Come un quadro: la Provenza degli artisti

Saint-Tropez
Sette maestri, i loro capolavori e i luoghi che li hanno ispirati

“Impressionismo” è un termine che deriva da un’espressione che il critico d’arte Louis Leroy utilizzò per descrivere un quadro di Monet, Impression. Soleil Levant (1872). “Esattamente poco più di un’impressione”, fu il suo commento. Di quel quadro, che sfuggiva in tutto e per tutto alla dottrina accademica, Leroy non colse la forza rivoluzionaria. Peccato, perché le caratteristiche del movimento che avrebbe cambiato la storia dell’arte erano già tutte lì. Non c’era, in Monet, nessuna pretesa di aderenza alla realtà ma il solo desiderio di rendere le sensazioni – meglio, le impressioni – evocate dal paesaggio. L’estetica era del tutto nuova: pennellate veloci, non studiate, intensi giochi di luce, e un progressivo abbandono del nero a favore di tinte scure ma meno nette, come il blu o il marrone. Abbagliato dai colori della natura, l’impressionista prende tempere e cavalletto e va a dipingere en plein air, con prati, poggi e giardini in fiore a fungere da laboratorio.

Con queste premesse, è facile capire perché la Provenza, terra di sole e natura lussureggiante, sia divenuta luogo d’elezione di numerosi artisti che, nella tranquillità dei villaggi dell’entroterra o in riva al mare, trovavano l’ispirazione che cercavano. Oggi la regione è punteggiata di musei e fondazioni che conservano parte delle loro opere e, se di paesini appartati ne sono rimasti ben pochi, è pur vero che gli scorci – bellissimi – sono sempre gli stessi. La sensazione che si ha calcando le strade della Provenza è di essere dentro a un quadro: come vedrai qui di seguito, basta accostare le proprie foto ai dipinti per rendersene conto.

Paul Cézanne (1839-1906)

Provenzale doc, Cézanne è nato e cresciuto a Aix-en-Provence in una famiglia estremamente agiata che, tuttavia, ha sempre rinnegato. La barba lunga, i vestiti dimessi e i pennelli in uno zaino, Cézanne trovava rifugio nella natura che tanto amava, in quel Midi di cui scriveva: “La luce del sole qui è così intensa che mi sembra che le silhouette degli oggetti non siano solo bianche e nere, ma anche azzurre, rosse, marroni e violette […] Le bellezze che vedo rendono i miei giorni più gradevoli che in qualsiasi altro luogo”.

Appassionato di geologia, uno dei suoi scorci preferiti era il Mont Sainte-Victoire, un massiccio calcareo riprodotto su oltre 80 tele, che testimonia l’evoluzione della sua tecnica pittorica. Col tempo, le pennellate di Cézanne diventano ripetitive, quasi geometriche. I suoi tasselli di colore getteranno le basi di uno dei maggiori movimenti a venire: il cubismo.

Dove vedere Cézanne in Provenza:
# Museo Granet, Pl. Saint-Jean de Malte, Aix-en-Provence. Nove quadri della collezione permanente portano la firma di Paul Cézanne, tra cui il noto Baigneuses.
# Atelier Cézanne, Av. Paul Cézanne 9, Aix-en-Provence. E’ il villino in cui il pittore trascorse gli ultimi anni della sua vita. Oggi è stato trasformato in una casa museo, dove il visitatore può osservare lo studio dell’artista, pennelli, tavolozze e tanti oggetti a lui appartenuti, tra cui quelli che utilizzava per comporre le nature morte. Di Cézanne non è esposta alcuna opera, ma nel giardino antistante la casa puoi vedere le sue fonti di ispirazione predilette, tra cui il celebre belvedere sul Mont Sainte-Victoire.

Su tela e in foto:
Tra i soggetti ricorrenti di Cézanne, figurano vecchi giacimenti d’ocra in cui l’artista bambino era solito giocare insieme all’amico Émile Zola (proprio lui!). Sebbene quella dipinta sia la Cava di Bibémus (1895, Museum Folkwang, Essen, Germania), qui di seguito ti propongo un raffronto con la cava di Roussillon, che ho visitato in prima persona. Non c’è che dire: il cubismo è ormai alle porte.

Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)

Impressionista noto soprattutto per le sue ambientazioni parigine, Renoir era il pittore della joie de vivre. Amava la vita in tutte le sue sfumature e aveva il dono di riuscire a tradurre il suo entusiasmo in dipinto, con pennellate vibranti, colori luminosi e sereni. “Mi piacciono quei quadri che fanno venir voglia di entrarci dentro per fare un giro” diceva; del resto, chi non vorrebbe unirsi all’atmosfera festosa del Moulin de la Galette?

Colpito dall’artrite, cercherà i benefici del clima marino in Costa Azzurra e, lasciata Parigi, acquisterà un podere a Cagnes-sur-Mer, non distante da Nizza: Les Collettes. In Provenza, si dedicherà alla pittura en plein air, dipingendo talvolta insieme all’amico Cézanne.

Dove vedere Renoir in Provenza:
# Musée Renoir, Chem. des Collettes 19, Cagnes-sur-Mer. Immersa tra ulivi e alberi di agrumi, la tenuta di Les Collettes è stata testimone degli ultimi anni di vita dell’artista. Oggi divenuta una casa museo, conserva lo studio originale di Renoir, oltre a vari dipinti e sculture.

Su tela e in foto:
Quello che vedi qui sotto è il Paysage à l’Estaque (1882, Museum of Fine Art, Boston) e ritrae l’omonimo quartiere marsigliese. Nella mia foto c’è invece uno scorcio di Plage Paloma, a Saint-Jean-Cap-Ferrat, uno dei luoghi che più mi hanno fatta innamorare della Costa Azzurra. Sebbene il paesaggio non sia lo stesso, trovo che i due scorci condividano la stessa luminosità e gli stessi colori morbidi che caratterizzano il Mediterraneo e, in particolare, quest’angolo di Francia.

Vincent Van Gogh (1853-1890)

Tanto incompreso in vita quanto geniale dopo la sua morte, Van Gogh trascorse in Provenza un periodo di appena due anni durante il quale portò però a termine oltre 200 opere, inclusi alcuni dei suoi lavori più significativi. La sua figura è fortemente legata alla città di Arles che, al turista appassionato, oggi si dispiega come un enorme canovaccio: i luoghi immortalati da Van Gogh sono infatti parecchi oltre che riconoscibilissimi.

C’è il caffè dalla tenda gialla che vediamo in Terrasse du café le soir; l’edificio di Place Lamartine in cui l’artista visse insieme a Gaughin, protagonista di ben due dipinti, La Casa Gialla e La camera di Vincent ad Arles; il Ponte di Triquetaille con la sua scala; il bellissimo panorama notturno che diventa Notte stellata sul Rodano; e il Giardino dell’ospedale di Arles, dove l’artista venne ricoverato a seguito dell’episodio di autolesionismo che lo portò a tagliarsi un orecchio.

Non solo Arles ma la Provenza tutta fu per Van Gogh inesauribile fonte di ispirazione e le suggestioni evocate dai campi di grano o dalle forme affusolate dei cipressi lo accompagnarono fino al suo ultimo respiro. Prima di morire, ritiratosi in un istituto psichiatrico a St. Remy, regalerà al mondo la Notte stellata.

Dove vedere Van Gogh in Provenza:
Ahimè, da nessuna parte! Nonostante lo strettissimo rapporto che l’artista aveva con la regione, in Provenza non è rimasto alcun quadro, disegno o bozzetto dell’artista: incredibile! L’unico ‘pezzo’ a portare la firma di Van Gogh è una lettera scritta all’amico e collega Paul Gauguin nel 1889, custodita nel Musée Reattu di Arles.

Su tela e in foto:
C’era un preciso caffè, ad Arles, in cui Van Gogh amava sedersi in cerca d’ispirazione. Solitario, Vincent prendeva posto sotto il suo tendone giallo con a un bicchiere d’assenzio – la fée verte – distillato ai limiti dell’allucinogeno a cui l’aveva iniziato un altro pittore, Toulouse-Lautrec.

Questo locale ispirò a Van Gogh almeno due dipinti: Le Café de nuit, che ritrae gli interni e Terrasse du café le soir, ambientato all’esterno. Nelle lettere al fratello Theo, del primo quadro Van Gogh disse: “Ho cercato di rappresentare l’idea che il caffè è un posto dove un individuo può rovinarsi, impazzire o commettere un crimine. Ho cercato di esprimere i poteri dell’oscurità in un locale pubblico infimo, con il verde chiaro del tavolo da barista, che va in contrasto con il giallo/verde e il ruvido blu-verde, e tutto questo per rendere l’atmosfera sulfurea, piena di zolfo, come se fosse la fornace del diavolo”. Del secondo: “Si tratta di un quadro di notte senza il nero. Niente se non un bellissimo blu, viola e verde. Nelle vicinanze, la piazza illuminata è colorata con giallo limone, quasi sulfureo”.

Oggi questo caffè esiste ancora e prende il nome di Café Van Gogh. Si affaccia sempre su Place de Forum, una tipica piazzetta provenzale, con tanto di platani, bistrot e un gran via vai di gente. Mi sono seduta nel dehor – anch’io sotto la tenda gialla – ma, a dire il vero, ho amato molto di più gli interni; i mobili in legno, uno scalone a portare al piano superiore, mi è parso davvero di essere dentro un quadro.

Terrasse du café le soir è stato realizzato nel 1888 ed è oggi conservato nei Paesi Bassi, al Museo Kröller-Müller di Otterlo.

Paul Signac (1863-1935)

Parigino, più precisamente di Montmartre, Paul Signac fu uno dei principali esponenti del puntinismo francese, tecnica caratterizzata dalla scomposizione dei colori in minuscoli punti di pittura. Appassionato di vela – il suo yacht si chiamava Olympia – e incantato dalla singolare luce della Costa Azzurra, scrive alla madre: “mi sono stabilito qui e nuoto in un mare di gioia”. Finì infatti per comprare casa ad Antibes e a Saint-Tropez che, non ancora invase dal jet-set, erano semplici villaggi di pescatori.

I soggetti preferiti dall’artista erano il mare e le darsene; famose sono le sue vedute di Saint-Tropez, tra cui L’Orage (Il temporale) che, con gli edifici colorati affacciati sul porticciolo, il cielo cupo e l’immancabile vela bianca, è molto simile a come ho avuto modo di vederlo durante il mio on the road (foto di copertina: se noti, c’è anche la vela!).

Dove vedere Signac in Provenza:
# Musée de l’Annonciade, Place Georges Grammont 2, Saint-Tropez. Ospitato in un’ex cappella cinquecentesca, espone diverse opere di Signac e di altri artisti, tra cui Matisse.

Su tela e in foto:
Il quadro che ti propongo qui di seguito si intitola Notre-Dame-de-la-Garde (La Bonne Mère), è del 1905 e lo puoi vedere oggi al MET di New York. Raffigura uno dei maggiori luoghi di culto di Marsiglia che, edificato nel punto più alto della città, domina il Vieux Port. Lo scorcio attuale pressochè identico (e Marsiglia è bellissima)!

Henri Matisse (1869-1954)

Originario del Nord della Francia, Matisse approda in Costa Azzurra quasi cinquantenne per curare un’infida bronchite. Della sua Nizza dice: “Quando ho realizzato che ogni mattina avrei rivisto questa luce, non potevo credere alla mia fortuna”. Passeggiando in città, svariate targhe rivelano il suo passaggio: soggiornò diversi anni in hotel – al Beau Rivage nella città vecchia e al Mediterranée sulla Promenade – prima di acquistare un appartamento all’interno del Régina, un albergo sulla collina di Cimiez, concepito appositamente per ricevere la regina Vittoria alla fine del XIX secolo.

Alle soglie del secondo conflitto mondiale, con la minaccia tedesca alle porte, Matisse si rifugia a Vence, una cittadina dell’entroterra a circa 30km da Nizza. Nei cinque anni che vi trascorrerà, lavorerà assiduamente a un progetto: la decorazione della Cappella del Rosario, da lui considerata il suo capolavoro. Dopo la guerra farà ritorno in riva al mare, dove la morte lo coglierà ormai ultraottantenne.

Dove vedere Matisse in Provenza:
# Musée Matisse, avenue des Arènes de Cimiez 164, Nizza. Comprende non solo dipinti ma anche sculture, bozzetti, vetrate e oggetti appartenuti all’artista;
# Chapelle du Rosaire, avenue Henri Matisse 466, Vence.

Su tela e in foto:
Il quadro qui sotto è stato dipinto tra il 1915 e il 1917; si intitola Promenade des Anglais, e appartiene a una collezione privata. Il mio scatto riprende lo stesso panorama ma dal versante opposto, ossia dal belvedere della Collina del Castello: trovo però che la luce e il blu siano molto simili.

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Marc Chagall (1887-1985)

Russo naturalizzato francese, Marc Chagall visitò più volte la Francia prima di trasferirsi in modo definitivo in Costa Azzurra, dove ebbe modo di frequentare, tra gli altri, anche Pablo Picasso. Immaginifico e onirico, Chagall è un artista difficile da incasellare: pur avvicinandosi alle avanguardie contemporanee – dal fauvismo al cubismo al surrealismo – riesce nella sua lunghissima vita a sperimentare il nuovo ogni volta, creando uno stile inconfondibile fatto di tele coloratissime, i cui soggetti sono figure fluide e leggere, spesso rappresentate in volo. Della Provenza dice: “Lì nel sud, per la prima volta nella mia vita, ho visto quel ricco verde, come non avevo mai visto nel mio paese.”

Dove vedere Chagall in Provenza:
# Musée National Marc Chagall, Avenue du Docteur Ménard, Nizza. Progettato dallo stesso Chagall, è stato fondato nel 1973 e ospita la più grande collezione al mondo a lui dedicata, all’interno della quale spicca il ciclo biblico, ben diciassette dipinti dedicati a Genesi, Esodo e al Cantico dei Cantici.
# Fondation Marguerite et Aimé Maeght, Chem. des Gardettes 623, Saint-Paul-de-Vence. E’ un grande spazio espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea, realizzato negli anni ’90 dai coniugi Maeght, tra i più importanti galleristi del secolo scorso. Oltre a Chagall, troverai lavori di Mirò, Giacometti, Kandinsky e numerosi altri artisti.

Su tela e in foto:
Tra gli artisti ‘incontrati’ in Provenza, Chagall è decisamente il mio preferito: amo le atmosfere speciali che riesce a creare nei suoi quadri, come in questo Le table devant le village (1968, collezione privata). Il village in questione è quello di Saint Paul de Vence, romantico paesino dall’assetto medievale a cui… manca solo un tavolino con la tovaglia a quadri.

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Pablo Picasso (1881 –1973)

Pochi quadri hanno saputo emozionarmi come Guernica, tela immensa (in tutti i sensi) conservata al Reina Sofia di Madrid. Eppure, con le sue forme decostruite, prospettive multiple e un uso quasi monocromatico del colore, Picasso non incontra il favore di tutti.

Nativo di Malaga, l’artista frequentava con assiduità il sud della Francia: da Avignone a Aix, da Antibes a Les Baux-de-Provence, da Arles a Saint-Tropez. Fu però a Mougins, paesino di collina a una manciata di chilometri da Cannes, che decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Cinquant’anni dopo la sua scomparsa, a Mougins si respira ancora creatività a pieni polmoni: nelle vie del centro storico si avvicendano installazioni colorate e atelier di arte contemporanea e, in Place des Patriotes, la terrazza belvedere del borgo, un’enorme testa di Picasso, domina la scena. Alta due metri e mezzo, è un bronzo dello scultore olandese Gabriël Sterk.

Dove vedere Picasso in Provenza:
Quando Picasso si spense, tanti speravano che la sua abitazione di Mougins – il mas Notre-Dame-de-vie – venisse trasformato in una casa-museo. Così non fu: nel 2017, la villa fu acquistata da un privato cittadino neo-zelandese (per la modica cifra di 20 milioni di dollari). Per vedere Picasso in Provenza, ti consiglio dunque:

# Musée Picasso, Place Mariejol, Antibes. Ospitato tra le mura del Castello Grimaldi, racchiude alcuni pezzi molto importanti, tra cui La joie de vivre, omaggio al periodo felice che trascorse in Costa Azzurra con la compagna Françoise Gilot.
# Musée Réattu, Rue du Grand Prieuré 10, Arles. Picasso espone qui per la prima volta negli anni ’50; particolarmente legato alla città di Arles, ancora vivente lascerà al museo una cospicua donazione di circa 60 disegni.
# Musée National Picasso, Place de la Libération, Vallauris. Nel museo di questo paesino costiero, più nello specifico all’interno di una cappella sconsacrata, si trova il celeberrimo affresco La Guerre et la Paix che Picasso portò a termine alcuni anni dopo la seconda guerra mondiale. Nella stessa sede, si trovano anche numerose ceramiche e alcune sculture realizzate dall’artista.

Su tela e in foto:
Non sono riuscita in questo caso a trovare un raffronto fotografico pertinente. Ti propongo però un accostamento al femminile: da un lato, le scandalose Demoiselles d’Avignon (1907, MoMA di New York) e, dall’altro, una semplice turista poggiata a un muretto, intenta a guardare un tramonto. Sempre ad Avignone, però: fuori foto, a pochi metri da me, si staglia l’imponente sagoma del Palazzo dei Papi.

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“Ci sarebbero dei tesori da svelare in questo Paese, che non ha ancora trovato un interprete all’altezza delle ricchezze che offre”, disse una volta Cézanne.
Oggi, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Chi è il tuo artista preferito?

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