Sono tantissime le città che scelgono di colorare i propri muri con la street art: alcune designano ad essa interi quartieri – come Shoreditch a Londra e l’agglomerato di vie intorno a Hosier Lane a Melbourne -, mentre altre, São Paulo in Brasile ad esempio, la utilizzano come efficace mezzo per ovviare al grigiore della metropoli. Oggi, però, restiamo a Milano. Ti propongo due itinerari che comprendono, oltre ad alcuni dei murales più rappresentativi, anche un paio di installazioni di arte contemporanea vera e propria. Come sempre, ricorda che la street art è effimera: la maggior parte delle opere che ti presento qui di seguito sembrano ormai essere parte integrante dell’arredo cittadino ma nessuno ci assicura che, da un giorno all’altro, esse vengano rimosse!
Itinerario 1: A piedi, dal Duomo ai Navigli
Titolo: L.O.V.E.
Artista: Maurizio Cattelan
Dove: Piazza Affari
Doveva rimanere solo due settimane. E invece, sono quasi 10 anni. Il dito medio di Cattelan – provocatorio artista contemporaneo italiano, i cui lavori ho avuto la fortuna di ammirare tutti insieme in una retrospettiva al Guggenheim di New York – da Piazza Affari sembra non muoversi più. Se ne sta lì, appena dietro al Duomo, con i suoi 11 metri di altezza e quintalate di purissimo marmo di Carrara. Ufficialmente, il nome di quest’opera è L.O.V.E., acronimo di libertà, odio, vendetta, eternità ma, come suggerisce il suo scultore, ognuno può interpretarla e vederci ciò che vuole.
E’ lo stesso Cattelan a fornire un’ulteriore chiave di lettura: la mano non farebbe – sorpresa! – alcun gestaccio; sarebbe invece intenta a compiere il saluto fascista. E, guardando la scultura da vicino, lo si vede bene: le dita non sono affatto chiuse a pugno: sono mozzate. Tutte ad eccezione – fatalità – del medio. Del resto, L.O.V.E. si trova proprio davanti a Palazzo Mezzanotte che, oltre che sede della Borsa, è anche un tipico esempio di architettura del Ventennio.
Divertente, insolente, addirittura osceno? Di’ quel che vuoi ma a me piace!
Titolo: Milano Street Hi-Story
Artista: Acme 107, Encs, Gatto Nero, Gatto Max, Gep, Gianbattista Leoni, Kasy 23, Luca Zammarchi, Mr. Blob, Neve e 750ml
Dove: Basilica di San Lorenzo (angolo Porta Ticinese e Via Pio IV)
L’ha commissionata niente meno che un parroco, Don Augusto Casolo. Milano Street Hi-Story, questo il nome dell’opera, circonda la Basilica di San Lorenzo, piazzandosi così in uno dei luoghi d’elezione della movida milanese, le Colonne. Lungo un perimetro di quaranta metri, un gruppo di artisti tra i più noti del panorama meneghino racconta la storia della città in una serie di ritratti: dal famelico Attila al saggio Sant’Ambroeus, da Napoleone a Carlo Magno, dallo scontro tra Sforza e Visconti, a Leonardo, Manzoni e Giuseppe Verdi. C’è perfino la Madunina, pronta a ricevere tra le sue mani il tappo di una bomboletta spray, sceso dal cielo come un dono divino. Affascinante!
Titolo: Wall of Dolls – Il Muro delle Bambole
Artista: da un’idea di Jo Squillo
Dove: Via Edmondo de Amicis, 2
E’ un pugno nello stomaco. Per il forte impatto visivo, innanzitutto: le foto delle vittime, i loro nomi, i fiori, le scritte (basta fermati). E poi le bambole: morbide bimbe di pezza e Barbie spigolose, assicurate a una parete che sa tanto di graticola. Ormai impolverate, i capelli aggrovigliati, non più biondi ma grigi di smog, le braccia alzate, le teste pesanti, piegate verso chi le osserva. Eppure The Wall of Dolls non si limita a stupire: il suo obiettivo è quello di sensibilizzare, di farsi portatore di un importante messaggio, la lotta al femminicidio e alla violenza sulle donne.
“Le donne, da sempre, sono il motore del cambiamento. Ora, l’impegno è cambiare la cultura maschile” – si legge sul muro.
Titolo: Energy Box – Urban Art Reinassance
Artista: circa 50 coinvolti, da un’idea di Atomo Tinelli
Dove: Sparse per tutta Milano
Proseguiamo verso sud, in direzione dei Navigli. Corso di Porta Ticinese è uno degli spazi urbani più vivaci della città dove, oltre ai muri, a colorarsi sono le saracinesche dei negozi e… le energybox, nome altisonante che indica semplicemente le centraline dei semafori! Si tratta di un progetto realizzato dal comune di Milano nel 2015, a partire da un’idea del writer Atomo Tinelli, che ha coinvolto ben 50 artisti di strada. In un arco di poche settimane, 150 centraline sparse in tutta la città – scatole grigie senza arte né parte – si sono convertite in sgargianti parallelepipedi d’autore, raffiguranti animali, volti, scenari marini e molto altro, in un’iniziativa che ricorda un po’ l’impresa di un altro street artist, Pao, che trasformò a suon di bombolette i paracarri in pinguini. Oggi, molte di quelle energybox sono ancora intatte: facci caso, le troverai dove meno te lo aspetti!
Titolo: Progetto Muri Liberi
Artista: Vari
Dove: Navigli
E’ questa una zona dalla duplice identità: se di giorno è piuttosto tranquilla, ideale per assaporare l’atmosfera della Milano più antica, di notte diventa emblema della Milano da bere grazie alla presenza di tanti locali da aperitivo e non. Anche qui i murales non mancano: cercali sulle facciate dei palazzi, sulle saracinesche, sopra e sotto i ponti che attraversano il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese. Molte delle opere che vedi rientrano nell’ambito del progetto Muri Liberi, per cui il comune ha messo a disposizione degli artisti di strada ben 100 tele – ossia 100 pareti – della città.
Se questo museo a cielo aperto non ti basta, già che sei da queste parti, fai un salto al Mudec (Museo delle Culture, Via Tortona 56) che spesso ospita mostre su artisti d’avanguardia: proprio qui ho visto belle retrospettive su Frida Kahlo e, più recentemente, su Banksy.
Itinerario 2: Da Lodi TIBB alla Stazione Centrale, lungo la M3 (Linea Gialla)
Titolo: CuciMilano
Artista: ZED1
Dove: Madama Hostel, angolo Via Brembo e Via Benaco
Cuce ritagli di Milano utilizzando scampoli di bandiere di tutto il mondo, la sartina in Via Brembo. La trovi – gigantesca, il viso paffuto un po’ alla Botero – sulla facciata del Madama Hostel, pochi minuti a piedi dalla fermata Lodi T.I.B.B.. Al centro di diverse polemiche, quest’opera ha rischiato di scomparire sotto il peso degli onnipresenti cartelloni pubblicitari che oggi, in seguito ad un accordo piuttosto precario, arrivano comunque a coprire in parte il lavoro di ZED1, diminuendone purtroppo l’impatto visivo. Almeno – mettiamola così – non lo nascondono del tutto.
Se passi di qui e ti piace l’arte contemporanea, non farti mancare una visita alla Fondazione Prada, lo strano edificio bianco che probabilmente avrai adocchiato in lontananza (ma non troppo) avvicinandoti a Cucimilano. La Fondazione è uno spazio veramente interessante – per capirci, è quello dove c’è la stanza con le amanite falloidi giganti che pendono dal soffitto – e ne ho parlato qui.
Titolo: Love Seeker e Heart Slingshot
Artista: Millo
Dove: Giardino delle Culture, Via Morosini 8
Scendi alla fermata di Porta Romana e poi… cammina per un bel po’ (ameno 20 minuti). Arriverai alla tappa più incredibile di questo itinerario. Love Seeker e Heart Slingshot, due opere realizzate dallo street artist Millo, coprono metri e metri quadri di parete e prendono vita sui fronti di due palazzi ciechi: così, un giardino di cemento è stato trasformato nell’attuale Giardino delle Culture, ex area dismessa, oggi destinata ad attività ricreative. Protagonisti dei murales sono due anime bisognose d’amore, perse tra i palazzi in bianco e nero di una grande città. Lei lancia il suo cuore affidandolo all’elastico di una fionda e Lui, munito di un bastone da rabdomante, quello stesso cuore lo trova. Due creazioni bellissime e di enorme effetto!
Titolo: Progetto Wall Art
Artista: Orticanoodles (Wally /Walter Contipelli e Alita /Alessandra Montanari).
Dove: Piazza Cardinal Ferrari
Ancora un omaggio a Milano e ancora gigantografie di volti celebri che, della città, hanno contribuito a scriverne la storia. A differenza di Hi-Story però, stavolta non andiamo a scomodare i secoli passati ma parliamo di una Milano più recente. I 12 volti che vediamo distribuiti sui 150 metri che girano intorno al Convento della Visitazione – poco distante dalla fermata Crocetta – sono quelli di artisti, poeti, scrittori, compositori e attori nati qui, nel gran Milan: tra gli altri, Jannacci, Gadda, Abbado, Mariangela Melato, Alda Merini, Visconti, Gaber, Franca Rame. Accanto a ciascun viso, una piccola citazione, un aforismo alla Oscar Wilde; cerca quello che più ti piace! Il mio è quello che accompagna l’immagine di Gaber: “Non sempre io sono del mio parere” (P.Valery).
Titolo: Progetto EscoAdIsola
Artista: Tra i vari coinvolti, anche gli studenti del liceo artistico Boccioni di Milano
Dove: Sottopassaggio Stazione di Porta Garibaldi
Prosegui ora il tuo tragitto in metro e, giunta alla Stazione Centrale, lascia la linea gialla e prendi la verde. Il nostro percorso si conclude a Porta Garibaldi, vicinissima alla nuova Milano, quella di piazzale Gae Aulenti. Cerca il sottopassaggio che dai binari 14-20 porta all’uscita di via G. Pepe, quartiere Isola. Attraverserai un tunnel di colori e ogni tuo passo sarà accompagnato da un murales diverso. Si tratta del progetto EscoAdIsola, a cura dell’Associazione Nuova Acropoli, patrocinato dal comune di Milano con la collaborazione di Ferrovie dello Stato.
Il fil rouge dei lavori, trattandosi di una stazione ferroviaria, non poteva che essere quello del viaggio, un viaggio che unisce, che favorisce l’amicizia e l’integrazione tra culture. Due le opere che ho amato in particolare: una creazione a stencil che vede Cappuccetto Rosso accarezzare un lupo accucciato accanto a lei, e quella qui sotto, la strada che porta alla Monument Valley (un luogo che amo tantissimo) e che, per una volta, non viene calcata da un cowboy solitario ma da una coppia che si tiene per mano.
Quale opera ti è piaciuta di più? Ne hai altre da segnalarmi a Milano?
Bellissimo itinerario. Sono di Milano, ma alcuni posti non li conoscevo.
Sicuramente ce ne sono tanti altri, molti dei quali in zone periferiche però!