Se c’è una cosa per cui vale la pena visitare il Perù – Machu Picchu a parte – sono i suo mercati. Davvero, sono qualcosa di eccezionale. Ciascuno con una propria identità ma tutti ugualmente profumati e colorati tanto da risvegliare i sensi, sono stati una tappa apprezzatissima in più occasioni: da quello artigianale di Pisaq ai piccoli mercati dei Pueblos nella Valle del Colca, da San Camilo ad Arequipa a quello di Santa Cruz, nella capitale. Ma ce n’è uno che, più di ogni altro, è assolutamente imperdibile: si tratta del Mercado di San Pedro, a Cusco. Immenso, variegato e assolutamente autentico, San Pedro vende sulle proprie bancarelle alcune cose che no, non solo non le trovi da nessun’altra parte ma proprio non le puoi nemmeno immaginare.
Alcune merci esposte sono solo per stomaci forti, ma quando ci arrivo ti avverto, così, se vuoi, smetti di leggere. Intanto cominciamo con cose soft e carine.
#1: Pan Chuta
E’ una pagnottona di circa 30cm di diametro, a base di grano, zucchero e uova, profumata con anice e cannella. A Cusco sono molto comuni: è il tipico omaggio che si porta in dono quando si fa visita a una famiglia di un paese vicino.
#2: Lucuma, chirimoya, tuna, granadilla, sancayo
Non sono parole magiche: questo è un piccolo elenco dei frutti più strani che si trovano esclusivamente in Perù o quasi; alcuni vengono dritti dritti dalla foresta amazzonica! Dolcissimi, bellissimi, enormi: tutta la frutta – non solo questa così particolare ma anche la più banale (fragole, melograni, pompelmi…) – qui è uno spettacolo: ti viene proprio voglia di morderla!
#3: Maiz Morado
E’ una delle varietà di mais più bizzarre, quella viola. In Perù è un vero e proprio must perché è l’ingrediente base della famosa chicha morada, bevanda analcolica conosciuta già ai tempi degli Inca, a cui, oltre al suddetto maiz, vanno aggiunte spezie, frutta e zucchero. Attenzione però a non confonderla con la chicha de jora, leggermente alcolica perché preparata con mais maltato e poi fermentato.
#4: Succhi freschi e zuppe calde
Con tutto questo ben di Dio, un bel frullato è d’obbligo! Scegli il blend di frutta più fantasioso che puoi e fatti preparare un succo fresco in uno dei numerosissimi stand!
Se invece hai un certo languorino, allora prova una sopa. Nel reparto apposito, ti verranno servite zuppe calde, alcune a base di brodo vegetale e altre animale. Quale animale e quale parte dell’animale, sta alla discrezione e al coraggio di ognuno. In ogni caso, onestamente, nonostante il buon numero di ‘degustatori’, San Pedro non mi pare un luogo troppo igienico dove pranzare. La vendetta di Atahualpa – e sappiamo tutti di cosa sto parlando – è una delle cose che proprio non ci tengo a sperimentare.
#5: Uova di pesce
Le vendono insieme ad alghe lacustri e formaggio (?) e se ne stanno lì buone buone in tanti mucchietti arancione fosforescente. Non sono tra le cose più assurde che puoi trovare a San Pedro, certo, ma sono belle da vedere.
#6: Ulluco
E’ il tipo di papa (patata) più coltivato nelle Ande (insieme ad altre 3000 varietà circa) e, dunque, avrai occasione di assaggiarla un po’ ovunque durante il tuo viaggio in Perù. Assomiglia un po’ alla curcuma e un po’ a… un grosso verme ciccione, ma tu non farci caso. Mangia e basta.
Da qui in avanti, il gioco si fa duro. Se sei debole di stomaco o facilmente impressionabile, leggi qualcos’altro, magari uno dei miei on the road. Se invece vuoi proseguire… andiamo!
#7: Cholona de alpaca
Ennò. Non sono stoccafissi questi in foto (se guardi bene, noterai delle zampine). Sono pezzi di carne essiccata (una per una!) al fuoco di una candela e, per inciso, si tratta di carne di alpaca. Io l’alpaca l’ho provata più di una volta, ma il taglio era un filetto e giuro che è buonissima. Sulla versione essiccata, invece, non garantisco.
#8: Queso de Chancho
Avendo come protagonista il chancho – ossia il maiale – non si tratta propriamente di un formaggio. ovvio. E’ piuttosto una specie di salame, il cui ingrediente principale è una parte ben precisa del maiale: la testa. A me – che non mangio nemmeno un cacciatorino – si rivolta lo stomaco, ma mi dicono dalla regia (che poi è Wikipedia) che in Italia abbiamo una cosa simile. Si chiama testa in cassetta. Ok.
#9: Polli
E che male c’è? Ehm… non hai visto come li vendono in Perù, i polli. Interi. E per interi intendo con zampe, occhi, becco e tutto. Li trovi accatastati sui banconi oppure appesi per il collo, come questi qui sotto (che, a onor del vero, sono polli limeñi, dato che la foto che ho fatto a Cusco è venuta male).
#10: Pezzi di animali
La qualunque. Cuori, lingue, teste, testicoli, zampe, stomaci. Musi. Di vacca, toro, asino. Perché mica solo del maiale non si butta via nulla. A San Pedro non si getta niente di niente: la mia nonna sarebbe orgogliosa di questo reparto! Eppure, sono in tanti a evitare quest’area del mercato, inorriditi dal fetore, dai rivoli di sangue che scivolano giù dagli stand, dagli occhi che le bestie macellate ti puntano addosso. Io invece dico che è da vedere, per apprezzare non solo la bizzarria della merce esposta, ma anche la nonchalance con cui le signore dietro al bancone si destreggiano tra budella, cuori sanguinolenti e orecchie strappate.
Vuoi sapere cosa mai ce ne faremo di questi testoni? Ma un piatto molto prelibato, il famoso caldo de cabeza, ossia il brodo di… testa. Delle zampe? La gelatina de pata, fatta appunto con gli zoccoli della mucca (e una spaventosa quantità di zucchero). Dei cuori? Gli anticuchos, spiedini di piezz’e core cotti alla brace. Dei musi? Dei musi… non ne ho idea. Vorrei saperlo anch’io cosa ce ne facciamo dei musi.
Se dopo tutto ciò il tuo stomaco è ancora a posto, se ti è venuta l’acquolina in bocca (e allora sei strano forte), insomma, se non vedi l’ora di andare a fare la spesa al mercato di San Pedro, sappi che si trova a pochi minuti a piedi dalla Plaza de Armas ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18!
Cosa ti piacerebbe acquistare?
Neanch’io ho mai visto polli così…interi…stranezze ne abbiamo?! 😉Le ultime foto sono molto pulp, ma per me il mercato vero è proprio questo.
Post interessantissimo Cris!
Concordo: fanno un po’ impressione forse – tanto i polli quanto le teste – ma qui si usa così ed è bello vedere che ci sono angoli di mondo non ‘appiattiti’ ma che mantengono le loro identità!
Quanto colore riesci a trasmettere nelle tue parole! Penso sempre che il mercato sia un po’ l’anima di un paese ed è spesso la prima cosa che cerco di visitare in una città nuova…. e questo mercato peruano mi ha ricordato in molte cose tanti mercati visti in Messico!
Grazie cara 🙂 Questo posto e tanti altri ci hanno fatto trovare il Sudamerica che immaginavamo!
Adoro i mercati. Anche per le loro stranezze.
Soprattutto per le loro stranezze! 😉
Ciao! È stato interessante fare questo giro, se pur virtuale, nei mercati del Perù. Sono rimasta colpita dal Pan Chuta e dalla carne di Alpaca che, onestamente, non sapevo neppure che si mangiasse.
Mayadanziger
eh già, nemmeno io! Ma è davvero buona (cotta intendo, essiccata… mmmh… non saprei!)
Ho visitato a volte il mercato di Piazza Vittorio a Roma e vado apposta per vedere ortaggi, frutti e alimenti vari di cui non conosco il nome e nemmeno l’utilizzo. Sono prodotti che arrivano dall’Asia e dall’America del Sud, oltre che dall’Italia e dall’Europa e lo trovo favoloso! Un passo al di fuori del conosciuto a favore del mondo sconosciuto 🙂 Ho rivisto nelle tue foto molte di queste cibarie. Amo il Perù 🙂
…e io amo Roma! Devo passarci in quel mercato la prossima volta!
Adoro i mercati e questo sembra particolarissimo!!
Mi perderei certamente delle ore qui dentro, anche se le faccione delle mucche sono un po’ “inquietanti”! 😉
Decisamente! Per fortuna ci sono reparti più bellini 🙂
Bellissimo articolo! Sembra di essere lì. Grazie!
Sono rimasta molto colpita dal mais viola… Sai, il viola è il colore dell’anno! 🙂
Ti confermo che la coppa di testa (in alcune regioni testa in cassetta) è una preparazione fatta con carne delle testa del maiale, piuttosto diffusa, si trova spesso anche al supermercato. Se non pensi a cosa c’è dentro è pure gustosa!
Inoltre ricordo che mia nonna usava insaporire il sugo con le zampe e la cresta del gallo… Oggi siamo abituati a vedere il pollo (e altre carni) sotto forma di innocue fettine confezionate, ma un tempo, non tanto lontano, anche da noi era usuale vedere zampe e altre parti di animali nelle cucine! 🙂
hahaha, tutto il mais qui è buonissimo (il mio preferito era il choclo, quello gigante) e la chicha ha il suo perchè!
Per quanto alcune corsie mi abbiano fatto un po’ di impressione, alcuni tratti mi sono sembrati quasi familiari… i miei nonni macellavano ancora galline e conigli.
I musi però credo mi rimarranno impressi. Non li avevo mai visti, come dire, per conto loro! 😛