Copenhagen, un itinerario hygge

copenhagen itinerario hygge
Bimbi sullo Strøget, Copenhagen
Piccola mappa dei luoghi felici della capitale danese

Ho sempre ammirato i Paesi che inseguono attivamente la felicità (ricordi il mio viaggio in Bhutan?). E i popoli che, addirittura, se ne creano una tutta loro, attribuendole un nome e un significato intraducibili al di fuori dei confini nazionali: il kos norvegese, la gezelligheid olandese, l’ikigai giapponese.

In Danimarca, il segreto della felicità è contenuto in una parolina di cinque lettere: hygge. Semplice da scrivere, difficilissima da pronunciare (ci sono persino tutorial che insegnano a farlo), l’hygge è quella sensazione di benessere che si prova nell’assaporare le gioie semplici della vita, possibilmente in un contesto intimo e accogliente. “Come un abbraccio senza toccarsi”, scrive Meik Wiking, direttore dell’Happiness Research Institute di Copenhagen.

Della hygge, i danesi hanno fatto una filosofia di vita; ci sono oggetti hyggeligt (lampade, candele, coperte), cibi hyggeligt (torte, pasticcini, bevande calde), esperienze hyggeligt (fare un picnic sull’erba in estate, leggere davanti al camino mentre fuori nevica). A casa, in ufficio, al bar, ovunque: l’obiettivo è creare un’atmosfera che faccia sentire l’individuo non solo a proprio agio, ma protetto, coccolato. Funziona? Pare proprio di sì, dato che da anni la Danimarca domina il World Happiness Report, la classifica dei Paesi più felici stilata nientemeno che dall’ONU.

Prima del mio viaggio a Copenhagen, ho letto un libriccino scritto proprio da Wiking. L’ho iniziato con scetticismo per via di recensioni del tipo ‘eh, questo qui ha scoperto l’acqua calda’, ‘Bastasse un paio di calze di lana per vivere meglio! Ma vai a lavorare va’. E’ vero, questo libro non è il Sacro Graal e uno stato sociale come quello danese di certo aiuta. Tuttavia, l’amarezza e il sarcasmo che emergono da alcuni commenti mostrano quanto la felicità ai giorni nostri sia ancora un grande tabù. Non tutti riescono a gioire della felicità altrui: l’entusiasmo viene spesso smorzato, sminuito, talvolta addirittura deriso.

In controtendenza, i danesi non solo ci dicono che la felicità è alla portata di tutti, ma ci forniscono anche gli strumenti per costruircela e ci spiegano con pazienza e passione come mantenerla, giorno dopo giorno. Affermano una cosa non così scontata: che la felicità non è qualcosa a cui aspirare. Non ha a che fare con il futuro che, per definizione, è lontano oltre che incerto. La vita è adesso ed è adesso che dobbiamo essere felici. Come? Imparando a trarre il meglio da ciò che abbiamo in abbondanza: la quotidianità. E allora ecco che infilarsi morbide calze di lana e rilassarsi al calduccio sul divano… è quanto di meglio si possa desiderare dopo una giornata di lavoro, una piccola – ma concreta – dose di felicità.

Nel suo libro, Wiking presenta un breve itinerario all’insegna dell’hygge nella capitale danese. Te lo riporto qui, integrandolo con la mia esperienza e nuove tappe.

# Kongens Have (King’s Garden)
Copenhagen è una delle città più green d’Europa: cominciamo allora con un giardino, quello del re. I King’s Garden (Kongens Have) sono un’oasi lontana dal trambusto della città: puoi pensare di attraversarli in bicicletta – pedalare in mezzo alla natura aiuta sempre a rilassarsi – o più semplicemente a piedi. Nella tua visita ti imbatterai in un castello: è quello di Rosenborg, uno degli edifici storici più belli della città. In passato residenza reale, oggi è un palazzo-museo che, tra le altre cose, custodisce i gioielli della corona.

In alternativa ai Giardini del Re, ti propongo un parco di tutt’altro genere: quello di Tivoli. E’ uno dei parchi divertimenti più antichi del mondo, dove puoi tornare bambino grazie a giostre squisitamente retrò: montagne russe in legno, un’alta calcinculo e la classica ruota panoramica. Se godersi le lunghe, luminose giornate estive in un contesto così giocoso è molto hyggeligt, immagina cosa dev’essere il parco in inverno! E’ in questa stagione che Tivoli dà il meglio di sé, accendendo il buio con le calde atmosfere del Natale: mercatini, tazze di gløgg speziato, dolcetti alla cannella, decorazioni in ogni dove…

# Old Town
Trovo i centri storici del nord Europa estremamente suggestivi. Penso a Bruges con la sua dimensione medievale e i riflessi sui canali, penso al Gamla Stan di Stoccolma, con le sue abitazioni colorate. In luoghi abitualmente freddi e piovosi, le città vecchie riescono a trasmettere un senso di calore: i vicoli ti avvolgono come per proteggerti dal freddo, le mura ti scaldano con le loro tinte accese, i locali diventano rifugi e sanno di casa.

L’old town di Copenhaghen non fa eccezione: la puoi trovare nella piazza di Gråbræde Torv, rimasta tale e quale a com’era nel XVIII secolo con la sua cornice di palazzi antichi; in Pistolstræde, un vicoletto a forma di L (o di pistola, come suggerisce il nome) dominato da case arancioni; in Snaregade e Magstræde (foto sotto), due tra le più antiche arterie cittadine che forse avrai visto in questo film.

# Pasticceria La Glace
Scrive Wiking: “Il legame tra caffè e hygge è evidente nella lingua danese [..] Anche se il caffè non è indispensabile per la hygge, senz’altro aiuta: c’è qualcosa di confortante nel tenere una tazza calda tra le mani”. Figuriamoci poi se ad accompagnarla è una fetta di torta. C’è una pasticceria a Copenhagen che è un gioiellino; si chiama La Glace e serve dolcezze fin dal 1870. Questa che vedi qui sotto è la nostra colazione: the, cioccolata calda e due dolci decisamente ‘importanti’.

Quello col cuore giallo è un wienerbrød, la tipica pasta danese che però, come svela il nome, non è originaria di qui. L’hanno inventata due chef viennesi: si tratta di una burrosa brioche di pasta sfoglia, guarnita con glassa o cioccolato e farcita con crema pasticciera o marmellata. Sull’altro piattino c’è invece la specialità della casa, una (grossa!) fetta di Sportskage, dolce creato da La Glace a fine ‘800 in occasione della première di un’opera intitolata ‘Sportsmaend’ (da cui il nome). Sì, perchè la ‘torta dello sport’ nulla ha a che fare con i principi nutritivi ed energetici della classica colazione dei campioni. E’ anzi proprio l’opposto: una base di macaron, un ripieno di torrone e panna montata e un topping di bignè al caramello.

copenhagen itinerario hygge

# Strøget
Strøget è una delle via pedonali più lunghe d’Europa, nonché la principale arteria della città. Mi è piaciuta molto perché è un mix di design, storia e shopping e, dunque, a differenza di tante vie dello struscio, accontenta un po’ tutti. Nel percorrerla, ciascuno può trovare qualcosa di bello o di interessante: l’inconfondibile pavimentazione in pietra colorata, le guglie bronzee che il tempo ha tinto di verde, un artista di strada che fa bolle di sapone e i negozi più vari, dall’abbigliamento al design. Se ti piace il genere, qui c’è anche il flagship store della Royal Copenhagen, con le sue porcellane bianche e blu. Souvenir d’obbligo, la statuina della piccola Elsa, la bimba un po’ imbronciata divenuta uno dei soggetti più amati dell’azienda.

# Il porto di Nyhavn
Un luogo pieno di vita, dove l’atmosfera dei bar, i colori caldi delle case e i dondolii delle barche in legno hanno il potere di trasformare i lunghi inverni danesi in qualcosa di estremamente piacevole, confortevole. Hyggeligt, appunto!

Nyhavn significa porto nuovo ma in realtà si tratta del porto vecchio di Copenhagen. Costruito verso la fine del 1600, è sempre stata una delle zone più vive e caratteristiche della città, anche se per motivi diversi; in passato, al pari di tante altre zone portuali, era infatti un luogo piuttosto malfamato, dove i marinai andavano in cerca di alcool e donne. E’ stato riqualificato solo a partire dagli anni ’80 del secolo scorso. Proprio a Nyhavn, nel 1800 visse uno dei danesi più illustri della storia, Hans Christian Andersen, che prese casa al civico 20, poi al 67 e infine al 18, dove oggi sorge uno shop a lui dedicato.

cose belle a copenhagen

# Christianshavn e gli altri canali
Meik Wiking suggerisce di noleggiare una barca a remi, portarsi coperte, vino e un cesto da picnic. Et voilà, avrai il tuo pomeriggio super hyggeligt. Se non te la senti di metterti al timone, puoi però pensare di prendere parte a un tradizionale tour dei canali, salpando dal porto di Nyhavn.

Mentre procedi con la navigazione, una guida ti racconterà svariati aneddoti sulla città, aiutandoti a identificare alcuni degli edifici più significativi. ‘Arredata’ da architetti e urbanisti di grido, Copenahagen vanta una serie di palazzi iconici come l’Opera House, il Black Diamond (la Biblioteca Reale) o il più moderno Copenhill, l’inverosimile pista da sci realizzata su di un inceneritore (te ne avevo parlato qui). Il momento migliore? Naturalmente il tramonto! Nella foto qui sotto, immerso nella luce dorata, vedi in lontananza il mulino a vento del Kastellet, la Cittadella fortificata della città.

copenhagen itinerario hygge

A questo itinerario, che si snoda tutto al centro di Copenhagen coprendo circa 3km, aggiungo una tappa più periferica, da raggiungere con i mezzi pubblici.

# Grundtvigskirke (Chiesa di Grundtvig)
Una chiesa? Che avrà mai di hyggeligt? Quello di Grundtvig è un edificio speciale a partire dall’esterno: la facciata occidentale ricorda infatti un gigantesco organo. Ultimato nel 1940 in stile gotico moderno, ha influenzato la struttura di altre chiese del nord Europa (viene subito da pensare alla spettacolare Hallgrímskirkja di Reykjavík, ad esempio).

Sono però gli interni a lasciare il visitatore a bocca aperta: nonostante la mole, le linee essenziali e minimaliste del design scandinavo donano all’edificio una grande leggerezza e i mattoncini ocra che rivestono le navate, oltre 6 milioni di pezzi illuminati da lampade e candele, creano un ambiente estremamente caldo, avvolgente. Agli antipodi rispetto alle nostre cattedrali gotiche, la Grundtvigskirke è uno scrigno di luce: infonde dolcezza e serenità.

Se vuoi andarla a vedere, controlla prima gli orari di apertura. Situata nel quartiere di Bispebjerg, si trova infatti lontana dal centro: la fermata della metro più vicina è Nørrebros Runddel, dopodichè devi proseguire per circa 3km a piedi, oppure saltare su un bus.

copenhagen itinerario hygge

Diceva Benjamin Franklin: ‘La felicità è composta dai piccoli piaceri che ricorrono ogni giorno, più che dai grandi colpi di fortuna che capitano di rado’. Studi comprovati rivelano che essere grati per quello che si ha ha un impatto positivo sulla propria vita.

A te che leggi, auguro una felice estate.
Ci rivediamo, se vuoi, a settembre 🙂

 

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.