Della Costa Azzurra, si sono innamorati un po’ tutti. Gli inglesi per primi che, della promenade che porta il loro nome, finanziarono la costruzione nel 1800. Poi gli americani: F.S. Fitzgerald, tanto per dirne uno. E ancora, in ordine sparso, di nuovo gli inglesi, Beatles e Rolling Stones, e gli artisti: Picasso, Dalì, Matisse, l’architetto Le Corbusier. E come non citare lei che, capricciosa e bellissima, della Costa Azzurra è ancora oggi l’emblema: la bionda Brigitte che, a piedi nudi, girava per Saint Tropez abbracciata al suo italianissimo – va detto – Gigi Rizzi.
E poi me ne sono innamorata anch’io. Qui di seguito, i miei colpi di fulmine.
Il panorama dalla Tête de Chien, La Turbie
Sensazionale! Si tratta di un promontorio di circa 550mt che regala una vista senza paragoni sul Principato di Monaco e sulla grande bleue. Trova un punto sicuro in cui stazionare o sederti (ti accorgerai presto che, in Francia, strade e sentieri sono molto esposti e spesso privi di protezione) e lasciati inebriare dallo stupendo panorama che si apre davanti a te, fatto di cielo, mare e grattacieli.
La sommità della ‘testa di cane’, vetta utilizzata secoli fa come postazione militare, la puoi raggiungere a piedi percorrendo il suggestivo chemin romain, un’antica strada romana che parte da Cap d’Ail, oppure in auto, parcheggiando nel comune di La Turbie. Da lì, la passeggiata sarà molto più breve e decisamente meno faticosa.
Le Corniches
Sono le tre strade costiere – inférieure, moyenne e grande – che collegano Menton a Nizza. Parallele ma scavate a diversa altezza sul filo della montagna, sono da sempre considerate belle e dannate: sono infatti entrate nel mito non solo per le splendide vedute a picco sul mare ma anche per il brivido che danno a chi le percorre. Scelte da Alfred Hitchcock per girare alcune scene di Caccia al Ladro, sono vie strette e tortuose, le stesse su cui, 27 anni dopo aver recitato nel film di cui era protagonista insieme a Cary Grant, Grace Kelly perse la vita precipitando nel vuoto.
Il pan bagnat, Nizza
Pilastro della cucina nizzarda, tipico street food da spiaggia, il pan bagnat è un panino tondo – bello grande – che contiene al suo interno pomodori, cetrioli, uova sode, tonno, rondelle di cipolle, ravanelli, acciughe, olive nere, sale, pepe e olio d’oliva. Ho dimenticato qualche ingrediente? Probabilmente sì, ma una cosa è imprescindibile: il pane deve essere bien mouillé, ossia ben bagnato, per l’appunto. E’ proprio questo il segreto della ricetta: il ripieno deve inumidire a dovere lo scrigno che lo contiene, rendendolo più ‘facile’ e gustoso al palato, senza però sfaldarlo. Altrimenti sarebbe un semplice panino, no?
Il Festival Pyrotechnique, Cannes
E’ una tradizione in auge sin dagli anni ’60: i migliori mastri fuochisti del mondo si sfidano nei cieli di una location unica, la baia della Croisette. Posizionati sulle chiatte ancorate di fronte al litorale, danno vita a coreografie incredibili fatte di fuochi che esplodono a ritmo di musica e raddoppiano la loro bellezza nello specchio del mare. Il vincitore si aggiudica l’ambita Vestale d’Argento, premio alla creatività e alla padronanza dell’arte.
Lo spettacolo inizia verso le 22, ma Cannes entra in fibrillazione diverse ore prima: c’è chi si apposta sulla Croisette già alle 17 per garantirsi la visuale perfetta. Per l’occasione, gli stabilimenti balneari restano aperti fino a notte inoltrata, proponendo menu da consumare in spiaggia oppure l’affitto di un lettino con drink di benvenuto. Noi abbiamo optato per quest’ultima opzione: verso le 20.30 abbiamo scelto il nostro bagno e ci siamo goduti prima il tramonto e poi lo spettacolo pirotecnico, distesi col naso all’insù. Pensa che, manco a farlo apposta, quella sera era in gara l’Italia! Dopo la trasmissione dell’inno nazionale – gli italiani presenti in spiaggia si sono alzati in piedi, la mano sul cuore – è cominciato uno show pazzesco: a fare da colonna sonora, tra gli altri, Morricone e diverse versioni dell’intramontabile Volare.
Il Festival Pyrotechnique di Cannes ha luogo solitamente da metà luglio a fine agosto, con uno spettacolo a settimana. Se desideri assistervi, consulta il calendario sul sito ufficiale.
Plage Paloma, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Saint-Jean-Cap-Ferrat è una delle sei cittadine che compongono il Coeur Riviera, un insieme di località limitrofe che promettono un’esperienza più autentica e meno patinata della riviera francese. E’ qui che ho trovato la mia spiaggia del cuore, Plage Paloma. Stupenda dall’alto, dove si possono ammirare le sfumature cristalline delle sue acque, la baia è un gioiello anche ad entrarvi: immersa nella vegetazione, le scogliere di Eze e Beaulieu-sur-Mer all’orizzonte, è popolata da pesciolini che fanno capolino tra le onde. Frequentata in passato da personaggi come Matisse e Churchill, continua ad attrarre i divi del cinema di oggi e, naturalmente, la gente comune come noi, data la sua doppia natura: oltre allo stabilimento attrezzato, una buona fetta di spiaggia è libera e aperta a tutti.
La Promenade des Anglais, Nizza
Mi aspettavo un semplice lungomare, a dir la verità. E invece la Promenade des Anglais mi ha davvero rapita: è… non saprei come descriverla, un pezzo di mondo a sé. Lunga quasi 7 km, ogni giorno è il set di tanti e tanti film senza cinepresa, storie che coinvolgono le centinaia di persone che la calcano senza sosta a piedi, sui rollerblade, sullo skateboard, di corsa o con andatura incerta, supportata da un bastone da passeggio.
Vivono in un mondo parallelo i passanti della Prom’, intrappolati in un tempo diverso dal nostro, chiuso tra una fila di palme e una di stabilimenti balneari dalle insegne vintage. Comprano un gelato italiano in un chioschetto, trovano sollievo in quella deliziosa brezza marina che qui soffia sempre, si siedono in spiaggia ad aspettare il tramonto e ci restano anche dopo, quando ormai è buio. Oppure si accomodano sulle chaises bleues, sedioline in metallo disseminate lungo la Baia degli Angeli, rivolte verso il Mediterraneo. Create per contemplare il mare, per prendersi una pausa e respirare, ti fanno pensare: è in questa striscia di terra che si nasconde l’ultimo baluardo della dolce vita?
I sentieri litorali
Per molti la Costa Azzurra è sinonimo di mondanità e, di conseguenza, di folla. Invece, ogni località di mare offre l’occasione non solo di ritagliarsi il proprio spazio, ma di immergersi completamente nella natura, lontani dal frastuono di traffico e locali. I sentieri litorali, che si allungano per svariati chilometri, sono itinerari che collegano tra loro spiagge e calette e promettono una full immersion nella macchia mediterranea. Molto carino (e semplicissimo!) quello che, dal Plage Mala di Cap d’Ail arriva fino alla spiaggia di Marquet, alle porte di Montecarlo, cinque chilometri dopo. Ancor più scenografico ma un po’ più complesso per via di alcuni tratti su scogli appuntiti, è invece l’anello di Cap d’Antibes. Qui sotto la vista sulla Baie de Milliardaires, dove ci siamo concessi un meritato bagno!
Le città vecchie
La Costa Azzurra delle riviste patinate esiste, inutile negarlo. Eppure, non lontano dai vari Negresco e Barrière Le Majestic, si intrecciano strade su cui si affacciano case dalle tinte pastello: rosa, gialle, verdoline, le persiane grigio-azzurre. Raccontano una storia comune a molte località che, prima dell’avvento di yacht e hotel a cinque stelle, non erano che borghi marinari.
Struggente la città vecchia di Saint-Tropez, che ho visto in un pomeriggio di mare mosso, il cielo plumbeo (qui sotto). Elegante quella di Nizza, con i suoi palazzi d’epoca e le tantissime brasserie con le sedie in legno, consumate da tante e tante sedute. E vivacissimo il Suquet, nucleo originario di Cannes, che si sveglia ogni giorno con il vociare del Marché de Forville, delizia per gli occhi e per il palato. Lontane dal lusso e dagli eccessi, le città vecchie fanno ritrovare ai luoghi più glamour della Costa Azzurra la loro anima provenzale, fatta di baguette sotto il braccio, mazzi di fiori freschi, cartoni di olive sfuse e colori che brillano anche senza la luce dei flash.
La tarte tropézienne di Sénéquier, Saint Tropez
Prendi un disco di pan brioche al profumo di zagara. Deve essere morbidissimo, quasi etereo. Spalmaci su tre, anche quattro dita di crema – la ricetta è segreta, ma i bene informati dicono sia un mélange di pasticcera e crema al burro. Richiudi con un secondo disco di brioche e decora con una generosa manciata di granella di zucchero. Et voilà, ecco una delle torte più buone del mondo! Inventata a Saint Tropez negli anni ’50, la tropézienne conquistò immediatamente Brigitte Bardot che, proprio in quegli anni, stava girando in città la pellicola “E Dio creò la donna”.
La trovi in diverse località della Costa Azzurra, ma se vuoi fare una piccola pazzia, assaggiala da Sénéquier. Osservatorio privilegiato della nouvelle vague, questo caffè-pasticceria sforna prelibatezze sin dal 1800, ed è uno dei locali storici di Saint-Tropez. Ritrovo delle star del passato con paparazzi al seguito, è frequentato ancora oggi dal jet-set, ma lungi dall’essere un luogo pacchiano, mantiene una deliziosa anima vintage che non ti fa sentire assolutamente fuori luogo. Prendi dunque posto a uno dei suoi tavolini rossi e assaggia quella che molti ritengono la migliore tropézienne della zona, accompagnata magari da un Saint-Tropez Spritz, al gusto di pompelmo rosa.
I calanchi dell’Estérel
Conformazione tipica della costa meridionale francese, i calanchi sono canyon antichissimi che, sommersi dal mare milioni di anni fa, oggi si presentano come insenature cristalline, delimitate da lingue di roccia di svariati metri d’altezza. Ogni calanco ha la sua caletta o addirittura una vera e propria spiaggia, spesso raggiungibile solo a piedi o in barca. Se i calanchi più famosi di Francia sono quelli del Parco Nazionale ad essi dedicato (si trova nei pressi di Marsiglia, te ne parlerò prossimamente), anche la Costa Azzurra fa la sua parte con le imponenti falesie rosse del massiccio dell’Estérel.
Per ammirarli, puoi percorrere in auto la Corniche d’Or, i 30km di strada costiera che uniscono Cannes a Saint Raphael, ma noi abbiamo scelto di vederli dal mare. Dall’embarcadero di Cannes, siamo partiti con un’escursione in gommone che, oltre che panoramica, si è rivelata estremamente divertente! Merito del nostro skipper, che ha cavalcato le onde con la giusta dose di adrenalina, e di una serie di soste in luoghi splendidi, dove l’acqua – pulitissima – aveva il colore dello smeraldo. Ho anche nuotato in una grotta per la prima volta (se escludiamo questo terribile wadi omanita)!
E tu sei mai stato in Costa Azzurra?