Quanto sono bassi i Paesi Bassi? Un bel po’! Circa metà del territorio nazionale supera il livello del mare di appena un metro, mentre un quarto si trova addirittura al di sotto. Ma dalla secolare lotta contro le acque, l’Olanda è sempre uscita vincitrice. Merito anche dei suoi preziosi alleati: i windmolens.
Utilizzati per evitare inondazioni e drenare i polder, i mulini a vento hanno contribuito al prosperare della nazione e ne sono tutt’ora uno dei simboli più amati. Degli oltre 10.000 esemplari che punteggiavano le verdissime campagne olandesi, oggi sostituiti dalle turbine eoliche, ne sono rimasti circa un migliaio. Particolarmente belli (e numerosi!) sono quelli di Kinderdijk, una piccola località nei pressi di Rotterdam, divenuta patrimonio UNESCO nel 1997.
Polder e bambini
Ma cosa sono i polder innanzitutto? I polder sono terreni situati poco al di sotto del livello del mare e prosciugati artificialmente. In passato, per bonificarli, spesso bastava affidarsi a un sistema di dighe e canali ma talvolta, come nel caso dell’Alblasserwaard, il bassopiano in cui si trova Kinderdijk, queste operazioni non erano sufficienti. Le abbondanti piogge e le continue fasi di assestamento del terreno facevano sì che l’acqua fosse una minaccia costante ed è per tenerla a bada che vennero costruiti loro, i mulini. Perfetti per la topografia olandese priva di rilievi e dunque di ostacoli al vento, i mulini lavoravano senza sosta pompando l’acqua in eccesso verso i fiumi e mantenendo asciutti i terreni.
I mulini di Kinderdijk sono ben 19 (8 con struttura in mattoni, 8 in paglia e 3 in pietra) e costituiscono attualmente il più grande complesso di mulini a vento del mondo. Chissà se sono anche tra i più antichi: edificati nella prima metà del 1700, presto compiranno 300 anni! Curiose le origini del nome del sito che li ospita: Kinderdijk significa infatti ‘diga dei bambini’ e fa riferimento a un episodio del folklore locale secondo cui, durante la più grande alluvione della storia d’Olanda (l’inondazione di Santa Elisabetta del 1421), la furia della acque trasportò per un lungo tratto una culla con dentro un gatto e un neonato. L’improvvisata imbarcazione interruppe la sua corsa proprio sulla diga del paesello, garantendo così la salvezza di bimbo e micio.
Giganti a riposo
Prima integrati con sistemi di pompaggio a vapore e infine sostituiti da stazioni elettriche, i mulini di Kinderdijk attualmente non sono più operativi e vengono messi in funzione a soli scopi turistici. Come giganti a riposo dopo una vita di lavoro (secoli, letteralmente!), oggi si godono i pomeriggi lenti, l’aria frizzante. Ricevono quotidianamente la visita di centinaia di turisti e, quando sono soli, osservano il placido scorrere degli amici di sempre, i canali Nerderwaard e Overwaard.
Si tratta di uno scenario quasi bucolico, in cui entrare in un giorno di sole e vento, quando Eolo muove le pale stanche, fa fremere le canne sull’orlo dei navigli e scompiglia le piume di mamma anatra che, con i suoi anatroccoli, disegna lunghe scie sull’acqua. Completamente immerso nella vegetazione, il sito copre un’area non tanto vasta quanto ci si potrebbe immaginare, il che lo rende una meta accessibile a tutti: puoi decidere di percorrere la zona a piedi, in bicicletta o persino a bordo di un piccolo battello.
Due dei diciannove mulini presenti sono inoltre visitabili anche all’interno. Varcandone la soglia, entrerai non soltanto nell’edificio ma anche nella vita di un mugnaio/guardiano delle acque del XVIII secolo: vedrai la sua cucina, il soggiorno, la dispensa, i ritratti della sua famiglia. Infine, scale a pioli sempre più ripide ti conducono nella ‘sala macchine’ : sopra di te, gli enormi ingranaggi che muovono le pale.
Come arrivare a Kinderdijk
Minuscolo centro abitato a circa 15km da Rotterdam, Kinderdijk è posto alla confluenza dei fiumi Lek e Noord. Puoi arrivarci con i mezzi pubblici da Rotterdam, oppure se come me sei a zonzo per l’Olanda in auto, puoi lasciare la vettura nel grosso parcheggio di Alblasserdam e prendere uno shuttle (o una bici) fino a destinazione; ci vorranno solo pochi minuti. In loco trovi un bar/ristorante e bancarelle dove acquistare gouda, caldi stroopwafel grondanti di sciroppo e, in stagione, cestini di fragole succose coltivate in serra.
Se i mulini a vento ti appassionano, puoi vederli anche a Zaanse Schans, vicino ad Amsterdam (dei 600 originari, ne sono rimasti solo una decina ma tutti in ottimo stato). Sempre in Olanda, ho trovato molto carino anche il mulino nero di Haarlem (Molen de Adriaan) costruito a fine ‘700 e i quattro mulini di Bruges, in Belgio.