto kitsch, certo, ma stiamo parlando del Moulin Rouge: potrebbe essere altrimenti? In sala vige il divieto assoluto di fare foto, ma ti lascio un video pieno di colori, balli e canzoni!
#9: Cenare in una brasserie
Colazione, pranzo… mica potevo tralasciare la cena! E perché optare per un ristorante qualunque quando abbiamo tutta una serie di antiche brasserie a nostra disposizione? Arredamento Belle Epoque e bonne bouffe: cenare in una brasserie è decisamente un’esperienza. Cosa ordinare? Il coquillage francese non ha bisogno di presentazioni ed è senz’altro un’ottima entrée; come piatto principale, assaggia invece il classico choucroute, una montagna di crauti su cui vengono adagiati un misto di verdure, carne o pesce. Proprio lo scorso luglio sono stata nello storico Bofinger (zona Bastille), attivo sin dal 1864 e definito la plus belle brasserie de Paris: consigliato!
PS: se invece vuoi optare per un locale più moderno, ma sempre con cena a base di ostriche e crostacei, ti propongo invece Le Bar à Huitres!
#10: Guardare la città dall’alto
E’ una cosa che tendo a fare in ogni città che visito, possibilmente in notturna. Qui a Parigi c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalla terrazza di Montmartre a quella dell’ultimo piano delle Galeries Lafayette, dall’Arco della Defense a quello di Trionfo e, naturalmente, la Torre Eiffel. Ma un panorama di Parigi che non include la tour… che panorama è? Meglio la visuale dall’alto del Montparnasse, la mia preferita.
‘Solo gli scemi lasciano Parigi’ – Hemingway faceva dire a Brett, in Fiesta.
Eppure, anche questa volta, ci tocca lasciarla. Ma tanto a Parigi ci si torna sempre, eh!
E tu? A cosa non sai rinunciare quando vai a Parigi?
Ecco, mi è venuta voglia di una crepe! Anche io adoro Montrematre *.*
Che bella Parigi. Spero di tornare presto per rifare tutte queste esperienze 🙂
Grazie cara!
Ogni scusa è buona per me per tornare a Paris.
Li mi sento a casa, ed ogni volta è un’emozione.
E so che c’è cosi’ tanto da scoprire e vedere ancora, ma non posso fare a meno di tornare nei luoghi che amo di più 😉
Sono una romanticona eh eh.
Ciau Monica