In giro per Trastevere, er core de Roma

Cosa vedere a Trastevere
Vicoli di Trastevere
Pittoresco, verace e un po’ trasandato, Trastevere rappresenta il lato più popolare (e autentico?) di Roma. Facciamoci un giro!

Ho sempre avuto un debole per Trastevere. I muri scrostati, scarabocchiati… ma di quell’arancio caldo, che sa di sole. E le finestre dalle persiane verdi, verdi come i rampicanti che scrosciano dai balconi e che risalgono su per le facciate. I colorati palazzi di Trastevere li noti ancora prima di attraversare Ponte Sisto, ed è in quel preciso istante che ti accorgi di affrettare il passo, perché non vedi l’ora di buttarti a capofitto nei suoi vicoli.

Vicolo del Piede, Vicolo del Cinque, della Frusta, della Scala. Vicoli lastricati dove, oltre ai tacchi, conviene che butti anche la cartina. Le case fitte fitte, ammassate le une sulle altre, un campanile romanico, un altro. Una piccola band che suona Roma non fa la stupida stasera davanti a Santa Maria. Una Vespa parcheggiata. Una porticina, un portone. Un susseguirsi ininterrotto di tavolini e di caffè.

E poi terrazzini, mattoni rossi ricoperti da adesivi e maldestri tentativi di street art, grate alla finestra. Vasi di fiori, lanterne e un filo steso tra due palazzi per fare asciugare i panni. Mentre passo sotto a quelle calze di nylon che non si usano più, penso che forse, quel filo, è stato messo lì apposta, a beneficio dell’americano in cerca di quell’Italia. Ma che importa? Lì ci sta bene.

Guadando certe finestre, sembra di sentirlo sfrigolare il guanciale, pronto per condire una amatriciana, o una gricia. Lo sfrigolio è un’illusione, ma il profumo è reale e viene da una delle tante trattorie allineate nelle vie. Cucina romanesca, non troppo costosa e senza troppe pretese: a me piacciono il ristorante Paris dove ho assaggiato per la prima volta la minestra d’arzilla, e La Scala, per un piatto di tonnarelli cacio e pepe, oppure, per osare un po’ di più, polpo e pecorino. E vuoi trascurare il celebre pollo coi peperoni della Sora Lella? La sua trattoria si trova in realtà sull’Isola Tiberina, ma Trastevere è letteralmente a pochi passi. Con la cucina, questo quartiere è legato a doppio filo e, anche sei di fretta, uno spuntino veloce non te lo toglie nessuno: una bruschetta saporita o un panino con la porchetta, magari con l’aggiunta di qualche carciofino e pomodorino secco.

E poi riprendi il tuo giro.

Si dice che solo chi vive ‘oltre il Tevere’ sia un autentico romano; fortissimo è il senso di appartenenza che i Trasteverini hanno verso il loro quartiere. Pittoresco, verace e un po’ trasandato, Trastevere rappresenta il lato più popolare di Roma, lo stesso che ha incantato scrittori e registi.  Dai poeti dialettali – Gioacchino Belli e Trilussa – a Pasolini che, tra queste strade, incontrava amici e colleghi, primo fra tutti Moravia. Qui è nato Alberto Sordi. Qui De Sica ha diretto i suoi Ladri di Biciclette, qui ha recitato la drammatica Magnani di Mamma Roma e il Verdone uno e trino di Un sacco bello. E i teatri? Ce ne sono ben due, piccoli ma storici e d’avanguardia: l’Argot, nel cortile interno di un antico palazzo di via Natale del Grande, e il Teatro Stanze Segrete, che conta appena 40 posti a sedere.

C’è da perderci la testa a Trastevere. Per questo forse conviene prendere una boccata d’aria su al Gianicolo (che, sebbene sia un colle, non è però uno dei famosi sette!). La strada che ti ci conduce si inerpica un po’, ma porta ad un ampio parco, per una passeggiata nel verde, e soprattutto a una bella terrazza con vista sulla capitale, situata proprio davanti alla Fontana dell’Acqua Paola, nota come il Fontanone. Se hai visto la Grande Bellezza, forse la riconoscerai: si tratta di una fonte grande e imponente come una chiesa, dotata di un’immensa vasca dove si dice che intere generazioni di romani… abbiano continuato, nonostante i divieti, a sciacquare frutta e verdura (e a rinfrescarsi, naturalmente).
E poi è anche la fontana in cui ‘la luna se specchia’! (cit. Roma Capoccia, Venditti)

Trastevere non è perfetto, non è ordinato e nemmeno strapulito, se vogliamo dirla tutta. Non ha palazzi sontuosi, né negozi di lusso o viali grandiosi. Ma è caldo, animato, chiassoso, colorato. E’ gioioso e, mi vien da dire, orgoglioso di sè. Ed è per tutti questi motivi che mi piace.

Qual è il tuo quartiere preferito di Roma? Il mio, senza dubbio, è questo.

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