Non è proprio un canyon. E’ una serie di gole e di crepacci creati dal fiume Virgin, ma l’ultima parola l’hanno avuta vento e pioggia.
Che sia o meno un canyon nel senso stretto del termine, però, non è importante: il Bryce è uno dei parchi più visitati e magici degli USA e tanto basta. Anche se non ci sei stato di persona, di sicuro lo riconoscerai dalle foto, perchè due cose lo rendono inconfondibile: la sua tinta arancione e gli hoodoo, i pinnacoli rocciosi che gli hanno valso il soprannome di Canyon delle Fate.
Come visitare il Bryce Canyon?
Puoi farlo in due modi: se hai poco tempo (dalle 3 alle 4 ore), magari perché transiti velocemente tra lo Zion NP e Antelope Canyon, puoi osservare il parco dal rim, dunque dall’alto, percorrendo in auto la strada panoramica che, in circa 30 km, tocca 14 viewpoint. A partire dal Visitor Center, si susseguono una serie di belvedere che mantengono le promesse dei loro nomi: Inspiration Point, Farview Point e Rainbow Point, tanto per fare qualche esempio. Da non perdere per nessun motivo al mondo la regione dell’Anfiteatro: qui potrai scrutare l’orizzonte e, guardando le spire di pietra, capirai perché gli indiani d’America definivano questo parco come il luogo in cui ‘le rocce rosse stanno in piedi come una moltitudine di uomini’ e perché l’allevatore Ebenezer Bryce, che al canyon ha dato il nome, lo descriveva come ‘un dannato posto per perderci una mucca’!
Nelle giornate più limpide, il tuo sguardo abbraccerà una distanza di oltre 160km: osserva bene la stratificazione delle rocce! Ciascun colore – dal ruggine all’ocra al bianco – corrisponde ad altrettanti periodi geologici, alcuni risalenti fino a 60 milioni di anni fa.
Ma poichè il mio on the road nei parchi USA è stato all’insegna del trekking… il consiglio che ti do è quello di dedicare al Bryce Canyon una giornata intera e, naturalmente, di scendervi all’interno. I sentieri percorribili sono di diversa lunghezza e difficoltà (ma valgono sempre le stesse regole!) e noi abbiamo deciso di cimentarci con il Figure 8 Loop, un trail di circa 14km che combina tre dei percorsi più popolari: il Queen’s Garden, il Navajo e il Peekaboo Loop.
Se non hai troppa voglia di camminare, puoi limitarti ai primi due (Queen e Navajo), più facili e brevi del Peekaboo: il Queen’s Garden ti porterà ai piedi della Regina Victoria, un hoodoo che ti sfido a dire non assomigli alla celebre sovrana seduta sul trono, mentre il Navajo Loop, che comincia con una ripida discesa lungo la falesia, ti condurrà a Wall Street, una serie di pinnacoli di roccia che nulla invidiano ai grattacieli di Manhattan.
Tuttavia, è il Peekaboo Loop – ahimè più lungo e faticoso – che ti porta nel cuore del Bryce Canyon, che ti regala le viste più spettacolari, l’arancio più intenso, le emozioni più forti. Percorrere questo trail è un’esperienza al limite del fantastico. Vedrai palazzi di roccia che sembrano castelli abitati da giganti – come l’imponente Fairy Castle, con le sue torri e torrette – e immensi muri di pietra bucati dal vento: ecco la Wall of Windows dove, il gigante di prima, forse, ama affacciarsi di tanto in tanto. E ancora, enormi martelli che sembrano dimenticati da divinità nordiche, mastodontici indici ammonitori, eserciti di uomini di pietra, schierati in formazione serrata da milioni di anni e pronti a combattere il vento. Impossibile camminare senza viaggiare con la fantasia.
Poi però, una goccia di pioggia che ti piomba proprio sul naso scioglie l’incantesimo che gli hoodoo hanno gettato su di te. Continui così la tua marcia, osservando con stupore le spirali di roccia, le foreste, i sabbiosi pendii arcobaleno e, naturalmente, i cieli americani. Senti un richiamo lontano: probabilmente è un raro cane della prateria.
Oppure, altrettanto raro, è uno gnomo che, in quel labirinto di pietra, ha smarrito la via.
Mi hai fatto letteralmente viaggiare con ma fantasia, tra fate, gnomi e soldati di pietra. Il Bryce sarà sicuramente nella mia lista di parchi il giorno che riuscirò ad andarci!
Riesco solo a dire grazie per questo post con tutte le sue foto. Ciao Gin
Ciao Gin! Grazie, il Bryce è stupendo… scegliere le foto non è stato semplice! 😀
Oddio che ricordi che mi hai fatto venire. Questo posto è irreale anzi, quasi psichedelico perchè gli occhi ti si intrecciano mentre cerchi di mettere a fuoco un hoodoo rispetto ad un altro. Mi rendo conto che sono passati quasi 10 anni da quel pomeriggio ma per le emozioni che ancora mi porto dentro sembra sia successo solamente ieri
Ehhh… anche per me sono passati un bel po di anni… ma questo è senz’altro uno dei canyon che più mi è rimasto inciso nella memoria: è un luogo magico!