Sei chiese da visitare a Milano (oltre al Duomo)

Chiese da vedere a Milano
Cappella Portinari, Sant'Eustorgio, Milano
Ossari, cappelle nascoste, sepolcri celebri: le chiese da vedere a Milano sono tante e alcune di esse molto particolari. Mica c'è solo il Duomo!

Non sempre includo le chiese in un itinerario alla scoperta di una nuova città. Certo, ci sono eccezioni. Amo soprattutto lo stile gotico: il buio medievale delle volte a crociera, le unghie affilate del sesto acuto, i raggi di sole ben calibrati che filtrano da un rosone, i doccioni demoniaci. Ho adorato la cattedrale di Canterbury e Notre-Dame resta per me la più bella al mondo: non fosse per la fila, salirei alla galleria delle chimere ogni volta che vado a Parigi!

La settimana scorsa, mentre ero in Italia per un breve periodo, mi sono trovata in giro per Milano e… chi l’avrebbe mai detto: nella città offuscata dall’ombra del Duomo, ci sono in realtà svariate altre chiese che vale la pena vedere.

In questo post te ne consiglio sei, tutte raggiungibili a piedi dal centro.

Basilica di Sant’Eustorgio
Piazza Sant’Eustorgio, 1

Prima di entrare, mentre sei ancora all’aria aperta, abbi cura di notare tre cose: la prima è la sommità del campanile: e che ci sarà mai, una croce no? Sbagliato! C’è una stella a otto punte. Strano vero? La seconda cosa che ti chiedo di guardare è la lunetta posta sul portone d’ingresso: la Madonna, il Bambino, ancora la stella e… i Re Magi. In ultimo, cerca una statua alla tua destra: raffigura un uomo dalla testa trafitta da un coltello e tra un attimo ti spiegherò chi è. Questi quattro personaggi – Melchiorre, Baldassarre, Gaspare e Pietro da Verona – sono le figure chiave di Sant’Eustorgio.

Ma ora entriamo. Seguiamo la navata di destra, superiamo varie cappelle fino ad arrivare all’ultima, dove c’è qualcosa di insolito: un grosso sarcofago. Su di esso troviamo incisa la stessa stella a otto punte e una scritta: Sepulcrum Trium Magorum. Proprio così. Questa è la tomba dei Re Magi. O meglio, era. Perchè durante il saccheggio di Milano da parte di Federico Barbarossa, le spoglie vennero trafugate a Colonia, dove tutt’ora riposano. Qui a Sant’Eustorgio resta però la tomba e qualche reliquia che il capoluogo lombardo è riuscita ad ottenere solo in seguito: una tibia, una vertebra e due fibule.

Dopo aver visitato la chiesa, acquista il biglietto per il Museo ad esso annesso; ne vale la pena perchè nasconde uno dei tesori più belli di Milano: la Cappella Portinari. E qui veniamo alla figura di Pietro da Verona. Questo inquisitore duecentesco è stato santificato a seguito dell’aggressione da parte di due catari – al tempo eretici – che lo uccisero trafiggendogli il capo con una coltellata. Pietro da Verona – che da allora, oltre che martire è divenuto protettore delle emicranie (!) – è sepolto nella Cappella Portinari, una splendida cappella rinascimentale, piena di colore. Sul pavimento a scacchiera poggia l’arca contenente le spoglie del santo e su di essa si staglia una cupola meravigliosamente affrescata: davvero da non perdere! Il biglietto del Museo della Basilica di Sant’Eustorgio include anche l’accesso alle catacombe paleocristiane; potrai quindi addentrarti nei sotterranei della chiesa, dove vedrai lapidi e incisioni antichissime, che ti porteranno indietro nel tempo fino al III secolo dC.

Una domanda sorge spontanea a questo punto: ma Sant’Eustorgio, chi era? Era il Vescovo di Milano che, ricevute le spoglie dei Re Magi in dono dall’imperatore di Costantinopoli, diede ordine di costruire l’attuale basilica per accoglierle.

Chiese da vedere a Milano

Basilica di Santa Maria presso San Satiro
Via Torino, 17

Edificata in un vicolo cieco vicinissimo a Piazza Duomo, la Basilica di Santa Maria, che ingloba il piccolo complesso medievale di San Satiro, è a prima vista una chiesa come tante, senza infamia e senza lode. Tuttavia ha un qualcosa che la rende speciale. Entrando e osservando la navata centrale, la chiesa appare alquanto ampia. E appare è proprio la parola giusta, perchè in realtà… non è affatto lunga quanto sembra! In altre parole, l’abside non esiste: è frutto di un’illusione prospettica messa a punto dal famoso Bramante che, giocando sapientemente con i punti di fuga, è riuscito a ‘comprimere’ uno spazio di 9 metri e 70 (previsti dal progetto iniziale) in soli 97 centimetri (quelli effettivamente disponibili). Guarda la foto qui sotto: il trompe-l’œil è perfetto!

Chiese da vedere a Milano

San Maurizio al Monastero Maggiore
Corso Magenta, 15

Da fuori, non dice niente, proprio come la precedente. Ma dentro. Dentro è un capolavoro vero e proprio: non per niente viene definita la Cappella Sistina di Milano. Affreschi, dipinti, stucchi: non c’è un solo spazio libero, compreso il soffitto, decorato a intarsi dorati. Tutto merito di Bernardino Luini che ha usato le pareti del complesso come un canovaccio su cui narrare parabole ed episodi tanto della Bibbia quanto del Vangelo. Molto particolare è poi la struttura della chiesa stessa: come indica il suo nome, si tratta infatti di un ex monastero, dove vivevano anche monache di clausura, tra cui quattro figlie di Ippolita Sforza, nipote del duca di Milano Ludovico il Moro. Ecco perchè un tramezzo divide la Chiesa in due ambienti: oggi entrambi visitabili, il primo, che dà sulla strada, era aperto al pubblico, mentre il secondo, il Coro delle Monache, era invece riservato unicamente alle religiose.

Una curiosità: non perderti l’affresco dedicato al Giudizio Universale! Perchè? Perchè oltre ad essere particolarmente bello, vedrai salire sull’arca di Noè… due splendidi unicorni bianchi!

San Maurizio è aperta tutti i giorni eccetto il lunedì. L’ingresso è a offerta libera e, quasi sicuramente, troverete ad accogliervi i volontari del Touring Club Italiano per il Patrimonio Culturale che vi sapranno raccontare tante curiosità su questa meravigliosa chiesa.

Santuario di San Bernardino alle Ossa
Via Carlo Giuseppe Merlo, 4

Se sei un tipo facilmente suggestionabile, la quarta chiesa che ti propongo non fa per te. Io non lo sono, ma non nascondo che appena entrata ho sentito un brivido lungo la schiena. Il Santuario di San Bernardino è un luogo decisamente macabro a cominciare dalle sue origini. E’ infatti legato a doppio filo con l’ordine dei Disciplini, un ordine laico eccessivamente preoccupato per la salvezza della propria anima, che andava in giro per la Lombardia con un cappuccio tirato sul viso e un saio aperto sulla schiena. Nello squarcio, la carne dilaniata: i segni dell’autoflagellazione.

Cultori della morte, non stupisce che fossero proprio i Disciplini i custodi di questo ossario. San Bernardino oggi raccoglie migliaia di ossa umane – teschi, femori, omeri – imprigionati da secoli nelle griglie metalliche che ricoprono le pareti della cappella o incastonati nei motivi rococò che la decorano: tibie incollate alle colonne, orbite vuote e mandibole aperte sui cornicioni, crani disposti in modo da formare gigantesche croci e così via. Di chi siano queste ossa, nessuno lo sa con certezza: c’è chi ritiene si tratti dei resti degli appestati, ipotesi validata dal fatto che proprio nelle vicinanze sorgesse un ospedale, e chi sostiene appartengano a martiri cristiani trucidati dagli eretici.

Naturalmente, un luogo così sinistro non esula dalle leggende, una su tutte quella che vuole che il 1 novembre gli scheletri si ricompongano e attacchino a ballare. A questa danza macabra gli umani non possono partecipare ma, se ti trovi a passare da quelle parti e tendi bene l’orecchio, potesti sentire il tetro clang-clang delle ossa che sbattono. C’è chi è pronto ad affermarlo.

Basilica di Sant’Eufemia
Piazza Sant’Eufemia, 2

Pochi minuti sono sufficienti per dare un’occhiata – e rimanere incantati – da questa chiesa del centro storico, secondo me una delle più belle di Milano. Gli interni neogotici sono fantastici: il cielo stellato e il colonnato bianco e nero la rendono speciale. Tuttavia, la sua caratteristica distintiva è… invisibile agli occhi! La basilica di Sant’Eufemia vanta infatti un’acustica sorprendente, tanto che negli anni ’50 la EMI, nota etichetta discografica, decise di utilizzarla come studio di registrazione nientemeno che per Maria Callas. La soprano realizzò tra le mura della basilica arie de La Cavalleria Rusticana, I Puritani e La Sonnambula. Tuttavia, Sant’ Eufemia non fu per lei di buon auspicio: pare fosse proprio durante una di queste incisioni che la Divina venne a sapere del tradimento del suo grande amore Onassis che, a breve, la lascerà per Jackie Kennedy.

Dopo la Callas, anche Mina utilizzerà la chiesa per registrare alcuni dei suoi brani più famosi.

Cappella della Madonna de Grembiule
Vicolo Santa Maria alla Porta

E’ un angolino di Milano davvero delizioso. Si trova dietro piazza Affari, accanto alla chiesa di Santa Maria alla Porta e si tratta di una cappella a cielo aperto. Narra la leggenda che nel 1600, dunque in piena dominazione spagnola, un operaio affetto da zoppia scoprì casualmente un affresco risalente a duecento anni prima. Stava lavorando al restauro della chiesa, quando un’immagine cominciò ad affiorare sotto la polvere: preso il suo grembiule, la ripulì per bene, fino a far emergere quella splendida Madonna con Bambino che vediamo ancora oggi. Poi l’incredibile: la zoppia sparì e la cappella acquistò immediatamente fama di Cappella dei Miracoli. Intorno all’affresco venne costruito un edificio di culto vero e proprio, dedicato a quella che divenne poi nota come la “Madonna del Grembiule”.

A causa dei bombardamenti del Secondo Conflitto Mondiale, di questa cappella secentesca oggi non resta che la nicchia con l’altare. Ma l’affresco miracoloso è sempre lì e tanti sono i milanesi devoti che ancora amano sostare in silenzio davanti a questa Madonnina, accendendo un cero o lasciando un fiore. Con il cielo per tetto, questo luogo è divenuto ancor più speciale.

Che ne pensate? Vi piace visitare chiese quando siete in viaggio?

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.