Route66: cosa vedere in Kansas, il tratto più breve

Route 66 cosa vedere in Kansas
Appena 13 miglia per scoprire dove è nato Cricchetto di Cars e vedere le banche svaligiate da Jesse James e Bonnie & Clyde

Questo post non offre un elenco esaustivo di tutto ciò che puoi incontrare lungo la Route66 in Kansas. Le tappe sono tante e, come dicevo qui, variano in base al tempo che hai a disposizione, ai tuoi interessi e… al caso: non è infrequente arrivare a metà pomeriggio in un museo/diner/attrazione qualsiasi e trovarla (già) chiusa. Sono gli imprevisti che caratterizzano qualunque on the road! Goditi la strada così come viene: è il consiglio più grande che posso darti affinchè il tuo viaggio sia speciale.
Qui di seguito, il mio Kansas.

Nickname: Kansas, the route’s shortest span
Distanza coperta dalla historic route: 13/2448 miglia totali
Interstate di riferimento: I-44
Fuso orario: Central Time

Ci siamo addormentati in Missouri, con la radio che lanciava un tornado warning ogni 10 minuti. Il cielo nero come la pece alle 18, la pioggia così forte da svegliarmi più volte nel cuore della notte. Tanto da temere di non riuscire a rimetterci in viaggio l’indomani. Perchè incontrare un uragano proprio in Kansas, sulle prime, potrebbe far sorridere (Dorothy insegna) ma, credimi, trovarcisi nel mezzo è tutta un’altra cosa.

Per fortuna però, come per l’allerta neve a Chicago – abbiamo sperimentato tutte le stagioni nell’arco di 15 giorni – anche questa emergenza è rientrata, per lo meno lungo il nostro percorso. Perchè altrove, e nemmeno troppo lontano, non è andata altrettanto bene; dall’Arkansas al Texas sono stati riportati ben 25 tornado, con due vittime e svariati danni: case distrutte, piane allagate, alberi sradicati. I cicloni sono fenomeni più frequenti di quanto si creda: L. Frank Baum aveva ahimè una solida base da cui prendere spunto.

Ma torniamo alla Mother Road. Il Kansas è da sempre uno dei principali snodi per la corsa verso il west: qui transitavano percorsi storici – come il Santa Fe e l’Oregon Trail – e terminava la Pista Chisholm, il vecchio tracciato utilizzato da cowboy e commercianti di bestiame che, dal Texas, portavano le proprie mandrie nel Midwest, dove sarebbero poi state smerciate.

Anche la Old 66 toccava il Kansas, sebbene per appena 13 miglia, ossia circa 20km. Potresti quindi liquidare questa tappa in una trentina di minuti ma, anche se da vedere non c’è molto rispetto agli altri stati, vale naturalmente la pena fermarsi un po’ di più!

Galena – E’ questa la prima cittadina che incontrerai. Appena entrato, vedrai alla tua destra un bel murales, di quelli vintage, con i landmark della 66 in Kansas.

Immediatamente dopo, la tua attenzione sarà attratta da una stazione di servizio, la nota Four Women on the Route, dove le quattro donne sono Betty, Melba, Renee e Judy, che l’hanno restaurata e presa in gestione. Pochi anni fa, Four Women è stata ribattezzarla Cars on the Route in onore del film Disney: accanto ai colorati distributori Kan-O-Tex è infatti parcheggiato un carro attrezzi arrugginito classe 1950 ed è proprio lui che ha ispirato Tow Tater, il famoso ‘Cricchetto’ del film Cars!

Guardandoti intorno, non potrai fare a meno di notare un edificio scuro, sinistro, che contrasta nettamente con le atmosfere colorate e giocose della gas station. Si tratta di un bordello costruito a fine 800 a beneficio dei minatori che lavoravano in zona e che pare sia stato teatro di diversi omicidi. Dietro alle vittime c’è la figura di tale Mrs. Staffleback – nota come Galena’s Bloody Madam – una donna non meglio identificata (la proprietaria della casa di piacere? Una semplice prostituta?) che ha però derubato e fatto fuori dozzine clienti. Il bordello offre visite guidate in specifici giorni della settimana: chi vi è entrato, assicura il verificarsi di fenomeni paranormali.

Riverton – Lasciata Galena e i suoi misteri, proseguiamo per Riverton, dove troviamo quello che un tempo era conosciuto come Eisler Brothers Country Store e che oggi prende il nome di Nelson’s Old Riverton Store, un negozio che vende snack e memorabilia di ogni genere, sin dal 1925! A ovest della città, non perderti poi il Marsh Rainbow Arch, un ponte anni ’20 unico nel suo genere rimasto sulla vecchia 66.

Baxter Springs – E’ l’ultima delle tre comunità attraversate dalla Mother Road in Kansas. Puoi fare colazione al Café on the Route, che sorge in quella che era la Crowell Bank, non una banca qualunque ma quella svaligiata nel 1876 dal celebre bandito Jesse James.
A proposito di fuorilegge, James non è l’unico ad essere passato di qui: l’hanno fatto anche i famigerati Bonnie e Clyde che, prima di soccombere alle pallottole della polizia della Louisiana nel 1934, hanno accumulato lungo la Route66 condanne per furto a mano armata, sequestro di persona e omicidio colposo (ben 13!). A Baxter Springs, la coppia ha rapinato diversi negozi della via principale; osservandola oggi, con le sue insegne vintage e gli edifici dalle pareti screpolate, non è difficile immaginare un passato di delinquenza e inseguimenti all’ultimo sangue.

Insomma, il Kansas ha il grande merito di riuscire a racchiudere tanta storia in pochissime miglia, per cui non lo trascurare! Viene da chiedersi, però, perché Bobby Troup l’abbia fatto. Non ti ho ancora parlato della celebre ‘Get your kicks (on Route 66)!’, vero? Si tratta di una canzone scritta da Bobby Troup negli anni ’40 e poi portata alla ribalta da Nat King Cole: il testo è una sorta di mappa, che elenca e ripercorre tutte le tappe più famose della Route 66 (lo trovi qui). L’unico degli otto stati a non essere menzionato… è proprio il Kansas!

Di Get your kicks!, diventata col tempo un vero e proprio inno alla Mother Road, esistono decine e decine di versioni, appartenenti ad epoche diverse: da Chuck Berry ai Rolling Stones, sono tanti gli artisti che l’hanno riproposta adattandola al sound del loro decennio e, di certo, diventerà uno dei pezzi principi della colonna sonora del tuo viaggio. Tra le varie versioni, la mia preferita è quella dei Depeche Mode, che rimbombava nelle casse della nostra Camaro almeno due volte al giorno.

E ora, Oklahoma.

 

Tutti gli articoli che via via inserirò sulla Route66 li trovi a questo link.

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.