Edimburgo in un weekend e tutta la sua magia

Edimburgo in un weekend
Cinque cose da fare (e una da assaggiare) per chi ha appena un weekend a disposizione

Edimburgo è un piccolo gioiello incastonato nel cuore e nella storia della Scozia. Meriterebbe molto più di un weekend; ne servirebbe di tempo per abbinare le trame dei tartan a ciascun clan; per correre a perdifiato come Mark, protagonista di Trainspotting; per cogliere l’invecchiamento di un whisky; per abituarsi a quell’accento stretto e sulle prime incomprensibile e, soprattutto, per capire la misura in cui il fascino un po’ tetro della città e la natura incontaminata che la circonda abbiano ispirato tanti scrittori. Di tempo ne servirebbe ma, come sempre, ne siamo un po’ a corto. Tuttavia, se hai a disposizione solo un weekend, queste sono le sei cose che ti consiglio di fare.

#1 – Raggiungere Camelot o, per lo meno, l’Arthur Seat
Sono poche le città che possono vantare percorsi di trekking urbano. Ma Edimburgo è una di queste! L’Holyrood Park è molto più di un semplice parco: con i suoi 260 ettari, è un assaggio della natura scozzese: incontaminata, malinconica e, soprattutto, drammatica. Si dice che Camelot sorgesse proprio qui: ecco il perchè del nome Arthur’s Seat, il trono di Artù.
Questo per quanto riguarda il suo lato leggendario. Da un punto di vista geologico, invece, l’Arthur’s Seat è nientemeno che un vulcano spento, che regala viste impagabili sulla città e le sue icone: il castello, le guglie delle chiese. Se vuoi arrampicarti fin lassù, puoi cominciare l’ascesa al fondo del Royal Mile, vicino al Palazzo di Holyrood, e seguire poi la Radical Road che, dalla base delle Salisbury Crags (falesie), si inerpica fino alla cima del vulcano. L’elevazione è di circa 250m: non è esattamente una passeggiata ma se c’è il sole ne vale la pena, dato che è il punto più elevato della città. Metti in conto dalle 2 alle 3 ore.

Edimburgo in un weekend

#2 – Scoprire i segreti dei close lungo il Royal Mile
Situato nel cuore dell’Old Town, il Royal Mile è forse la via più famosa di Scozia e si snoda dal Castello fino al Palazzo di Holyrood. E’ proprio questa strada che ha dato i natali a… una nuova unità misura! Si tratta del miglio scozzese che, a differenza del miglio inglese, è lungo 1.8km e non 1.6.
Percorrere il Royal Mile è come prendere parte a una caccia al tesoro. In ciascuna delle aree che la compongono – Castle Hill, Lawnmarket, High Street, Canongate, Abbey Strand – si nascondono frammenti della storia e della cultura di Edimburgo e della Scozia. Vanno ricercati con cura, entrando nei numerosissimi court (cortili) e close, vicoli più o meno angusti che si diramano dalla via principale.

Ad esempio, proprio all’inizio del Royal Mile, sulla Castle Esplanade, c’è la witches well, la fontana streghe, che sorge laddove centinaia di donne furono condannate al rogo. Poco più giù, a Lawnmarket che ospitava anticamente il mercato del lino, si trovano invece alcuni degli edifici più vecchi della città, tra cui quello che ospita il Writers’ Museum, dedicato alla vita e alle opere dei tre maggiori scrittori di Scozia: Robert Louis Stevenson, Robert Burns e Walter Scott. Lo trovi nel Lady Stair’s Close.

E poi c’è la zona di Parliament Square, dominata dalla bella cattedrale di St. Giles. Da non perdere la Thistle Chapel, la Cappella del Cardo, sul cui soffitto si affolla un coro di angeli, uno dei quali, naturalmente, suona la cornamusa. Singolarissimo poi il Mary King’s Close, un mondo sotterraneo che racconta le atmosfere da brivido della Edimburgo del XVI e XVII secolo: fantasmi, assassinii e la piaga della black death, la peste, che qui è stata particolarmente violenta. Poco dopo arriverai a Canongate, che fino al 1856 era un borgo a sè stante, diviso da Edimburgo da una spessa muraglia. A testimoniarne la presenza, una serie di targhe commemorative lungo Jeffrey Street e il pub The World’s End, dal nome ovviamente molto evocativo. E ancora, poco più avanti, la Greyfriars Kirk e il suo cimitero, annoverato tra i più tetri di Scozia (non mancano i fantasmi!) e la commovente statua a Greyfriars Bobby, il fedele skye terrier che rimase a fare la guardia alla tomba del suo padrone per ben 14 anni. Questi naturalmente sono solo alcuni esempi: come avrai capito, servirebbe un giorno intero per esplorare ogni singolo close!

Edimburgo in un weekend

#3 – Farti coraggio e provare l’haggis
Ho assaggiato lo squalo fermentato in Islanda. E il cuy (porcellino d’India) arrosto in Perù. Ma l’haggis, il piatto nazionale della Scozia, non ce l’ho fatta. L’ha ordinato però mio marito (è il piatto nella foto qui sopra) e, forse, vorresti farlo anche tu. Ma lascia che ti spieghi cos’è. Cominciamo dal contorno che, fin lì, nulla di male: neeps & tatties (ossia rape e patate) e una salsa gravy al whisky. Veniamo ora all’haggis. Per descrivere questo insaccato il meglio possibile riporto le parole di uno dei miei siti di cucina preferiti, Agrodolce.it: “si tratta di cuore, polmone e fegato di pecora che sono macinate con cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale, spezie e brodo vegetale o di carne; la miscela ottenuta è poi trasferita nello stomaco della pecora e bollita per circa 3 ore”.

Ecco. A me è improvvisamente passata la fame. Per questo, opto per il bancone del bar: dopo il whisky, quello che viene definito ‘Scotland’s other national drink’ è l’Irn-Bru, una bevanda gassata analcolica, dal vago gusto di arancia. Non ti convince? Bhè, se la giornata è particolarmente fredda e grigia, opta per un hot toddy: acqua calda, limone, miele, zucchero, chiodi di garofano e, ovviamente, whisky. Ti scalderà il cuore.

#4 – Salire su Calton Hill e ammirare l’Atene del Nord
Un luogo romantico, indicato tanto all’alba quanto al tramonto. Una collina da cui vedere la città, un piccolo partenone mai terminato e un cimitero gotico, l’Old Calton Burial Ground. Calton Hill la puoi raggiungere dopo una passeggiata nella New Town, la parte nuova della città, al termine di Princes Street. Mi piacerebbe trovarmi qui la notte del 30 aprile, in occasione del famoso Festival del Fuoco: un inno alla natura che celebra l’arrivo della primavera con falò, canti e danze.

#5 – Visitare il castello
E’ il simbolo della città, l’edificio più antico e testimonianza principale di un’epoca che non c’è più e che, tuttavia, sembra permeare ancora la vita quotidiana. Il castello di Edimburgo vale decisamente una visita e non solo per i deliziosi panorami che si possono vedere dall’alto di CastleHill: è qui che sono conservati gli Honours of Scotland, gli antichi gioielli della corona di Scozia, utilizzati sin dai tempi di Mary Stuart; la Stone of Scone o pietra del destino, una pietra rettangolare di arenaria, impiegata durante le cerimonie di investitura dei monarchi (l’ultima volta nel 1953, in occasione dell’incoronazione della Regina Elisabetta) e il cannone medievale Mons Meg, in grado di lanciare pesi da 175 kg. Infine, è qui che si tiene la cerimonia del One O’Clock Gun, per cui ogni giorno (eccetto la domenica), viene dato fuoco alle polveri alle 13 in punto. E’ un’usanza che si tramanda dal 1800: oggi come allora, il colpo di cannone è un metodo infallibile per regolare il proprio orologio!

#6 – Entrare negli appartamenti di Mary Stuart, a Holyrood Palace
Il Palazzo di Holyroodhouse, storica dimora dei sovrani scozzesi, è oggi la residenza ufficiale della Regina Elisabetta in Scozia. Tra gli illustri inquilini che hanno vissuto nelle sue stanze spicca Mary Stuart, i cui appartamenti sono tuttora visitabili. Da vedere anche i resti dell’antica Holyrood Abbey, l’abbazia che celebrò l’incoronazione di Giacomo II nel 1437 e di Carlo I nel 1633. Abbandonata nel diciottesimo secolo, oggi resta un luogo pieno di drammaticità: passeggiare lungo la navata centrale della chiesa, tra pietre imponenti e, per tetto, solo un cielo grigio, è decisamente un’esperienza fuori dal comune.

Edimburgo in un weekend

E’ passato un bel po’ di tempo dalla mia visita a Edimburgo e sicuramente scrivere questo post mi ha fatto venire voglia di tornarci. Che ne direste di un bell’on the road in Scozia? L’avete già fatto?

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2 Comments

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  1. says: Silvia

    Ciao Cri!
    Anni fa ci sono stata anch’io, e ne sono rimasta incantata… Edimburgo ha un fascino unico e un po’ cupo, che è proprio la sua peculiarità!
    Ma l’haggis…. nooooooo!!!
    Al tempo lo avevo assaggiato in versione vegetariana (non avevo il coraggio di testare quello ‘vero”), ed era stato terribile comunque! 😱😂
    Questa primavera ci siamo tornati, e testarda come sono ho voluto ritentare (dato che nel frattempo sono diventata vegetariana pure io, aridagli con la versione veg! 😄)… sorpresa, questa volta era pure buono!
    Una signora italiana che vive là mi ha poi raccontato che dipende molto da come viene fatto…
    Ti toccherà tornare a provarlo! 😉

    1. says: Cris

      Ciao Silvia!
      Paura l’haggis! :DDD e io provo più o meno di tutto eh, però… con le interiora non ce la posso fare!
      Poi so che lo vendono anche nei supermercati ‘pronto all’uso’… bleah!