Piccola guida alle spiagge di Capri

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Capri non è certo famosa per le sue spiagge. Eppure, tra ciottoli e speroni appuntiti, il mare non può essere più bello.

Per Neruda era una ‘regina di roccia’, ma la verità è che Capri non è altro che un gran blocco calcareo. Niente spiagge lunghe e sabbiose, niente lidi vulcanici al pari di Procida o Ischia: al loro posto, ciottoli e speroni appuntiti, spazi più o meno angusti che l’uomo ha ritagliato per sé, per godere di quel mare verde-blu che da sempre incanta poeti e sognatori.

Se escludiamo i lidi situati nei pressi delle due Marine, le spiagge capresi sono difficili da raggiungere: ci si arriva solo a bordo di un gozzo oppure dopo lunghe camminate giù per le scale dell’isola, immersi nella macchia mediterranea. E, una volta a destinazione, nemmeno l’entrata in acqua è delle più dolci: sempre ad eccezione delle Marine, non ci si abitua alla carezza del mare poco alla volta, avanzando a piedi nudi sul fondale. No, a Capri l’impatto è brusco e diretto: in acqua si entra grazie a scalette saldate alla roccia che, mollata la presa, ti precipitano in un Mediterraneo profondo diversi metri. L’alternativa? Un rocambolesco tuffo da uno scoglio.

Eppure, ovunque tu scelga di immergerti, l’isola azzurra ha il pregio di regalare sempre scorci stupendi: ora i faraglioni, ora i resti di una villa romana, ora un faro. Qui di seguito, una piccola guida alle principali spiagge di Capri: te le presento suddividendole in tre zone.

Marina Piccola e Marina Grande

Le strutture balneari delle due Marine, i porti turistici, sono le più gettonate dalle famiglie: di stampo tutto sommato tradizionale, sono dotate di un bagnasciuga più o meno ampio su cui far giocare i bambini. Per ovviare al problema dello spazio, gli stabilimenti si sviluppano in altezza, con un sistema di terrazze e balconate fronte mare: proprio perchè molto affollati e rumorosi, non sono tra i miei preferiti, ma costituiscono comunque una buona opzione nel caso in cui altri lidi siano già al completo.

I bagni di Marina Piccola sono facilmente raggiungibili con mezzi pubblici o privati, oppure con una tranquilla passeggiata lungo via Mulo o la splendida Via Krupp (sempre che quest’ultima sia agibile: ahimè, sono ormai anni che questo percorso è chiuso al pubblico per manutenzione). Delle strutture presenti in questa zona, ti consiglio le seguenti: La Canzone del Mare, Lo Scoglio delle Sirene e Torre Saracena.

Si trovano tutte e tre nei pressi del famoso ‘scoglio delle sirene’, una striscia di roccia protesa sul mare che divide la spiaggia di Marina Piccola in due baie, Marina di Mulo e Marina di Pennaulo. Si dice che le Sirene ammaliarono Ulisse proprio qui, anche se, a onor del vero, sono diversi i luoghi che si appropriano del mito: un altro sito non  lontano, è l’arcipelago de Li Galli, di cui ti avevo parlato qui. I tre stabilimenti che ho citato mi piacciono sia per la visuale sui Faraglioni, che spiccano lontani ma non troppo, sia per le storie che raccontano: se il Torre Saracena prende il nome dall’antica torre di guardia che lo sovrasta, La Canzone del Mare è uno dei luoghi storici dell’isola, simbolo della dolce vita sin dagli anni 50.

A Marina Grande, invece, nella parte settentrionale dell’isola, ti suggerisco i Bagni Tiberio. Situati nella spiaggia di Palazzo a Mare, la più grande di Capri, prendono il nome dalle vestigia del Palatium, una villa appartenuta a Ottaviano Augusto, di cui si possono ammirare i resti prima di entrare in acqua. Anche ai Bagni Tiberio ci puoi arrivare sia con i mezzi sia a piedi (circa mezz’ora dalla Piazzetta) ma, se ti trovi al porto, puoi anche pensare di usufruire della barchetta messa a disposizione dai bagni stessi.

Molti stabilimenti balneari – e questo è un discorso che vale in generale, non solo per le Marine – vantano ristoranti di tutto rispetto: se non sei di quei noiosi che ‘io solo un’insalata’, siediti a tavola! Che a Capri (ma in tutta la Campania) si mangia benissimo, te lo avevo già detto qui: cogli l’occasione per assaggiare una pezzogna all’acqua pazza, un piatto di ravioli capresi ripieni di caciotta di Sorrento o uno spaghetto alla chiummenzana. E se proprio non te la senti, fatti comunque preparare un bel crostone stracarico di bufala, melanzane, pomodorini e tutto quello che vuoi tu. 

Spiagge di Capri Spiagge di Capri

Faraglioni

Anche se ogni volta che faccio ritorno alla mia isola del cuore mi metto alla ricerca di nuovi angoli, il bagno ai Faraglioni rimane una costante. Nessun autobus o taxi ti porterà qui: per raggiungere gli stabilimenti – che sono solo due – dovrai necessariamente prendere un gozzo oppure percorrere a piedi tutta via Tragara per poi scendere circa 200 scalini scavati nella pineta caprese.

Frequentati soprattutto dagli stranieri, questi bagni sono i più esclusivi dell’isola: grazie alla loro posizione privilegiata, ti consentono di nuotare praticamente sotto ai Faraglioni. Di conseguenza, non solo i posti a disposizione sono pochi, ma l’ingresso è decisamente più costoso rispetto alla media (anche perchè prevede obbligatoriamente la prenotazione al ristorante). Se vuoi assicurarti un lettino, prenota con largo anticipo!

Da Luigi ai Faraglioni sorge in una caletta protetta dal Monacone, il quarto faraglione che, un po’ più discosto dagli altri, forma una piscina naturale dinanzi ai tre più famosi. Sulle sdraio gialle e blu di Luigi hanno preso il sole Winston Churchill e gli Agnelli, Curzio Malaparte, Moravia e la Morante, Onassis, Jackie e Maria Callas, Brigitte Bardot, Sartre e la De Beauvoir. Inoltre, si dice fu proprio qui che Totò inventò gli spaghetti alla puttanesca, preferendo, con maggior garbo, chiamarli alla malafemmena. 

La Fontelina: dei due, è il mio preferito. Vengo qui di buon ora, perchè a parte qualche tedesco mattiniero, di americani ancora non se ne vedono e gli italiani sono pochissimi. Così, lo stabilimento è quasi tutto per me. I faraglioni immensi, i materassini bianchi sistemati tra le rocce al posto dei lettini e una caraffa di sangria bianca e ghiacciata piena di frutta (…al mattino, sì): è la mia giornata caprese per eccellenza (quando non tiro fuori le scarpe da trekking), uno dei momenti che già pregusto non appena, ancora sul traghetto, vedo definirsi il tozzo campanile della Piazzetta.

Una nota storica: la Fontelina nasce sul finire degli anni ’40 come semplice trattoria e il suo nome rimanda alle ‘fonti del lino’. E’ qui che le isolane venivano a macerare le foglie di lino per poi ottenere il prezioso filato, utilizzato non solo per gli abiti per i quali Capri è famosa ancora oggi, ma anche per fabbricare le reti da pesca.

Spiagge di Capri

Anacapri

Anacapri, il versante occidentale dell’isola, è meno frequentato della sua controparte orientale. E’ la Capri meno scintillante, più lenta, più fuori mano: anche per quanto riguarda le spiagge. Tuttavia, se sei da queste parti – precisamente nei pressi della Grotta Azzurra – e hai voglia di rinfrescarti, il lido di Gradola è quello che fa per te. Più che di un lido vero e proprio, sarebbe più corretto parlare di scogliera, però: si tratta infatti di un piccolo cornicione di pietra ad accesso libero, su cui trovano posto non più di qualche decina di persone. Sebbene sia perfetta per un tuffo veloce, Gradola non è il luogo ideale per trascorrervi una giornata; se cerchi un lettino in zona, opta invece per Il Riccio, stabilimento chic che porta il nome del suo ristorante, uno degli stellati Michelin dell’isola.

Il secondo bagno anacaprese che ti propongo, e che amo molto, è il Lido del Faro. E’ situato in una posizione molto particolare, ossia all’interno di una baia chiusa da un lato dallo sperone di Punta Carena, su cui si staglia il secondo faro più grande d’Italia e, dall’altro, dal cosiddetto Capodoglio, un roccione gigantesco come il cetaceo da cui prende il nome e che, un tempo, non era raro avvistare al largo della costa. Proprio il Capodoglio è noto per essere il trampolino naturale più famoso di Capri: tutti i figli dell’isola, come a consumare una sorta di rito, si sono buttati in mare da qui spiccando un salto di ben 18 metri! In estate mi è capitato spesso di vedere qualche temerario gettarsi nel vuoto e… io? No, grazie. L’unica esperienza che ho di cliff diving è questa!
Tuffi o meno, una sosta al Lido del Faro vale comunque la pena, perchè è da qui che si gode del tramonto più bello di Capri. Mentre in altre spiagge il sole se ne va nel primo pomeriggio, su questo versante resta tutto il giorno: è l’unico in cui lo si vede calare in mare. Se vuoi, il tramonto – e le prime luci delle lampare – lo puoi attendere con qualche bollicina al Sunset@Malibù, il baretto adiacente allo stabilimento.

Punta Carena la puoi raggiungere con taxi e autobus e – camminando parecchio – anche a piedi: è infatti il punto di arrivo di alcuni percorsi trekking molto interessanti, tra cui il Sentiero dei Fortini, che segue tutta la costa occidentale dell’isola, e la bella Mìgliera, da dove ho scattato la seconda foto qui sotto.

Spiagge di Capritrekking a capri

Capri è uno dei posti che più amo al mondo e ci torno spesso. Per questo vi ho dedicato un’intera sezione del blog: la trovi qui.

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