Francia: Costa Azzurra e Provenza

Una borsa di paglia e via. Viaggio nei colori e nei profumi del Midi francese

E’ sempre stata qui, proprio dietro l’angolo, eppure l’abbiamo rimandata per anni. Stavolta però, no: infradito, scarponcini da trekking che non si sa mai, una borsa di paglia e via. Manca solo il vestito in lamè, ma di quello faccio volentieri a meno.
Côte d’Azur, on y va!

– ITINERARIO FRANCIA: COSTA AZZURRA E PROVENZA-

(2 settimane)

GIORNO 1: Principato di Monaco
Basta citarne il nome per evocare yacht, supercar e Formula 1, eppure Monte Carlo è anche un luogo ricco di storia e di angoli incredibili, come i bellissimi giardini di Saint-Martin. Percorriamo in auto il circuito del Grand Prix, passeggiamo per la città vecchia e, prima di lasciare il Principato, ci concediamo una puntatina al Casinò.

GIORNO 2: Coeur Riviera (40km)
Il coeur riviera è, come dice la parola stessa, il cuore della Costa Azzurra. Sei paesini limitrofi che, insieme, regalano un’esperienza più autentica e meno patinata della riviera francese. A suon di bagni e camminate, ne abbiamo visitati quattro: Cap d’Ail, nota per la bella Plage Mala e la famigerata coude du diable, il tornante dove Grace Kelly uscì di strada; La Turbie, borgo medievale dominato dal Trofeo d’Augusto, un enorme monumento romano perfettamente conservato; Eze, cittadina in salita che culmina con un giardino esotico a picco sul mare; e Saint-Jean-Cap-Ferrat con le sue ville belle époque. Un altro giorno a disposizione ti consente di visitare anche i due paesi restanti: Villefranche-sur-Mer e Beaulieu Sur Mer.

GIORNO 3: Saint-Jean-Cap-Ferrat – Nizza (12km)
Un tuffo di prima mattina a Plage Paloma, l’angolo più bello di Cap-Ferrat, e siamo di nuovo sulle corniches, le stupende strade panoramiche che conducono a Nizza: inférieure, moyenne e grande, offrono scorci più o meno ravvicinati della costa. Una volta in città, Place Massena ci accoglie con il suo pavimento a scacchi e la Fontana del Sole, dedicata ad Apollo. Visitiamo Nizza vecchia, con le sue stradine, bistrot e mercati, come quello celeberrimo di Cours Saleya, tutto dedicato ai fiori. Al tramonto, una lunghissima passeggiata sulla Promenade des Anglais: l’atmosfera è fantastica, i colori anche! Ci arrampichiamo sulla collina del Castello per un panorama da brividi sulla Baie des Anges.

GIORNO 4: Nizza – St. Paul de Vence – Grasse – Mougins – Biot (65km)
La mattina in spiaggia, a pranzo il tradizionale pan bagnat, e poi partiamo alla volta di quattro borghi provenzali. Rifugio dei grandi artisti del passato, oggi è difficile immaginare Chagall, Picasso o Prévert che passeggiano nelle loro vie, l’assetto medievale intaccato da gelaterie e negozietti di ogni genere. Sarò una voce fuori dal coro ma no, non mi hanno fatto impazzire. Ottima invece la cucina: questi minuscoli borghi dell’entroterra celano numerosi ristoranti stellati, più accessibili rispetto ai Michelin pieds-dans-l’eau.

GIORNO 5: Biot – Antibes – Cannes (25km)
La nostra giornata comincia con un giro al mercato provenzale di Antibes e prosegue con un tuffo nella Baie des Milliardaires, una spiaggia dalle acque smeraldine che, a dispetto del nome, è totalmente libera! Proseguiamo poi per Cannes: andiamo subito all’embarcadero della città, dove ci attende un’escursione in gommone che ci porterà a vedere da vicino i calanchi dell’Estérel, alte falesie di porfido rosso a picco sul mare. La sera, una passeggiata sulla Croisette e poi in spiaggia: i mastri fuochisti, già posizionati sulle loro chiatte, accendono la baia con il Festival d’Arte Pirotecnica.

GIORNO 6: Cannes – Gole del Verdon – Valensole (200km)
Ancora qualche ora da dedicare a Cannes, in particolare alla città vecchia (Le Suquet) e al coloratissimo mercato di Forville. Lasciamo poi la costa per dirigerci verso Castellane, porta delle immense Gorges du Verdon, il Grand Canyon d’Europa. Percorriamo la strada a nord del crepaccio, comprensiva dell’emozionante anello della Route des Crêtes: un belvedere dopo l’altro, è tutta da godersela alla guida. Il canyon termina a Moustiers-Sainte-Marie, un delizioso borgo arroccato: ci arrampichiamo alla cappella di Notre-Dame de Beauvoir per guardarlo dall’alto e per essere più vicini alla stella dorata che, tesa tra due pareti rocciose, protegge il paesino.
Arrivo in serata al borgo di Valensole.

GIORNO 7: Valensole – Roussillon – Avignone (100km)***
Partenza per Roussillon, piccolo centro abitato costruito nei pressi dell’enorme giacimento d’ocra a cui deve il suo nome. Percorrendo il sentiero all’interno delle vecchie cave, precipitiamo in un mondo rosso, giallo e arancio, dove rocce affusolate e altissime ci ricordano le atmosfere dei parchi americani. Il punto d’arrivo odierno è però Avignone, città nota per aver ospitato la sede papale nel XIV secolo. Da vedere, l’imponente Palazzo dei Papi, la Basilica di Saint-Pierre d’Avignon e il ponte Saint-Bénézet che oggi attraversa il Rodano… solo per metà!

GIORNO 8: Avignone – Les Baux-de-Provence – Arles – Aigues Mortes (100km)
Poco distante da Avignone, Les Baux è uno dei villaggi più belli di Francia, noto soprattutto per le rovine del suo castello, una cittadella dell’XI secolo edificata seguendo il profilo dello sperone roccioso su cui sorge. La seconda tappa della giornata è Arles, città cara a Van Gogh. E’ qui che videro la luce alcuni dei suoi quadri più famosi e che, ahimè, la sua salute mentale giunse a un punto di non ritorno. In tanti angoli della città vivono ancora le sue opere, a cominciare dal Van Gogh Café che, con la sua tenda gialla, è protagonista del celebre Terrasse du café le soir. Verso sera varchiamo la soglia di Aigues Mortes, un borgo sorprendente: cinto da altissime mura, sorge come una fortezza in mezzo alle paludi. Siamo arrivati in Camargue.

GIORNO 9: Parco Naturale Regionale della Camargue
Eccoci in terra gitana, uno degli angoli più caratteristici e struggenti di Francia. Il parco naturale è un tripudio di colori: il viola delle immense saline (le più grandi d’Europa), l’azzurro degli stagni, il verde dei canneti, il rosa delle decine e decine di fenicotteri che vivono in queste acque salmastre. Una passeggiata a cavallo sulla spiaggia è d’obbligo, così come una visita alla capitale della Camargue, Saintes-Maries-de-la-Mer, intitolata a ben due Marie. Narra la leggenda che Maria Jacobé e Maria Salomé, in fuga dalla Palestina su una barca senza timone, sbarcarono qui in compagnia della loro serva, Sara la Nera, divenuta poi santa patrona del mondo gitano.

GIORNO 10: Aigues Mortes – Aix-en-Provence (120km)
Lasciamo con rammarico il microcosmo zingaro per partire alla volta di Aix en Provence, cuore elegante e vivace della regione. Cours Mirabeu è la via dello struscio, ma sono le piazzette tutto intorno, i bistrot all’ombra degli ontani, le fontane e i colori caldi del quartiere Mazarin che danno al turista l’impressione di entrare in un dipinto.

GIORNO 11: Aix-en-Provence – Marsiglia (35km)
Marsiglia è una delle tappe che ho amato di più: sebbene riqualificata negli ultimi anni, forse non è ancora tra le città più sicure d’Europa, ma è senza dubbio una delle più vive e sincere. Pochi fronzoli, nessuna patina vip: la poesia del vecchio porto, il soffio del Mistral, l’atmosfera giocosa del Panier, il profumo delle savonnerie che si mescola a quello della bouillabaisse e l’anima multietnica del quartiere Noaille… un vero colpo di fulmine!

GIORNO 12: Marsiglia – Parco Nazionale dei Calanchi – Saint Tropez (145km)
Entriamo di buon mattino nel Parco Nazionale dei Calanchi: oggi ci aspetta un trekking complesso ma decisamente spettacolare! Raggiungeremo, con un tracciato ad anello di circa 10km, una delle calette più selvagge e cristalline della costa, quella di En Vau. Nel pomeriggio proseguiamo per Saint Tropez, dove ci godiamo una meritata fetta di Tropeziénne nella pasticceria Sénéquier, e dove la nostra avventura ha termine con il sorriso smagliante di Brigitte Bardot.

GIORNO 13: Saint Tropez e rientro in Italia
Ancora un giro a La Ponche, l’antico quartiere dei pescatori, e poi di nuovo in auto: se non c’è coda, poche ore e siamo a Milano.

*** GIORNO 14-15: I borghi della lavanda
Se stai viaggiando durante la fioritura della lavanda, a questo punto del tuo itinerario potresti pensare di dedicare un paio di giorni agli altipiani di Valensole e di Albion: è la Provenza più bella, quella solcata da immense distese viola e punteggiata di borghi minuscoli, deliziosi nella sonnolenza del primo pomeriggio. Spingiti fino alla cittadella di Forcalquier o ancora più su, a Banon; scendi poi allo splendido villaggio di Gordes e alla vicina abbazia di Sénanque e chiudi il cerchio con le dolci atmosfere di Lourmarin.

Distanza percorsa: Circa 900km (escluso il tragitto da e per l’Italia)

Best memories: Il tramonto blu a Cap d’Ail. C’est la ouate la prima sera. La croce della Camargue e la balade de l’enfer. Il Mistral, finalmente. Oh la la scritto sul vetro della macchina. La colazione sul balconcino affacciato sul porto vecchio di Marsiglia. Le onde di lavanda. Le cabanes e i chioschetti color Tiffany sul lungo mare. Montecarlo dalla Tête de Chien. Lo stormo di fenicotteri che ci è passato sulla testa e Roux che non c’era (ma mancava solo lui). Il pastis, i carousel, la pétanque e il sapone ovunque. Arles che è tutto un quadro. La nuotata in grotta all’Esterel e il tender nero. I bagni Castel di Nizza e i fuochi d’artificio di Cannes, da guardare distesi sul lettino in spiaggia. Il banon che salutavo ogni volta che entravo in auto.

Quando andare:
*Si tratta di un itinerario molto versatile che, a seconda dei tuoi interessi, puoi percorrere tutto l’anno. Se l’obiettivo della tua vacanza è il mare, cerca di evitare l’altissima stagione (per i prezzi e la folla); mentre se invece vuoi dedicarti alla scoperta di borghi e città, la primavera o l’autunno saranno perfetti.
*Se hai intenzione di vedere la fioritura della lavanda, il periodo migliore è quello che va da metà giugno a metà luglio. Leggi questo post per saperne di più!

Ricorda che:
*Il Festival Pyrotechnique di Cannes, ha luogo solitamente da metà luglio a fine agosto, con uno spettacolo a settimana. Se desideri assistervi, consulta il calendario sul sito ufficiale: per me è stata un’esperienza magnifica!
*Se non vuoi soggiornare in un hotel tradizionale, puoi optare per le cosiddette chambre dhôtes, stanze che i privati mettono a disposizione nelle proprie case. Oltre al pernottamento, questo tipo di sistemazione prevede una ricca colazione a base di caffè, croissant, baguette e marmellate faite-maison, ossia fatte in casa: ricordo con piacere il risveglio a Forcalquier con confetture di melone e pomodori verdi. Attenzione però! Alloggiare in una chambre d’hôtes non significa necessariamente risparmiare. Molte case sono infatti dotate di svariati comfort (piscina etc.), dunque te le suggerisco più che altro se vuoi sperimentare una Francia un po’ più autentica e avere modo di chiacchierare con la gente del posto (in francese, ça va sans dire!).
*Un’altra soluzione che ti propongo in alternativa all’hotel è il mas, la tipica casa di campagna provenzale. Immersi nel verde, i mas sono antichi cascinali in pietra trasformati in dimore di charme e promuovono una vita lenta, che sembra sospesa nel tempo. Soprattutto in Camargue, molti mas sono provvisti di scuderia e consentono ai propri ospiti di effettuare escursioni a cavallo.
*L’itinerario che ti ho proposto privilegia le camminate, il mare e, in generale, la natura. Non sono grande fan nè di borghi nè di mercati e/o negozietti e, soprattutto in estate, non amo rinchiudermi nei musei (sebbene in Provenza e Costa Azzurra ce ne siano tantissimi). Se tu invece ami perderti tra vicoli e bancarelle, aggiusta le tappe di conseguenza. 

Drive safe!

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